Piccole e grandi eccellenze vitivinicole del nostro Paese, da scoprire e da cui lasciarsi conquistare, nel loro momento migliore,l’autunno: ad ottobre gli itinerari del vino svelano il loro fascino. Con la vendemmia i vigneti si animano e il foliage regala il colpo d’occhio di paesaggi incantevoli, invitando alla riscoperta dell’enoturismo, un modo di viaggiare slow da Nord a Sud dell’Italia, patria di vini di fama internazionale e vitigni autoctoni. Un grandioso mix di eno-gastronomia, storia, arte e paesaggi magici.
Nelle cantine come nei vigneti che tappezzano lo stivale, sono infatti custodite storie, antiche tradizioni e segreti di quell’arte antica che è la vinificazione. Dove andare per scoprire come nascono i grandi vini italiani? Occorre mettersi in viaggio, lungo le numerose Strade del Vino, concepite come veri e propri itinerari turistici al fine di valorizzare le terre di origine dei nostri rossi, bianchi, rosati e delle bollicine italiane.
Tra vigne e montagne
La Strada del vino dell’Alto Adige è uno dei più antichi itinerari italiani del vino: 4.000 ettari di vigneti per oltre settanta chilometri in quindici comuni altoatesini. La partenza è dal piccolo comune di Nalles, non lontano da Bolzano; si prosegue verso sud fino a raggiungere Salorno, sul confine tra il Trentino e l’Alto Adige. Lungo il percorso sono d’obbligo degustazioni nelle oltre settanta cantine, a base di pane di segale croccante e speck così come vuole la tradizionale merenda tirolese, in mano un bicchiere di Schiava, Gewürztraminer o Lagrein. Soggiornando in uno degli hotel WinePass, grazie alla card gratuita sono numerose le esperienze da provare, tutte a tema vino.
La Strada del Barolo, è invece un progetto nato nel 2006, con l’intento di unire i comuni di Alba, Barolo, Castiglione Falletto, Cherasco, Diano d’Alba, Dogliani, Grinzane Cavour, La Morra, Monchiero, Monforte d’Alba, Montelupo Albese, Novello, Roddi, Roddino, Rodello, Serralunga d’Alba, Sinio e Verduno. Si attraversano le colline delle Langhe piemontesi, Patrimonio Mondiale dell’Unesco, scoprendo la bellezza del paesaggio, con assaggi di storia che si celano dietro la produzione di uno dei vini più pregiati del Piemonte: il Barolo. Soprannominato il “re dei vini” o “vino dei re”, è composto unicamente dai prodotti derivanti dal vitigno Nebbiolo.
Veneto: la strada del Prosecco di Valdobbiadene e Conegliano
in provincia di Treviso, oltre 90 chilometri che si snodano tra i colli percorsi da vigneti, ammirando attrazioni storiche e artistiche come la settecentesca Villa Brandolini che ospita la sede del Consorzio di Tutela della Docg. Se volete concedervi un’esperienza superior, il prossimo 6 e 7 ottobre, la cento miglia, manifestazione d’auto d’epoca, attraverserà lo spettacolare paesaggio della Strada del Prosecco Superiore.
Scendendo in Toscana, la Strada del Vino (e dell’Olio) Chianti classico, vanta antiche origini etrusche e romaniche. Punto di partenza, Greve in Chianti, attraversando poi tutto il Chiantigiano per 40 chilometri, fino a raggiungere Panzano, con la caratteristica Pieve di San Leolino. Consigliata una sosta a Castellina e Fonterutoli, raggiungendo infine Siena. Approdando nel Lazio, lungo la Strada dei vini dei Castelli Romani, il brindisi è d’obbligo sostando in una delle tipiche “fraschette”, osterie in cui sin da tempi antichissimi, i contadini delle campagne romane, si ristoravano nei viaggi verso la capitale. A Marino, durante i giorni di sagra il vino sgorga anche dalle fontane.
Navigando verso Sud: l’Appia dei Vini Doc Brindisi-Ostuni si snoda tra i vitigni apprezzati da Orazio e Plinio il Vecchio, partendo da Brindisi verso Mesagne, per concludersi nell’elegante Ostuni. Spingendosi fino in Sicilia, la Strada del Vino dell’Etna, tocca i comuni di Piedimonte Etneo, a una quarantina di chilometri da Catania, Randazzo e Linguaglossa, regalando il brindisi più spettacolare con vista vulcano.
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