Per molti è solo il titolo del secondo capitolo dell’ultimo e incompiuto romanzo di Truman Capote. In realtà La Côte Basque fu molto altro. In quel manoscritto, “Preghiere Esaudite”, pubblicato dopo la sua morte, lo scrittore e drammaturgo statunitense sceglie di ambientare le pagine più tristi del suo declino in un luogo non casuale. Un celebre ristorante di New York in cui una donna di nome Lady Ina, commensale del personaggio alter ego di Capote, P.B. Jones, persegue un solo obiettivo: ubriacarsi. E lo fa bevendo champagne Cristal, divorando famelicamente una bottiglia dopo l’altra, insieme a Jones. Teatro della patetica scena è, dunque, La Côte Basque.

Le origini e la cucina

Fondato nel 1958 da Henri Soulé, quest’ultimo si è rapidamente affermato come uno dei ristoranti più prestigiosi e amati di New York City. Soulé, già celebre per il suo precedente ristorante, Le Pavillon, ha portato con sé una raffinatezza culinaria e un’eleganza senza pari che per decenni sono stati i punti forte dell’esperienza gastronomica dell’iconico locale. A renderlo celebre è stata, infatti, una ricercata cucina francese, abbinata a un servizio impeccabile. Piatti come la bouillabaisse e l’agnello arrosto, accompagnati da una selezione di formaggi e vini pregiati, rendevano ogni pasto indimenticabile.

La Côte Basque | Life&People Magazine

Tutto ciò fece sì che, negli anni ’60 e ’70, il ristorante diventasse il ritrovo preferito di celebrità, politici e intellettuali. Frequentatori abituali erano figure di spicco come Jacqueline Kennedy Onassis e lo stesso Truman Capote. Nota non solo per l’eccezionalità delle sue portate, ispirate ai sapori della regione basca della Francia, La Côte Basque vantava un’unicità legata anche alla sua atmosfera sofisticata ed ai murales evocativi delle coste francesi.

La trasformazione del ristorante

Alla morte di Henri Soulé, nel 1966, il rinomato ristorante passò attraverso diverse gestioni, mantenendo sempre la sua reputazione di eccellenza. Negli anni ’80, fu Jean-Jacques Rachou ad acquisirlo  continuando a preservare la tradizione della cucina francese di alta qualità, seppur con l’introduzione di innovazioni all’interno di un menu che manteneva i piatti classici che avevano reso il locale un’istituzione.

Un capitolo di cultura pop

Non era solo un ristorante, ma un luogo di ritrovo per l’élite culturale e sociale di New York. Ad offrirne uno spaccato è stato proprio il romanzo incompiuto di Truman Capote, che, nel capitolo “La Côte Basque, 1965” descrive scene di pettegolezzi mondani tra personaggi ispirati alla vera alta società newyorkese, come Lady Ina Coolbirth che sfoga i suoi segreti e indiscrezioni durante un pranzo al ristorante.

La Côte Basque | Life&People MagazineInoltre, la recente serie televisiva “Feud: Capote vs. The Swans”, diretta da Gus Van Sant, ha riportato lo storico ristorante sotto i riflettori attraverso lo spietato racconto della caduta sociale di Capote. Si narra, infatti, che essa abbia avuto inizio dopo la pubblicazione del capitolo incriminato nel quale lo scrittore ritraeva La Côte Basque come palcoscenico di scottanti rivelazioni e intrighi.

Il fascino e l’eredità di La Côte Basque

Scandali e pettegolezzi che avvenivano sullo sfondo di eleganti decorazioni, tavole imbandite con cura, banchetti rossi contro pareti gialle, capaci di creare un’atmosfera che trasportava i commensali in un’elegante oasi nel sud della Francia. Le spese considerevoli sostenute per fiori freschi e biancheria da tavola erano segno del livello di attenzione al dettaglio che caratterizzava il ristorante.

La Côte Basque | Life&People MagazineAspetti che lo rendevano il luogo preferito di personalità del calibro Jackie Kennedy, Nan Kempner e Frank Sinatra, tra i clienti abituali del La Côte Basque, insieme a figure aristocratiche come la Duchessa di Windsor.

La chiusura e il ricordo

È il 7 marzo 2004 quando l’insegna dell’iconico locale al numero 60 della 55a strada ovest di New York smette di brillare. Jean-Jacques Rachou lo ha guidato fino a quella data, giorno in cui La Côte Basque chiude per sempre i battenti. Per oltre quattro decenni ha rappresentato il tempio della cucina francese di alto livello, ed ora lasciava un segno indelebile nella storia della ristorazione newyorkese.

La Côte Basque | Life&People MagazineUna leggenda che sopravvive, quella del locale aperto da Soulè alla fine degli anni ’50. Simbolo di un’epoca di eccellenza e raffinatezza che ha saputo combinare gastronomia e fascino come pochi altri luoghi, La Côte Basque ha anticipato epoche e tendenze. Oggi una manciata di stelle Michelin non gliele avrebbe tolte nessuno!

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