, incastonata tra il profondo blu dell’Oceano Pacifico e il verde degli altopiani della Sierra Madre, sorge la città di Oaxaca, un gioiello che splende per la sua cultura e le sue tradizioni secolari. Qui, nel mese di luglio, le otto regioni dello Stato omonimo si riuniscono per presentare danze, costumi e tradizioni messicane al mondo intero, dando vita ad uno dei più popolari festival etnici in America Latina, la Guelaguetza. Una festa che celebra la cultura indigena messicana con una parata in cui sfilano, al ritmo di tamburi e strumenti tradizionali, secoli di storia ma anche coloratissimi ensemble completati da acconciature che assumono le sembianze di vere opere d’arte.
Le trecce delle donne di Oaxaca: un’acconciatura tributo alla tradizione e all’eleganza
Le strade di Oaxaca si trasformano ogni anno in passerelle dove le donne per l’occasione indossano con orgoglio il traje, l’abito tradizionale della regione, realizzato a mano con cura e tramandato di generazione in generazione. A dominare la scena è però l’acconciatura, portavoce di una storia antichissima, ma al tempo stesso estremamente contemporanea. I capelli, divisi in due trecce a tre fili, a cui vengono aggiunti i tlacoyales, nastri con fiocchi e altri ornamenti comuni tipici dell’Oaxaca. Ogni intreccio ha un preciso significato ed è veicolo di antiche usanze e tradizioni, che hanno attraversato la storia fino ad arrivare ai nostri giorni. Le donne messicane celebrano così la loro cultura, con uno splendore che va oltre la moda: un tributo alla loro bellezza e alla loro eterna eleganza.
L’intreccio di significati simbolici e culturali
Ricoperte di nastri o impreziosite con fiori, fiocchi colorati e gemme, le trecce cerimoniali spesso avvolgono il capo come una corona e terminano con piccoli chignon. Tradizionalmente, più grande e alta è la crocchia di capelli, maggiore è il livello socioeconomico della donna che li indossa. Così le lunghe trecce diventano non solo tributo culturale ad una terra ricca di forme, materie e colori ma anche potente mezzo di comunicazione sociale.
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Photos courtesy © Luvia Lazo
A seconda dell’intreccio dei capelli, è possibile trarre informazioni sull’età, la ricchezza, il potere della donna, ma non solo: secondo la tradizione, se l’acconciatura è sulla parte sinistra significa che la fanciulla o la donna è nubile. Se invece è realizzata sulla parte destra, significa che è già una donna sposata. Anche gli accessori sono memori di antiche usanze: una semplice rosa rossa appoggiata dietro l’orecchio, se si trova sul lato sinistro della testa, ricorda la tradizione secondo cui una donna vergine indossa il fiore solo in questa specifica posizione.
L’estetica abbraccia la tradizione
Se è vero che ad intrecci e ornamenti è affidato l’importante compito di portare avanti tradizioni senza tempo, è giusto ricordare che non sono esclusivamente i motivi culturali e sociali a dettare le scelte stilistiche delle donne messicane. Anche il puro gusto estetico gioca un ruolo fondamentale: è il caso dei vivaci nastri che avvolgono le trecce, le cui tonalità sono spesso scelte per completare in modo armonioso la sinfonica tonalità di appariscenti ma elegantissimi abiti.
Le 108 trecce delle tribù nomadi in Tibet
Ben lontano dalle celebrazioni della Guelaguetza, anche in Tibet le trecce sono simbolo millenario di cultura. I pastori nomadi, guardiani delle distese selvagge del nord-ovest del Paese, plasmano con maestria i loro capelli, dividendoli in 108 sottilissime treccine, omaggio agli altrettanti volumi sacri del buddismo tibetano. I capelli sono poi impreziositi da gioielli naturali quali pigne, coralli e turchesi, ognuno a testimoniare una tappa della vita: la nascita, il raggiungimento dell’età adulta, il matrimonio e la morte. Un tempo utilizzate come forma di comunicazione per condividere lo stato di parentela o l’appartenenza religiosa, le trecce sono oggi anche un tributo al patrimonio culturale della regione,