Intervista a Giovanna Vitacca prima Business Style Coach In Italia che si occupa di promozione e comunicazione nel settore moda e della consulenza di immagine.

E proprio in questo ruolo Giovanna Vitacca, ha partecipato alla Ischia Fashion Week. Ha curato gli aspetti direttivi e il coordinamento delle sfilate. Si è dedicata ai servizi fotografici, alla valorizzazione dei brand e di designer emergenti. Ha messo a frutto la sua esperienza nel campo della Style and Communication Consultant per la creazione degli outfit che sono usciti in passerella. Quest’anno la Ischia Fashion Week, giunta alla sua seconda edizione, è stato un evento davvero esclusivo, ha visto protagonisti alcuni dei designer più importanti al mondo.

Giovanna Vitacca ha curato l’immagine di questa edizione

Tanti i designer presenti: Francesco Martini Coveri, Anton Giulio Grande, le Piacentini by Miss Bikini Luxe, Amalia Pulcherrima. E ancora, Piero Camello con i gioielli di Patrizia Falcone, Lucia P. “New Pop Collection”, Daniela grillobeachwear con i gioielli di Loredana Corbi, e Anna Tosca (Gems) con i gioielli dell’artista orafo Animalier Antonio. E dunque, la Ischia Fashion Week è stata una eccellente passerella non solo per il settore della moda. È stato anche un ottimo volano di sviluppo per l’artigianato, l’arte e il turismo. L’effetto traino è notevole sia da un punto di vista socio-economico che culturale. La serata finale, condotta da Jo Squillo, si è svolta lungo il pontile del Castello Aragonese.Life&People Magazine incontra Giovanna Vitacca dopo l’evento per tracciare un bilancio di questo evento fiore all’orecchio del “made in Italy”.

Giovanna raccontaci la tua esperienza a questo evento moda in qualità di consulente di immagine?

Esperienza importante dal punto di vista umano e professionale. Il mio ruolo nell’ambito della manifestazione era un’assoluta novità. Fino ad oggi erano direttamente gli stilisti a scegliere le modelle e a fare gli abbinamenti degli abiti per la sfilata. Gli organizzatori di Ischia Fashion Week hanno dimostrato molta lungimiranza coinvolgendo una figura professionale come me, hanno capito che potevo dare un contributo di valore. 

Lei è stata una pioniera in Italia proprio nel campo della Business Style Coach.

intervista a Giovanna Vitacca Life&People Magazine

Quale contributo ha dato alla costruzione e realizzazione degli shooting fotografici?

La mia presenza è stata fondamentale in tre momenti: il fitting, ovvero la scelta delle modelle alle quali far indossare gli abiti; gli shooting e il backstage nella serata finale. In ognuna di queste fasi ho potuto mettere a disposizione le mie competenze. Nella fase di fitting è importante scegliere la modella con riferimento alla fisicità richiesta dal modello dell’abito, ma anche rispetto ai colori del capo. Per gli shooting è importante lo styling, quindi non solo individuare l’abito giusto per la modella, ma lavorare anche con accessori e make up per creare outfit unici e soprattutto interpreti del messaggio che vuole dare lo stilista attraverso la sua collezione. Durante il backstage, quando l’adrenalina è al massimo, aiuto a gestire con ritmo i cambi, a verificare che tutto venga riproposto così come era stato definito in fase di fitting.

Quali sono i consigli di stile che è riuscita a mettere in pratica dall’alto della sua professionalità?

Come dicevo il mio ruolo è stato principalmente verificare che tutto si svolgesse come da copione e che ogni stilista avesse la giusta attenzione nella fase di preparazione delle modelle.

Quali sono state le novità più importanti in termini organizzativi?

Sicuramente aver coinvolto professionisti di alto livello per ogni area di competenza. Per questo tipo di eventi c’è una lunga preparazione nei mesi precedenti, ma il grosso del lavoro è proprio a ridosso della serata finale. Solo potendo contare su professionisti esperti, che hanno già lavorato per simili manifestazioni e quindi operano in modo autonomo ma al contempo sinergico, si è riusciti in pochi giorni a gestire al meglio il fitto programma di attività. Per di più Ischia Fashion Week, giunto alla seconda edizione,  può dare un bel contributo nel panorama dell’alta moda mondiale.

Quali sono le possibilità di crescita di questo evento?

E’ una manifestazione che ha una grande mission: dare voce ai protagonisti della moda con particolare attenzione alle regioni del Sud Italia. Milano, Firenze, Roma sono le piazze più importanti per la moda italiana ma intorno alle manifestazioni che si svolgono in queste città non gravitano molti degli stilisti che portano avanti la tradizione del nostro Made in Italy,  fatta di artigianalità, qualità dei tessuti e delle materie prime.

Quale importante contributo di interesse socio-economico e culturale può offrire non solo alla Campania ma all’Italia intera?

La Campania è una regione che vanta una grande tradizione nel settore della moda. Ancora oggi molte lavorazioni  del settore calzaturiero, degli accessori e dei tessuti sono di paternità campana. La scelta di Ischia è stata vincente non solo per la bellissima cornice naturale, ma anche perché rappresenta tutte le eccellenze (artigianato, turismo, arte). Le istituzioni locali sono state entusiaste di questo progetto che hanno sostenuto con forza mettendo a disposizione strutture e servizi. Lei si occupa di personal branding, cura del gusto del bello, con particolare attenzione sia alla forma che alla sostanza, e quindi al dettaglio tout court (guardaroba, regole del galateo, business etiquette, abiti, accessori, comunicazione verbale e non verbale).

Quanto è importante in un evento come questo saper curare le relazioni con i mainstream nazionali e in quale misura è stato fatto quest’anno?

Ovviamente se l’intento è far diventare la manifestazione un punto di riferimento per il settore della moda si è dato grande importanza alla comunicazione. Sappiamo bene che oggi non basta fare bene le cose, ma spesso è più importante saperle comunicare bene, per dare loro la giusta visibilità.

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