Creare, rivoluzionare ogni cosa che c’é, costruire un’arte dinamica e sensazionale, questi i tratti distintivi di Daniela Cheli.
La designer di gioielli toscana Daniela Cheli ha plasmato la sua arte e quella creatività potente e imponente senza paura.
Con coraggio, dedizione, professionalitá e forza. Tutor della scorsa edizione di “Detto Fatto”, Daniela Cheli conquista la conduttrice Caterina Balivo e il pubblico che ha iniziato sin da subito ad amarla.
I suoi gioielli rappresentano l’unicità grazie agli innovativi materiali, alla pregiata pelle, ai colori interessanti. Ogni sua collezione è uno scrigno che racchiude classe, femminilitá ed eleganza, in attesa della sua prossima collezione che proporrà il ritorno al valore della bellezza.
Una bellezza propria di un’eleganza senza tempo tra anima ed arte. Tutte le sue creazioni trasmettono passione frutto di grande studio che c’è dietro ad ogni singolo pezzo.
Benvenuta, Daniela. Come ti descriveresti e presenteresti ai lettori di Life&People?
Mi chiamo Daniela Cheli e sono una designer freelance con base a Firenze. Nasco come interior designer, ma fin dai tempi dell’Università ho sviluppato un forte interesse nel mondo del design e degli accessori.
Ho creato la mia prima collezione un paio di anni fa, e, questo mi ha aperto strade davvero inaspettate come quella del mondo televisivo.
Ho lavorato per qualche anno come tutor designer di gioielli. D’altronde riesco a diluire tutto ciò con un aspetto totalmente diverso dalla mia figura professionale, quella di una Daniela perennemente davanti al pc, ad elaborare grafiche, modelli 3d, a studiare il dinamico mondo del social media marketing e dei siti e-commerce.
Quando hai capito che questa poteva e doveva essere la tua strada?
Diciamo che più che capirlo, mi sono dovuta rassegnare. Ogni volta che cercavo di allontanarmi dal tracciato, arrivava sempre qualche proposta di lavoro inaspettata che mi faceva tornare sui miei passi .
Come a dire “tu sei questo, e, devi impegnarti a concretizzarlo, senza perdere tempo in altro“.

Daniela Cheli
In che modo i tuoi genitori ti hanno sostenuta durante il tuo percorso professionale ed artistico?
Devo confidare di avere avuto l’immensa fortuna di essere stata cresciuta da due persone che nella loro vita hanno sempre lavorato molto. Non mi hanno fatto sentire la loro mancanza e il loro sostegno.
C’è stato un momento della mia vita in cui molti cercavano di dissuadermi dall’intaprendere una strada così insicura come può essere la sfera artistica.
Ci sono così tanti designer mi dicevano, rischi di diventare un altro giovane disoccupato in cerca di un perché. Ma i miei no, non la pensavano assolutamente così, si infuriavano nel sentire queste parole.
Probabilmente avevano intuito qualcosa e soprattutto erano convinti che nessuno doveva permettersi di dirmi che cosa dovesse riservarmi il futuro.
Mi hanno insegnato che non ci sono limiti nel realizzare i propri obiettivi, ma solo l’impegno, il sacrificio e la passione. Ed è fondamentale capire ciò, soprattutto per noi generazione figlia della crisi.
Non è facile , ma c’é sempre una via di uscita. Bisogna solo trovare il coraggio di percorrerla.
Creare e realizzare. Come nascono le creazioni di Daniela Cheli?
Creare rappresenta un bisogno quotidiano. Un istinto che non devo andare a cercare, arriva da solo senza nemmeno bussare. E allora non posso fare altro che cercare i primi mezzi che ho a portata di mano e concretizzare l’idea prima che sfumi. Non adoro disegnare le mie idee, ma piuttosto ho bisogno di realizzarle direttamente sulla materia, per vedere immediatamente l’effetto che producono le forme a contatto con la luce e lo spazio che le circonda. Sarà per questo che fino ad ora ho sempre lavorato con materiali molto duttili come la pelle e, adesso, per la nuova collezione, la lamina oro.
Cosa rappresenta, invece, per te l’arte e come la vivi?
L’arte è nutrimento per la mente afferma Daniela Cheli. Visitare una mostra, partecipare ad una performance artistica, mi rigenera più di ogni altra cosa.
Quando si contempla un’opera è come mettersi a nudo. Tutto ciò che hai intorno scompare, e rimani tu da sola di fronte alla sola visione dell’artista. La mente si svuota e si ritrova un po’ di quell’umanità che la frenesia del quotidiano ti risucchia. Tuttavia è bello anche scovare l’arte laddove non te lo aspetti: nei lineamenti di una persona, nella carta da parati di una camera d’albergo, nei colori autunnali dei boschi del mio paese di origine.
So che a breve uscirá la tua nuova collezione di gioielli. Quali credi siano gli elementi fondamentali della tua nuova collezione?
La passione per una particolare concezione di bellezza, quella dotata di una particolare eleganza, di modestia, che non ha bisogno di creare troppo rumore per farsi notare, ma che più di ogni altra rimane impressa.
La poesia del corpo di una donna , la danza dei lineamenti ai quali il gioiello deve sottostare, adattandosi ai movimenti.
L’arte dell’abbellire, senza mortificare. Siamo in un momento storico molto particolare dove movimenti come “Me too” hanno dato una scossa al sistema. Ci ritroviamo di fronte a donne di ogni età e provenienza sociale con un unico obiettivo in comune: cambiare la società.
E il mondo della moda non può non tenere conto di questa nuova identità femminile. L’accessorio come gli abiti devono essere in grado di sopperire ai bisogni di una donna molto consapevole , pronta ad abolire quei tabù che per secoli l’hanno afflitta.
Enrico Sanchi