Il più straordinario, irriverente, pazzo funerale che il mondo della moda abbia mai visto. L’ultima sfilata di Jean Paul Gaultier al Théatre du Chatelet, di Parigi.

Nel giorno di chiusura del calendario della haute couture francese pfw20 Gaultier dice addio alle sfilate ma non alla moda.

Duemila ospiti, tutti in piedi. Un delirio festoso accompagna l’indimenticabile addio alle scene dopo cinquanta anni, dell’ex enfant prodige o terrible, unico e inconfondibile in ogni caso.

Serata spettacolare per la sfilata Jean Paul Gaultier e parata di celebrità per uno show destinato a restare nella storia della città. La sfilata della PFW20 è aperta da uno spezzone del film satirico di William Klein, “Qui etes-vous, Polly Maggoo?”.

Un funerale dissacrante, ritratto degli eccessi del fashion system

Ma sono i sei ragazzi che scendono le scale, caracollanti sotto il peso della bara in mogano nero pece decorata da coni che ricordano i seni a punta della famosissima guepiere realizzata da Jean Paul Gaultier nel 1990 per Madonna ed il suo Blond Ambition Tour, a far deflagrare la scena.

Mentre Boy George intona dal vivo la “hit” di Amy Winehouse Back to black,  la super top model Karlie Kloss irrompe indossando  una corona di fiori  nera con la scritta “La Mode pour la Vie”.

La moda per la vita...

I sei becchini fashion cominciano a ballare, la bara si apre e una modella di bianco vestita, in segno di rinascita, sfila provocante e ancheggiante sotto  gli applausi e i fischi del pubblico in delirio. Provocazione, ironia, sensualità, amicizia e moda.

Il concentrato della vita nell’ultima sfilata di  Jean Paul Gaultier è tutto lì in un’ora e mezza di spettacolo che vola via e sembra un attimo

Quest’ultima sfilata è un addio alle scene ma non alla moda. In passerella sfilano duecento modelli che riassumono codici e filosofia di questo straordinario stilista, prossimo alle sessantotto primavere.

Sostenuto da bambino, da una nonna che aveva intuito il genio creativo tra le pieghe della sregolatezza infantile e poi da Pierre Cardin che lo scelse, neanche diciottenne, come suo apprendista.

E c’è anche lui, Cardin, al Theatre du Chatelet, ad applaudire in platea insieme ad uno straordinario gruppo di amici, colleghi e vip. Da Kenzo Takada a Ines de la Fressange, Viktor & Rolf e Carla Bruni, Simon e Yasmine Le Bon.

La passerella è un esplosivo alternarsi di modelli e di amici, perché nessuno vuole mancare a questa ultima sfilata che è gia un evento.

Entrano in successione, Dita von Teese, regina del burlesque ma anche del Fashion Freak Show. Lo spettacolo sulla vita di Jean Paul Gaultier, è ideato dallo stesso stilista, che dopo il successo di Parigi e dopo aver inaugurato il Festival di Spoleto lo scorso giugno, è pronto ora ad una nuova e mondiale tournée.

Arriva Mylene Farmer, cantautrice francese, un vero idolo per la città. Entrano in scena, in successione, Farida Khelfa e Tanel che ancheggia come solo lui sa fare mandando pubblico e amici in delirio.

E poi, Rossy de Palma, Amanda Lear in  pullover di paillettes rosse e sexy gambe da urlo e pure accompagnata da due toy boys. Bambole di plastica gonfiabile e marinai alla Querelle de Brest, smoking “trompe l’oeil” e immancabili trench, guepiere e jeans. Un omaggio al passato,  alla sua grande storia di moda riletta oggi alla luce del riuso e del riciclo.

“C’è troppa moda in giro”, ci dice Gaultier alla fine dello show, dopo un’ora abbondante di eccitata attesa, “schiacciati” tra giornalisti, fotografi e telecamere nel corridoio del teatro che dà accesso al back stage.

Li Gaultier in tuta azzurra da Cipputi e mariniere a righe bianche e blu non finisce di salutare e abbracciare, tra selfie e baci, gli amici di ieri e di oggi.

“Ho preso i capi che avevo in archivio e li ho smembrati e ricostruiti come un puzzle”, racconta il designer. “Ma sono sempre rimasto fedele alle mie passioni o ossessioni…se vuoi chiamarle cosi.

Ho deciso che si doveva fare qualcosa per cambiare, abbiamo troppi vestiti negli armadi che stanno lì, inutilizzati. Ho pensato di dare loro una nuova vita, di trasformarli iin qualcosa di nuovo, e di bello”.

Sorride Gaultier, è felice, non c’ è un briciolo di malinconia o rimpianto o tristezza nelle parole di questo eterno ragazzo che con la sua moda ha disegnato un’epoca. Ha accompagnato con le sue creazioni spettacoli, film e registi, amico intimo di Pedro Almodovar e Luc Besson e di star come Catherine Deneuve, Nicole Kidman, Rihanna e Lady Gaga.

Alla fine dell’ultima sfilata di Jean Paul Gaultier, prima dell’ultimo selfie con la stampa italiana,

gli chiediamo se ha un significato preciso quella modella in abito bianco che esce felice dalla bara nel funerale allegorico di inizio show.

“Certo, questo spettacolo è solo un addio al mondo tradizionale delle sfilate, di certo non alla moda. Fa parte di un nuovo inizio che per ora non posso svelarvi ma che dopo cinquanta anni  di attività era necessario. Dovete solo avere pazienza e aspettare un po’!”.

E noi siamo qui, monsieur Gaultier, fedeli in felice  attesa.

 

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