Coronavirus, Covid-19, la paura… La nostra vita non è piu’ la stessa da quando, circa un mese fa, abbiamo dovuto scontrarci con questo fantasma sconosciuto.
In maniera subdola e capillare, il Coronavirus ci ha imposto delle regole a cui sottostare durante questa emergenza e ha stravolto la nostra vita e le nostre abitudini facendoci sprofondare nella solitudine.
Il Coronavirus, il terribile virus che ha colpito inizialmente il Nord della nostra penisola
per poi dilagare anche nel resto del paese costringendo al congelo di qualunque tipo di attività non di prima necessità.
A partire dalle scuole, e via di seguito bar, ristoranti, chiese e tutti i luoghi di aggregazione all’improvviso chiudono catapultandoci in una nuova realtà mai sperimentata e spiazzante.
Una combinazione di sentimenti forti e irrazionali ci pervade: sgomento, paura, angoscia e un immenso senso di impotenza di fronte alla privazione della nostra libertà.
I nostri spostamenti sono infatti improvvisamente preclusi.
Noi italiani, viaggiatori per natura, abituati a prenotare voli e treni online per spostamenti immediati, inaspettatamente non possiamo piu’ farlo.
L’Italia, in brevissimo tempo, piomba nel “lockdown” e qualunque movimento in auto o a piedi ci è vietato. Autorizzate solo le situazioni di necessità quali il lavoro, la salute o l’acquisto di generi alimentari e medicinali.
Diventa obbligo di legge un’ autocertificazione che attesti la veridicità di ogni spostamento dal proprio domicilio.
In questo clima agghiacciante in cui gli unici posti affollati diventano le strutture sanitarie, l’Italia è messa alla berlina attraverso la chiusura di quasi tutti i collegamenti aerei con il resto del mondo. Una drammatica situazione di contagio che stiamo vivendo così come nel resto del Mondo.
Il clima mondiale pero’ si inasprisce e l’OMS dichiara lo stato di pandemia a causa del rapidissimo contagio anche in altri paesi europei. Il dramma assume la dimensione globale.
Al momento attuale non esiste ancora un vaccino in grado di sconfiggere il Coronavirus (Covid-19)
e la situazione è aggravata dal congestionamento delle strutture sanitarie che porta addirittura a una formula di triage, dando precedenza alla cura di persone giovani e in buona salute, assegnando un inquietante codice di priorità.
L’ossessione del contagio e la necessità di salvaguardare la salute personale e dei nostri cari, ci costringe a rivedere tutta la nostra esistenza, la scala dei nostri valori, le nostre rassicuranti abitudini quotidiane.
Tutti, compresi amici e parenti, possono essere potenzialmente contagiosi, oltre a noi stessi. Dunque l’unica soluzione è l’isolamento che altera quelle abitudini che davamo per scontato: baciare, abbracciare gli amici e dare una stretta di mano a qualcuno.
Seppur a malincuore e con gran dispendio emotivo siamo richiamati ad un enorme senso civico e di responsabilità nei confronti della nostra e altrui vita.
Un sentire comune, tranne rarissime eccezioni, a dispetto della nomea di popolo individualista. Tutto diventa sorprendente, a partire dalla casa che diventa il nostro ambiente di vita quasi esclusivo, da vivere soli o con i nostri parenti.
A mancarci di piu’ è la tanto amata eppur sofferta quotidianità:
una passeggiata o una corsetta al parco, andare a un concerto o a una mostra, mangiare fuori o intrattenerci in un aperitivo.
Ma non solo, anche nel nostro lavoro siamo limitati e molti sono costretti a proseguire la propria attività lavorativa tramite lo smartworking o addirittura ad interromperla del tutto.
