L’esperienza, il vissuto sono i pilastri della vita, di ogni vita. La voglia di esserci nonostante le difficoltà fa sentire in appartenenza a sé e al mondo. La scoperta della propria indole crea un volteggio leggero che conduce verso la meta desiderata. Lidia Vitale si racconta a Life&People Magazine in un’intervista schietta e intensa.
La vita vera è incontro e al tempo stesso accade regalando altipiani dolci e salite vertiginose. C’è sempre un perché nel sentiero che percorriamo, spesso lo imbocchiamo inconsapevolmente ritrovandoci in incroci dolorosi, altre volte lo scegliamo, non sempre troviamo un orizzonte sereno.
La vita di Lidia Vitale è come la tastiera di un pianoforte a corda,
ricca di note avvincenti, di andature vertiginose e di momenti, dove la quiete fa assaporare ciò che si è costruito.
In Lidia nulla è scontato, nulla accade perché deve accadere, ogni momento è scelto con una profondità d’animo infinito, ogni lacrima spesa ha il sapore del ricordo così come ogni sorriso fa tremare d’immenso ogni cellula del suo corpo.
Una donna, un’attrice dalla cultura densa, dai rapporti solidi, dalla voglia di crescere, attimo dopo attimo, senza mai arrendersi.
Curiosa, intuitiva, con due occhi che bucano l’anima si racconta facendo vibrare non solo le corde armoniche del suo vissuto ma anche orchestrando una sinfonia che si trama sulle note del futuro.
Un’intervista breve ma intensa, intima ma al tempo stesso incisiva.
Cosa ti ha portato a fare l’attrice?
La mia ormai cara Anna Magnani rispose che aveva deciso “nella culla tra una lacrima di troppo e una carezza di meno”… Io più o meno credo di aver capito presto che il palcoscenico era il luogo dove potevo estrarmi dalla realtà e trasformare tutto quello che di brutto mi succedeva in cioccolata!
Sono convinta che “ogni vita vera è incontro” quale è stato il tuo incontro più significativo?
Tanti incontri… Il più significativo sicuramente con mia figlia Blu Yoshimi a 24 anni che mi ha permesso di dedicarmi con costanza al mio personale miglioramento per poter essere da esempio a lei. Poi altri incontri, innumerevoli… Dal Buddismo al Metodo Strasberg a diciotto anni e a tutte quelle situazioni e persone che mi hanno permesso in un modo o nell’altro di fare un passo in avanti.
Cosa ti ricordi della tua prima esperienza di lavoro come attrice?
La primissima sul palco della scuola elementare … un mio compagno mi diede un pugno in pancia prima di salire in scena … avrei dovuto capire qualcosa di questo mestiere? Ahahah.
Lidia Vitale donna, come convogli vita privata e vita artistica?
Sono un tutt’uno. Senza la mia vita personale non ci sarebbe quella artistica e quella artistica è un ottimo espediente per svilupparmi e rafforzarmi come persona. Nella praticità della vita quotidiana, scendo da un set o da un red carpet ed impugno di nuovo l’aspirapolvere.
I tuoi prossimi impegni lavorativi?
Ancora niente di certo. Per ora mi godo l’uscita dei tanti lavori fatti nei due anni passati.
La Fiction Rosy Abate2 cosa rappresenta per la tua carriera di attrice?
Mi piace lavorare con diversi dialetti. Felice di aver passato del tempo con Giulia Michelini che non ci riusciamo mai.
Dove possiamo vederti a breve in tv?
Sono in onda su Fox con Romolo & Giuly – La guerra Mondiale Italiana-. Sarò presente nei Medici con una homeless testimone di alcuni fatti importanti e poi su Sanctuary con una partecipazione al fianco di Metthew Modine. A Febbraio esce invece il film “La Partita di Francesco Carnesacchi” come moglie di Francesco Pannofino… un film delizioso.
Cinque aggettivi che raccontano Lidia Vitale?
Dinamica, ottimista, sognatrice, diretta, fedele.