Un’oasi culinaria incastonata nelle trafficate via del centro di Milano: una storia nata oltre quarant’anni fa, quella del ristorante “La Briciola” che incarna a pieno la vera essenza della cucina tradizionale meneghina, diventando nel corso del tempo punto di riferimento gastronomico prestigioso per la città.
Lo storico place to be milanese
Considerato un culto, grazie alla sua carismatica anima; il locale è nato da un’idea di Giovanni Battista Valveri, – per tutti Gianni-, e dalla moglie Stefania Valsecchi. Due personalità unite da idee, ambizioni, valori e, soprattutto, passione. Un percorso iniziato nel lontano 1978, anno in cui Gianni abbandona la sua terra natale, la Sicilia, per lavorare in uno dei locali più popolari del quartiere Brera: il Bar dell’Angolo. La sua dedizione stupisce Sabrina Ciuffini e Curzio Castelli, che lo chiamarono nella famosa Locanda Solferino; sarà proprio qui che, grazie ai rapporti coltivati durante le sere alla Locanda, decide di rilevare nel 1980 un negozio in fallimento, aprendo così il suo ristorante.
L’idea era quella di creare un luogo in cui gli amanti del buon cibo e dal buon bere potessero immergersi completamente nella cultura culinaria meneghina. Da questo intuito nasce il menù de “La Briciola“: un vero trionfo di tradizione, arricchita da ricette antiche tramandate di generazione in generazione realizzate con cura, amore e qualità.
Da cosa deriva il nome “La Briciola”?
Dai suoi spazi: agli albori, il locale – costruito nel 1869 e pensato per essere un deposito per carrozze – era molto ristretto, salvo poi allargarsi successivamente grazie all’acquisto di negozi adiacenti.
Caratteristiche che ormai da tempo attirano una clientela speciale: sono infatti molteplici le celebrities che fanno regolarmente capolino nel ristorante tra cui spiccano attori nazionali e internazionali, cantanti, designer e chef ammaliati dalla storia e dalla fama di un locale che rappresenta a pieno la milanesità, la cui struttura è curata nei minimi dettagli anche dal punto di vista dell’estetica e del design. A tal proposito gli interni sintetizzano in pochi ma significativi elementi l’amore di Gianni per l’arte moderna e contemporanea. La Briciola è infatti strutturata come un vero e proprio studio teatrale, una scenografia che cambia ogni sei mesi. Tra gli arredi è possibile trovare quadri provenienti dalle brasserie parigine, ma anche lampade liberty ed oggetti pop come una Betty Boop in resina.
Punto di riferimento per gli amanti del buon cibo
Altro fiore all’occhiello del ristorante è l’immensa cantina che, allo stato attuale, conta più di 3.000 etichette e 600 tipologie diverse di vino. La selezione è affidata sempre a Gianni, esperto del settore e particolarmente attento al territorio e alla valorizzazione dei vigneti lombardi.
Incontriamo Gianni Valveri che si racconta a cuore aperto in una magica atmosfera che rende “La Briciola” così unica e speciale.
Come nasce il ristorante La Briciola?
La Briciola nasce nel 1978 come locale molto piccolo da cui deriva il suo nome.
La vostra cucina è un omaggio alla tradizione meneghina: quali sono i piatti più iconici?
Si, è vero. La nostra cucina è un omaggio alla tradizione meneghina e con il tempo ci siamo adeguati alle esigenze della nostra clientela accontentando le richieste culinarie di italiani e stranieri. Curo personalmente i rapporti con i fidati fornitori, con le fattorie toscane che ci riforniscono delle carni migliori, con i produttori campani di mozzarelle di vera bufala che arrivano fresche ogni giorno.
Come è cambiato nel tempo il vostro menù?
Aumentando la nostra professionalità, abbiamo man mano inserito piatti che hanno soddisfatto i gusti della clientela anche se nel menù non mancano mai i grandi classici della cucina lombarda: la cotoletta alla milanese, il filetto di Angus alla brace con patate, i carpacci, il risotto al salto o gli gnocchi tartufati.
Come siete riusciti a soddisfare le tante e diverse richieste dei clienti, – influenzati anche dalle mode -, rimanendo fedeli ai vostri valori?
Con la nostra professionalità, ospitalità e la qualità della materia prima.
Circa 3mila etichette, 500 diverse qualità di vino, un’attenzione particolare ai vigneti del territorio: come avviene la selezione delle bottiglie?
La nostra cantina è ricca di grande qualità, vini internazionali e soprattutto italiani di tutte le regioni.
Perchè La Briciola è uno dei punti di ritrovo più importanti della città?
La nostra accoglienza e ospitalità ha fatto sì che i clienti non si sentano ospiti, ma a casa; questo ha consolidato un rapporto di sincera amicizia.
La pagina “I nostri amici” del vostro sito presenta cantanti, attori, stilisti, chef. Avete servito personaggi famosi, icone della moda, del design, dell’arte, artisti nazionali e internazionali. Come siete riusciti a conquistarli?
Grazie ai nostri 44 anni di storia, al nostro trattamento abbiamo conosciuto e ospitato il jet set nazionale e internazionale che ci ha consentito di far crescere la nostra fama nel mondo. Il ristorante è rimasto nel tempo un ambiente raffinato, elegante, con una minuziosa attenzione ai particolari.
Quanto il design e la cura nei dettagli sono importanti per uno dei luoghi più esclusivi di Milano?
Il mio desiderio era rendere il locale non un ristorante anonimo, ma far si che la gente entrando si sentisse a casa e rimanesse colpita da luci e addobbi. Nel tempo ho apportato migliorie sia in cucina che negli arredi di modo che il cliente trovi sempre novità da apprezzare e si ricordi di noi per sempre.
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