Le ultime sfilate moda alla Milano Fashion Week hanno raccontato una donna dalla freschezza leggera, abiti stampati, tagli minimali e puliti. Spensierata a tratti, rilassata in completi perfetti in ogni attimo della giornata, la femminilità si veste anche di grafismi e tocchi artistici. Il bianco è il grande colore della stagione, pensato e presentato come sinonimo d’eleganza ed immediatezza. Via libera quindi al futurismo di Scervino, dove il passato diventa il pretesto sul quale lavorare ed evolvere la concezione di moda: giacche sartoriali dai volumi over, pizzi, rouches in total white come look della giornata. Una donna che viene accompagnata in passerella da un uomo che condivide canoni estetici e codici stilistici.
Emporio Armani presenta una serie di spolverini leggeri,
impalpabili, rigorosamente lunghi, dal sapore sporty, contaminati da tocchi fluo e lurex. Stampe di visi, righe e geometrie sono proposti da varie maison. Capaci di rendere la donna giocosa e vogliosa di osare con accostamenti inusuali ma molto armonici. Daizy Shely propone una collezione primavera-estate 2019 fresca, sexy, ultra femminile e coloratissima. Rosa, lilla, topazio, verde acqua e azzurro cielo dominano la palette. Dalla collaborazione, ormai consolidata, con l’artista Umberto Chiodi nascono le stampe di collezione.
Una floreale all-over psichedelica. Orchidee e Anthurium dal sapore artificiale quasi sintetico, tossico. Anime esotiche sensuali e velenose. La seconda stampa invece, fantastica e assurda, un’anguria trafitta da una spada, declinata su capi streetwear in gabardine e cotone, è un inno allo spirito ironico che caratterizza la stilista israeliana.
Chika Kisada stupisce: vortici di colori sulla palette da pittore, quasi a rincorrere il ritmo di onde vigorose ma allo stesso tempo sottili. Un caleidoscopio nell’acqua e onde che si diluiscono fino a sparire in una spuma trasparente che si diffonde seducente in cerca di luce, come petali sparsi dopo una danza. Dalla sovrapposizione di immagini contrastanti emana il concetto di eleganza vitale che si semplifica nell’evanescenza e nella vivacità che rappresentano la signature del brand. Alla ricerca dell’essenza e della natura impermalente della bellezza che il corpo umano crea con i suoi gesti e i suoi movimenti. Una linea per donne urbane, dinamiche, ma in cerca di un prodotto di qualità. Emozionante la passerella Laura Biagiotti dove il futuro della maison si riassume con i termini cultura, sentimenti, concretezza.
Ecco che la sfilate si manifestano con abiti dinamici, eleganti, ricercati
e narrano una passione per l’arte, dove la moda incontra la pittura.
“Ho mutato da mia madre Laura la passione per il futurismo per Giacomo Balla, per i colori e le forme energizzanti, per le geniali intuizioni avanguardiste.
La ricostruzione futurista dell’universo passa attraverso la creatività, non solo attraverso la tecnologia, e suggerisce un nuovo atteggiamento, creativo, dinamico e fiducioso. Per disegnare il futuro, ogni giorno, con la forza generativa delle donne e con abiti aerei mossi dalla “Futurlibecciata” di Balla impressa nel fondale e nella passerella del Piccolo Teatro”, ha dichiarato Lavinia Laura Biagiotti.
Per Atsushi Nakashima la collezione si ispira alla moda e alla musica degli anni 60
Ricca la rievocazione psichedelica tipica di quegli anni, raccontata con una reiterazione del logo e attraverso un gioco di geometrie forti e accentuate. Bianco e nero è il linguaggio scelto da Albagia per la sua prima collezione. Una femme fatale contemporanea che predilige un brand con cui vestirsi h24, conciliando bellezza e carattere in uno stile unico. Perfetto per i suoi momenti privati, in famiglia, e impeccabile per la sua vita da businesswoman. Una femminilità che ama la purezza dei tagli e delle forme, per una bellezza che non teme confronti, dallo charme adulto che seduce con vanità e sottile arroganza.