Per quanto possano apparire strani, poco appetibili o persino da evitare, i cibi che vengono proposti viaggiando affascinano, perché rappresentano un modo per entrare in connessione con la cultura, le abitudini e la storia dei luoghi che visitiamo consentendo di vivere nuove esperienze del gusto. Esplorare piatti insoliti permette di ampliare i nostri orizzonti gastronomici, offre l’opportunità di apprezzare la diversità e la ricchezza delle culture culinarie del mondo, ma può anche diventare un’esperienza poco piacevole se non si prendono alcune precauzioni basiche per evitare che un viaggio da sogno si trasformi in un incubo per il nostro organismo.

Uno dei principali fattori da considerare quando si viaggia: l’igiene alimentare

In molte parti del mondo, le norme igieniche possono essere diverse da quelle a cui siamo abituati, e alcuni cibi possono essere più suscettibili al rischio contaminazione batterica o parassitaria. Ad esempio, è consigliabile evitare cibi crudi o poco cotti, come carne, pesce, uova e frutti di mare, soprattutto in luoghi dove le norme igieniche possono essere meno rigorose rispetto agli standard europei che sono tra i più alti del mondo.cibi da evitare | Life&People MagazinePer quanto lo street food sia ormai un must per calarsi nella quotidianità gastronomica degli autoctoni, è importante scegliere con molta attenzione i cibi di strada e i venditori ambulanti, specie quando si tratta di frutta o verdure non sbucciate, latticini non pastorizzati, pescato crudo o bevande servite con il ghiaccio. Tutti questi alimenti, se non correttamente trattati e conservati, possono generare intossicazioni molto serie e, sebbene lo street food sia spesso delizioso e offra un assaggio autentico della cultura locale, è essenziale assicurarsi che i cibi siano preparati in modo sicuro e igienico per evitare intossicazioni alimentari.

Tra i cibi da evitare quando viaggiamo, ci sono i cosiddetti Killer Dish,

ovvero quelle pietanze che possono portare alla morte del malcapitato assaggiatore. Il caso più celebre è quello del Fugu, il famigerato pesce palla giapponese che contiene nel fegato e nelle ovaie un veleno potentemente letale. Sfilettato solo da chef altamente addestrati e certificati, poiché la sua preparazione richiede una meticolosa rimozione delle parti velenose, se anche una sola goccia di veleno sfuggisse al controllo degli esperti e venerati cuochi Fugu, potrebbe  essere letale. 

Ackee – Giamaica

Pur essendo un frutto tropicale originario dell’Africa occidentale, l’Ackee è considerato un simbolo della tradizione culinaria giamaicana. Tuttavia, l’intero frutto è tossico se consumato prematuramente o preparato in modo improprio, le bacche dell’Ackee, infatti, contengono una sostanza chiamata ipoglicina, che può causare ipoglicemia e vomito se ingerita in grandi quantità. Per essere consumato in sicurezza, il frutto deve avere raggiunto il giusto grado di maturazione ed essere cucinato adeguatamente.

Sannakji – Corea del Sud

Questo piatto coreano composto da polpi vivi, tagliati a pezzetti e serviti subito dopo la preparazione, puo essere molto pericoloso poiché i tentacoli del polpo continuano a muoversi anche dopo il taglio e possono attaccarsi alla gola mentre ingeriti, causando il soffocamento.

Manioca e Cassava: Africa, America Latina, Asia

La Manioca e la Cassava sono due tuberi da cui è estratto un amido utilizzato come alimento di base in molte parti del mondo, ma ciononostante contiene una sostanza tossica chiamata cianuro di idrogeno che, se non smaltita correttamente, può essere estremamente pericolosa per la salute umana, causando avvelenamento da cianuro. Per ridurre al minimo il rischio, è necessario sbucciare e cuocere completamente la manioca prima di consumarla.

Sanguinaccio: Italia, Francia, Spagna

Non è necessario allontanarsi troppo da casa evitare alcuni cibi. Il sanguinaccio, noto insaccato tradizionale anche in Italia, a base di sangue di maiale mescolato con ingredienti come farina, cipolla e spezie, è potenzialmente rischioso per la salute. Se non viene cucinato a temperatura sufficientemente alta per uccidere eventuali batteri patogeni, può essere causa di rischi per la salute, compresi l’avvelenamento da salmonella e altre infezioni batteriche.

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