Un incubo quello del Coronavirus (Covid-19 ) dal quale non vorremmo convivere, ma che ci obbliga allo scontro quotidiano
Ogni giorno ha l’aria uguale al precedente, il tempo si dilata e lo spazio da denso e sovraffollato divenne vuoto, a tratti buio. Di colpo ci troviamo a reinventarci una vita…
Sicuramente di sostegno è la lettura, soprattutto se ci catapulta in un mondo immaginario e diverso da quello in cui siamo.
Ne approfittiamo per seguire qualche corso online , che sia un approfondimento professionale o lo studio di una nuova lingua, consentendoci magari di acquisire nuove competenze che potremo sfoderare una volta usciti dal tunnel.
Volete fare un viaggio?
Provate con la musica… In cuffia a tutto volume per la casa è sicuramente un ottimo antistress, stimolatore di endorfine e, perché no, della voglia di danzare per chi l’ha nel sangue.
Neanche i film sono da disdegnare, soprattutto se ci danno la possibilità di evadere dalla realtà.
Nostalgia degli amici?
Possiamo organizzare una videocall per cucinare insieme o condividere con loro un bicchiere di vino virtuale. Prepariamo un dolce o un piatto particolare per i nostri cari, prendiamoci cura della casa, facciamo un inventario delle nostre cose personali.
Curare le nostre piante o il nostro giardino per restare in contatto con la natura. Impariamo a cucire o ricamare. Per non parlare dei gym tutorial che, passo dopo passo, ci guidano dandoci la sensazione di allenarci in palestra.
Riprendiamo in mano un hobby che avevamo abbandonato per rendere meno monotone le nostre giornate: pittura, bricolage, pasticceria.
Per chi ha figli, è il momento ideale per seguirli di più nei compiti, leggere insieme un libro o semplicemente dialogare con loro, recuperando delle abitudini archiviate da tempo.
Da quando ad esempio non si pranzava tutti insieme?
Nelle famiglie, la percezione di restare a lungo in casa è indubbiamente diversa rispetto ai single, ma non per questo piu’ facile.
Nelle relazioni di coppia, l’armonia è sicuramente messa a dura prova dalla convivenza forzata, in quanto maggiori potranno essere le occasioni di attrito.
Al fine di evitarle, ciascuno dovrebbe tentare di tenere in vita le normali abitudini quotidiane:
ad esempio creando ciascuno una propria postazione di lavoro, decidendo gli spazi nel rispetto reciproco, non facendo chiaramente mancare le occasioni per la condivisione e per sperimentare qualcosa di nuovo.
Sarà anche l’occasione per scoprire l’unicità del legame o la vacuità dello stesso. Per le coppie non conviventi la formula potrebbe essere: per essere resilienti bisogna immaginare il bello.
E’ solo una questione di vision, spostandoci dalla realtà all’immaginazione con la prospettiva positiva e il desiderio di un nuovo incontro ravvicinato.
Una cosa è certa: questa esperienza ci cambierà sia come singoli che nelle relazioni modificando la nostra scala di valori.
Saremo più proiettati verso gli altri e magari questo porterà alcuni di noi ad iniziative di volontariato per il sostengo di malati ed anziani o ad un aumento di donatori di sangue, ora urgente più che mai.
Sarà una riscoperta dei valori che appartengono alla socialità, come il rispetto delle regole e la forza trainante dei gruppi, cosa possibile solo grazie ad obbiettivi concordi.
A questa unità saremo richiamati in particolare, quando tutto avrà tregua, per il sostenimento e il rilancio del Made in Italy, la nostra grande risorsa.
Siamo la culla dell’arte, della moda e di meravigliosi paesaggi naturali che saremo chiamati a promuovere e mantenere in vita.
Stanno comparendo ovunque hastag virali “#Andràtuttobene”, “#Celafaremo”,”#iorestoacasa”, “#distantimauniti” …
Non sono note stonate in un momento in cui siamo messi a dura prova, piuttosto un’espressione di coraggio e fiducia, da coltivare all’unisono. #ForzaItalia.
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