Da Nord a Sud la mappa ideale dei territori dove scoprire il foliage.

L’arrivo dei primi freddi ci traghetta lentamente nella stagione autunnale. Ad ogni modo è un dolce transito, fatto di timide piogge, fresche escursioni termiche e metamorfosi di colori e profumi.

Lo si vede dal tappeto di foglie dalle venature rossastre, che, copioso, ricopre i marciapiedi delle strade cittadine e dalla tavolozza cromatica, declinata dai gialli ai rossi, di frutta e verdura dei mercatini rionali.

Un ciclo vitale naturale che ha segnato, per secoli, il calendario contadino di colture e territori.

Recentemente il termine “foliage” indica i trend più ricercati dai turisti

Colori, profumi e sapori che dalla natura arrivano in tavola, con tante golose ricette tradizionali.

Foliage in Piemonte

Lunghi filari di vigneti ordinati disegnano i profili di Langhe-Roero e del Monferrato, Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

In questo periodo, oltre alla vendemmia, si concentrano la maggior parte degli eventi. Cantine aperte, fiera internazionale del Tartufo d’Alba, Cheese e Barbera Fish Festival.

Barolo ed il Castello Falletti, sono una tappa d’obbligo. Sede di WiMu, museo interattivo dedicato alla storia del vino e all’impegno della marchesa Giulia di Barolo, nota come Juliette Colbert.

D’altra parte essa si adoperò per la diffusione del pregiato vino, con estimatori eccellenti come Re Carlo Alberto di Savoia e Silvio Pellico.

Le cantine del territorio ospitano degustazioni guidate di Barolo, Nebbiolo, Barbera, Dolcetto, Alta Langa, Roero Arneis e visite in cantina.

Cosa assaggiare?

Tajarin con tartufo, tartare di carne cruda con tartufo nero o funghi porcini. Ed ancora la torta di nocciole o il bonèt, una sorta di budino tradizionale piemontese.

Foliage in Veneto

Paesaggi mozzafiato e ville palladiane. Il Veneto offre splendidi scenari naturali, come le isole della laguna, il Delta del Po, i borghi medievali ed il parco delle Dolomiti Bellunesi.

Canali, calli, sentieri, colline e foreste, da percorrere a piedi, a cavallo o in bicicletta.

La strada del vino corre sinuosa tra le colline della Valpolicella, del Soave e di Conegliano Valdobbiadene.

Cantine e antichi casali per degustazioni di Amarone della Valpolicella, Soave classico e Prosecco Superiore.

Cosa assaggiare?

Bigoli di Bassano, i casunzei, Baccalà alla vicentina, il Pandoro di Verona e la bussola, tradizionale torta a base di marsala e radicchio di Treviso, di Castelfranco e di Chioggia, declinato in tutti i modi.

Foliage in Trentino

Tra magnifici ghiacciai e picchi granitici del gruppo Adamello Presanella, le imponenti Dolomiti del Brenta, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 2009.

Uno spettacolo abbagliante, cuore del Trentino-Alto Adige.

Un geoparco straordinario, con fitte foreste di abeti, faggi e larici, praterie, dirupi e strapiombi, rifugi e malghe dedicate per la metà al pascolo, dove poter assistere alla mungitura delle vacche ed alla lavorazione del latte.

Affacciati sul lago di Caldaro, abbondano i vigneti di Schiava, vitigno autoctono, contraltare al bianco autoctono della Nosiola nonché Trento Doc, Muller Thurgau, Teroldego, Gewurstraminer, Pinot Neri e Grigi.

Una delle mete predilette del turismo mondiale di tutto l’arco Alpino è Madonna di Campiglio, considerata, a giusta ragione, la “Perla delle Dolomiti”, tra chalet eleganti e ristoranti gourmet.

Cosa assaggiare?

Oltre a speck, formaggi e polenta, come quella “carbonera”, a base di mais di Storo, di spressa (formaggio locale), burro di malga e vino rosso, spatzle, gnocchetti irregolari di farina, canederli, una sorta di ravioloni di pane raffermo, stinchi di maiale, würstel e salsicce, crauti tirolesi, Strudel, con le ottime mele della Val di Non, torta di Fregolotti, versione trentina della sbrisolona milanese.

Foliage in Campania

L’autunno è anche tempo di sagre in Campania. Per di più l’Irpinia, con uve pregiate e castagne IGP di Montella, regala splendidi panorami dove scoprire il foliage.

Il monte Terminio e l’altopiano Laceno, sono parte del Parco Regionale dei Monti Picentini, che ospita la suggestiva Oasi WWF Valle della Caccia di Senarchia.

Si parla di una riserva naturale di ben 450 ettari con sentieri, torrenti d’acqua, betulle, piante di rara bellezza come il Pino nero, cascate, come quella di 30 mt. dell’Acquabianca.

Lungo il corso del fiume Calore, le colline sono ricoperte da filari di vitigni autoctoni, come i bianchi Coda di Volpe, Fiano, Greco di Tufo ed il rosso Aglianico che, a Taurasi, prende il nome del paese e la DOCG.

Cosa assaggiare?

I sapori dell’autunno si ritrovano nelle tradizionali paste fatte a mano. Fusilli, cavatelli, tagliatelle, ravioli e orecchiette, dei mugliatielli, involtini di interiora di agnellino.

Inoltre la soppressata di formaggi, come caciocavallo, scamorza, caciotta, pecorino, caprino, burrini e ricotta salata.

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