Dobbiamo restare a casa, questo è fuori dubbio. Chi dice, però, che la noia di questo periodo non possa trasformarsi in “creatività da quarantena” con degli esempi di scrittura creativa?
Tra le tante attività ricreative che si possono mettere in pratica in questi giorni, esempi di scrittura creativa sono molto quotati
Scrivere è un momento catartico, di per sé.
Essere creativi nella scrittura ci libera quello che abbiamo dentro e ci aiuta ad analizzare con un occhio critico quello che accade fuori.
Può servire per dare una sorta di ordine all’interiorità, lasciare che dal caos di questi giorni si possa disegnare, attraverso le parole, un panorama tutto nuovo, diverso e cambiato.
Ma scrivere può essere anche una forma di condivisione o la risposta all’atavico desiderio di lasciare una traccia di sé nella storia.
E quando, se non durante le crisi, sentiamo maggiormente la necessità di rivelare noi stessi al mondo e di svelare il mondo a noi stessi?
Avete mai sentito la necessità di mettere i pensieri “nero su bianco”?
Prendere in mano carta e penna, magari un diario, e far uscire fiumi di parole?
Oppure accendere il PC e lasciar correre le dita sulla tastiera, come un pianista con le sue note?
Ma quali sono i formati letterari consigliati, i metodi di scrittura, con cui mettere alla prova la propria creatività in quarantena?
Dato l’alto livello di distrazione dovuto alla situazione anomala che tutti stiamo vivendo, è preferibile orientarsi verso forme testuali brevi.
Forme che ci permettano di godere della catarsi creativa senza però farci impazzire per la forma o la struttura.
Nessuno vieta di cimentarsi nella stesura di un romanzo post-apocalittico, ma non sono da sottovalutare forme più condensate, come diari, poesie e racconti brevi.
Dare vita alle emozioni tramite esempi di scrittura creativi implica andare un pochino più a fondo
e alla fine non è che altro che un dialogo con noi stessi o con una persona che ci immaginiamo di avere davanti.
Anche la forma epistolare è un’ottima valvola di “sfogo creativo”, poiché è adatta sia a liberarsi del “blocco dello scrittore”. (tutti abbiamo qualcuno o qualcosa cui vorremmo indirizzare parole che non abbiamo mai avuto l’opportunità o il coraggio di dire) che a generare interazione, scambio e vicinanza con le altre persone.
Non importa che la lettera venga poi effettivamente inviata: ciò che conta è quella sensazione di apertura e di rivelazione di sé che ci pervade nel momento in cui ci sediamo di fronte al nostro calamaio (o computer, anche se decisamente meno romantico) e stendiamo su carta quel “Caro” o quella “Cara”, che a volte caro e cara non è.
Se poi, a un certo punto, dovesse rifarsi vivo il desiderio di farsi conoscere, oggi il web mette a disposizione moltissimi strumenti per farlo.
Concorsi letterari e di poesie sono all’ordine del giorno e, proprio in occasione di questa quarantena da creativi, è online un blog che raccoglie le lettere dalla quarantena. Si chiama “Scrivi sempre a mezzanotte” e per pubblicare la propria lettera sul sito non occorre essere degli autori acclamati, né uscire di casa per acquistare un francobollo: basta solo spedire la propria epistola al giusto indirizzo email:(scriviamezzanotte@gmail.com). Un modo semplice per avvicinare le persone, abbattendo quei muri di cemento che in questo momento ci tengono prigionieri. Un dialogo interiore che permette di fare qualcosa che non siamo abituati a fare. Parlare con se stessi, fermarci ad ascoltare (o a leggere, in questo caso) le riflessioni, le dediche e le emozioni degli altri.