Pink Floyd: era l’estate del 1967 usciva l’album di debutto di una band inglese destinata a diventare uno dei gruppi più popolari del rock.

Pink Floyd la loro è una musica nuova

Una sorta di navigazione musicale interstellare bizzarra e poetica il cui leader il diamante pazzo Syd Barrett abbandonerà le scene l’anno seguente sostituito da David Gilmour suo amico.

Proprio lui insieme agli altri membri del gruppo soddisfatti del successo del primo LP ma poco contenti della copertina realizzata dalla EMI e desiderosi di avere, come i Beatles avevano insegnato con Sgt.Pepper, una cover idealmente connessa alla loro musica, chiese a due amici studenti di arte e cinema alla Royal Colle of Art, di realizzare la loro copertina.

I due amici Storm Thorgerson ed Aubrey Powell accettarono. Fecero un lavoro aggiuntivo per la EMI, includendo fotografie e idee di copertine per altri gruppi. Ebbero la possibilità di utilizzare la camera oscura del Royal College of Art.

Quando finirono la scuola, viva la vita l’arte e gli anni sessanta in Inghilterra, si dotarono di attrezzature proprie. Prima una piccola camera oscura nel bagno di casa di Powell.

Di lì a poco, nei primi anni settanta, affittarono uno spazio e costruirono uno studio.

Quando iniziarono, Powell e Thorgerson scelsero per il loro studio , anche qui vige l’insegnamento dei Fab Four, un nome composto come Beatles era beat unito a beetle, come Pink Floyd.

Richiamando vagamente il fluido rosa, era composto dai cognomi di due bluesmen american.

Così fu per loro. Scelsero ‘Hipgnosis’ ovvero l’affinità sonora con “ipnosi”, ma anche la combinazione di due termini contradditori. “Hip” cioè nuovo e trendy, e “gnosis”, termine greco significante conoscenza, la conoscenza consapevole.

Nel 1973, con la copertina per The Dark Side of the Moon dei Pink Floyd, di cui continuarono a firmare tutte le copertine, entrarono per sempre nel mito dell’iconografia non solo musicale.

Il disco in se stesso ebbe ampio successo e l’immagine del prisma portò lo studio Hipgnosis ad essere il più richiesto: Led Zeppelin, Yes, Genesis, Nice, Peter Gabriel, Emerson Lake & Palmer, The Alan Parsons Project, Paul McCartney.

Ancora oggi quella mucca che ti guarda e che aveva lasciati esterrefatti i dirigenti Emi ti chiede:

“Pensi che la mia figura sia adatta alla tua musica? E’ veramente necessario che ci siano titoli per stupire la gente? Vuoi sapere se ci crediamo?

Pagami quanto credi che valga… Quell’idea prodigiosa costò trenta sterline.

Anni sessanta: non siamo diventati miliardari ma siamo entrati nella storia, a cavallo di una mucca.

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