Onore al santo patrono milanese Sant’Ambrogio, grande teologo e divulgatore della dottrina cattolica. Come ogni anno, la festa si espande e protagonista di tutto ciò è la Prima alla Scala. Una tradizione ed un momento ormai imperdibile. Sedici lunghi minuti di appalusi per la Tosca di Puccini che ha aperto in grande stile la stagione del teatro tra i più prestigiosi al mondo.

Diretta da Riccardo Chailly  con la regia di Davide Livermore nella versione storica avvenuta per la prima ed unica volta il 14 gennaio del 1900 al teatro Costanzi di Roma.

Il soprano Anna Netrebko è Tosca, alla sua quarta interpretazione per l’occasione. Francesco Meli in Mario Cavaradossi, e Luca Salsi nel Barone Scarpia. Lo spettacolo, prodotto da Rai Cultura, è andato in onda su Rai1 dove ha totalizzato una media di 2.856.000 spettatori e il 15% di share.

Tosca di Puccini: un’opera assoluta

Il soprano ha conquistato il suo pubblico fin dall’inizio, nonostante l’errore, nascosto dalla sua classe e dalla sua professionalità.  Non ricorda una frase e ripete due volte la stessa battuta: «Errore perdonabilissimo, quasi trascurabile per la velocità e la relativa scioltezza con cui sono andati avanti», così il suo pubblico la perdona.

Lo fa senza un minimo cedimento come se tutto scivolasse via tra le note di un’orchestra perfetta e l’armonia creata dalla rappresentazione impeccabile dell’insieme.

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L’importante è procedere e lei se l’è cavata egregiamente riuscendo ad unire tutti in un abbraccio corale con l’esecuzione del «Vissi d’arte», aria tra le più celebri del melodramma italiano.

Si sa, la giuria si accorge di tutto, mentre il pubblico si lascia guidare dalla musica del caro Puccini, dai costumi di Gianluca Falaschi, da Giò Forma per le scene, D-wok per i video, Antonio Castro per le luci.

Una squadra decisamente efficace. Il tutto accompagnato coro e voci bianche dell’Accademia scaligera diretti da Bruno Casoni.

Tosca di Puccini: opera o evento mondano ?

Un evento da non perdere, soprattutto se hai un abito da sfoggiare. Alla Scala, si sa,  non si va solo per assistere a “la Prima”, si va soprattutto perché è un evento mondano tra i più ambiti della società milanese e non solo.

Ospiti illustri si sono susseguiti l’uno dopo l’altro. Ministri, politici e grandi nomi della finanza, tutti riuniti  in abiti lussuosi indossati dalle signore milanese, dai vip, dagli artisti che ogni anno non mancano di sorprendere.

Vittoria Puccini in Etro, Greta Ferro e Francesca Barra in Giorgio Armani. D’Agostino sorprende tutti indossando una gonna longuette con una giacca in perfetto taglio maschile. Abbiamo immortalato una Carla Fracci sempre elegantissima in bianco, tailleur in velluto Armani per Maria Elena Boschi.

Queste solo alcune delle tante personalità che hanno sfilato all’evento rendendolo ancora più prezioso ed esclusivo. Insomma il Teatro Alla Scala regala ogni anno un’esperienza unica. Momenti ricchi di interessanti sfumature, un luogo, questo, dove il mondo dei vip mostra il suo lato più mondano.

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E lucevan le stelle

Un dramma intriso di sentimenti ed emozioni forti. Vicende politiche complicate, amore, passione e gelosia. Proprio la gelosia porta Tosca a rivelare al capo della polizia romana dove si nasconda il suo innamorato, il pittore Cavaradossi, simpatizzante delle idee rivoluzionarie di Napoleone Bonaparte.

Quando Tosca si accorge del suo errore è ormai troppo tardi. Tenta di salvare il pittore dalla condanna capitale, accettando di diventare amante del capo della polizia Scarpia.

Cavaradossi è giustiziato, ingannata e disperata Tosca si suicida gettandosi da Castel Sant’Angelo. Una storia che rimane nel cuore… Una musica che invade e diventa indelebile, specie la celebre romanza “E lucevan le stelle” dell’atto III, canticchiata anche dai meno appassionati.

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