75 Festival del cinema di Venezia sdogana ufficialmente Netflix come nuovo network produttivo, e vince.

Il lido ha chiuso il sipario sul 75° Festival del Cinema di Venezia

e ora che i riflettori si sono spenti possiamo passare ai commenti su tutto ciò che riguarda la kermesse.

Una delle più ricche di sempre. Varietà di film presentati, quantità di pellicole di valore, di star che si sono offerte ai flash dei fotografi.

Qualità dei girati che hanno impreziosito Venezia quest’anno, anche con interpretazioni che hanno reso arduo il compito alla giuria di decidere quale fosse la più meritevole, insieme alle dense e incisive presenze femminili. 

Ma ciò che ha fatto più discutere è la svolta del canale distributivo

Laddove altre blasonate manifestazioni (vedi Cannes) si erano rifiutate di accogliere nuove produzioni emergenti che si sono affacciate al panorama cinematografico.

E’ stato decretato un vincitore: Alfonso Cuaròn, per rara coincidenza a consensi unanimi tra pubblico e critica.

Ma il premio che si aggiudica la 75esima mostra del cinema di Venezia è anche quello del coraggio. Essere salpato su un mezzo diverso dalla convenzionale accogliente sala: “Roma”, film che si è aggiudicato il Leone d’Oro, sarà distribuito da Netflix.

Lontano dai salotti elitari, per prima osa affacciarsi su quello che precedentemente era a esclusivo appannaggio del grande schermo una pellicola destinata invece al servizio streaming.

Al momento, accessibile solo alla fetta di pubblico che dispone dell’abbonamento con questa piattaforma.

75 Festival del Cinema di Venezia

75 Festival del Cinema di Venezia

Una rivoluzione quindi nel modo di concepire la distribuzione: eresia per alcuni, innovazione secondo i più.

Forse una tendenza che non si smorzerà considerando che Cuaròn non è stato l’unico a presentarsi sotto l’egida del mecenate distributivo dai prodotti per lo schermo di qualità.

Lo era infatti anche anche “Sulla mia pelle”, osmosi perfetta di Alessandro Borghi con la storia di Stefano Cucchi.

Il regista Alessio Cremonini incornicia perfettamente il dramma dibattuto a lungo nei tribunali e non ancora giunto a un verdetto definitivo.

Largo quindi ai network alternativi a pagamento che operano on line e arrivano a sorpassare senza freccia le sale cinematografiche?

Non dovremo attendere i posteri per l’ardua sentenza, in realtà la rivoluzione è già in atto.

E se già costituiscono il regno delle serie tv e delle prime visioni dopo le uscite nei cinema non manca molto a quando anche i film saranno fruibili da subito attraverso abbonamento o pay-per-view.

A vincere al 75 Festival del Cinema di Venezia quest’anno è stata la regia raffinata di Cuaròn e le sue ambientazioni del Messico anni ’70.

Delicate, languide e semi-autobiografiche, ma soprattutto il direttore artistico della rassegna Alberto Barbera, che ha saputo intercettare questa transizione nodale. 

Non rimane altro che attendere chi sarà il prossimo che salirà sul carro dei produttori network on line. Siamo sicuri non trascorrerà molto dati i prestigiosi “precedenti”. 

Cannes, che ha snobbato per prima la categoria, si starà mangiando le mani dati i risvolti, o per continuare a godere di luce propria volterà le spalle ai palchi virtuali non degni di esser riconosciuti idonei al cinema d’autore?

Per ora Venezia sogghigna soddisfatta in veste di “talent scout”. E incassa il primato.

Enrico Sanchi

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