Chi avrebbe mai immaginato che un semplice passatempo potesse trasformarsi in una dichiarazione di stile? Un tempo confinati tra le mura domestiche e associati a momenti di quiete personale, gli hobby stanno vivendo una seconda giovinezza. In questo scenario, nasce l’hobby-core, un’estetica di nicchia che intreccia stile e identità, nostalgia e innovazione. Sui social (ed in particolare su TikTok) si assiste ad una romanticizzazione e celebrazione visiva di tutte quelle attività manuali che sembravano appartenere al passato: il ricamo, la ceramica, la pittura, il lavoro a maglia. I cosiddetti hobby “analogici”, spesso considerati nostalgici, tornano dunque protagonisti, rivisitati in chiave moderna, e abbracciano nuove forme di creatività e di espressione personale: un ponte tra passato e presente.
Una pausa necessaria dal caos digitale
In un mondo dominato dalla velocità e dalla digitalizzazione, questo nuovo linguaggio nasce in risposta alla frenesia della moda fast-paced e al rumore del mondo ultra-digitale. Si impone come un invito a rallentare, creare con le proprie mani e riscoprire il valore del tempo dedicato a se stessi. Più che un modo di vivere il tempo libero o una semplice tendenza da seguire, si tratta di un fenomeno che porta in scena un nuovo modo di vivere la moda e la realtà quotidiana. Un antidoto al digital detox che molti ricercano ormai come una nuova forma di benessere mentale.
A testimonianza di questa crescente fama per gli hobby, anche la dimensione sociale si trasforma, poichè si moltiplicano i luoghi in cui l’attività creativa si intreccia alla condivisione. Nascono così vari format che fondono arte e intrattenimento: aperitivi pittorici, corsi di ceramica con DJ set o laboratori di ricamo collettivo. Momenti sociali che trasformano la creatività in un’esperienza condivisa e chiaramente instagrammabile.
L’estetica dell’imperfezione
Sul piano visivo, l’hobby-core diventa un’associazione al proprio stile personale attraverso un’estetica calda e avvolgente, come un maglione di lana fatto a mano. Le tonalità pastello, le texture naturali, e i dettagli artigianali sono elementi che raccontano una manualità imprecisa ma sincera, in netta opposizione con la “perfezione” patinata del fast fashion. Filati grezzi, patchwork, cuciture visibili e capi che sembrano usciti da un laboratorio vintage diventano le espressioni più visibili di questa tendenza che celebra l’imperfezione e la lentezza. Ed è proprio il concetto di imperfezione – che affonda le sue radici nella cultura giapponese, ad esempio con il principio del wabi-sabi – trova una sua espressione autentica nell’hobby-core.
A questa filosofia si ispirano anche designer indipendenti e brand sostenibili, che vedono nell’hobby-core un modo per coniugare moda e autenticità. Non si tratta semplicemente di indossare ciò che è di tendenza, ma di costruire uno stile personale che racconta chi siamo, una visione intima e unica del nostro modo di fare e di pensare.
Realtà o tendenza? Il paradosso dell’hobby-core
Le nostre passioni dovrebbero essere un’occasione per rilassarsi, socializzare, mantenersi in forma e riscoprire la gioia delle piccole cose. Tuttavia, seppur nato con le migliori intenzioni, l’hobby-core sta assumendo una direzione paradossale. Questa tendenza, infatti, si sta evolvendo in modo che, più che il piacere genuino di un’attività, sembri contare ciò che viene comunicato agli altri sulla nostra persona. Sui social proliferano video che classificano gli hobby secondo un’estetica aspirazionale, come nel caso dei Rich Girl Hobbies, dove il passatempo diventa simbolo di status più che spazio creativo. In questo modo, si rischia di perdere il focus principale e trasformare quella che dovrebbe essere una pratica autentica, in un’altra spinta verso l’iperconsumismo.
L’intimità creativa come stile di vita
L’hobby-core rappresenta un modo interessante di esprimere il nostro bisogno di ritrovare equilibrio, in un mondo che ci spinge sempre a correre ma che spesso ci fa sentire disconnessi. Ma se da un lato ci invita a riscoprire il piacere della creatività, delle attività manuali e dei piccoli piaceri, dall’altro è importante non perdere di vista il vero valore di queste esperienze, al di là delle etichette e delle aspettative esterne. La sfida è mantenere l’equilibrio tra la tendenza e la genuinità, per non trasformare una pratica autentica e liberatoria in una mera performance sociale; in un’epoca in cui tutto corre, rallentare diventa il vero atto rivoluzionario.