Sono passati 26 anni dalla tragica morte di Gianni Versace, genio della moda assassinato il 15 luglio del 1997 davanti alla sua residenza di Miami. Uno stilista entrato nella storia, in grado di cambiare e stravolgere i connotati a tutto il fashion system lanciando la casa della Medusa in tutto il mondo. La sua perdita è stata difficile da digerire specialmente per la sua famiglia. Donatella lo celebra ancora in ogni singolo capo dalla maison, mentre da qualche mese è uscito anche il libro del fratello Santo Versace, il quale ha presentato lo scorso dicembre “Fratelli-una famiglia italiana“, autobiografia in cui ripercorre i suoi ricordi più belli trascorsi con Gianni.
Un atto d’amore
E’ un testo – edito da Rizzoli – estremamente sentito, arrivato dopo così tanto tempo proprio per mettere l’autore nelle condizioni di elaborare il lutto riaprendo con calma la scatola della sua memoria. Un processo dunque lungo e doloroso che però, come dichiarato dallo stesso Santo in fase di presentazione, lo ha aiutato a liberarsi del suo passato. A spalleggiarlo è stata la fondamentale compagna Francesca Di Stefano, avvocatessa al suo fianco in quello che si è rivelato un vero e proprio percorso di rinascita.
Nel libro viene raccontata la storia della famiglia Versace, divenuta sinonimo del lusso all’inizio degli anni Settanta grazie allo straordinario apporto di Gianni, autore di rivoluzioni collettive e personali. Ricordiamo infatti che il fondatore della maison è stato uno dei primi a impreziosire le silhouette femminili di marcata femminilità conservandone comunque l’eleganza e lanciando in modo visionario le supermodel. Allo stesso tempo però Gianni ha anche avuto il coraggio – un unicum al tempo – di dichiarare pubblicamente la propria omosessualità, sfatando dunque ogni tabù. Ma al centro del libro c’è soprattutto l’alchimia tra i due fratelli in una narrazione che ripercorre il viaggio tra Reggio Calabria a Milano (dove arriva anche Donatella) e gli inizi dell’azienda con un investimento “ridicolo”, appena venti milioni di lire rivelatosi poi uno dei più vincenti di sempre.
La vita di Santo attraverso l’esperienza di Gianni
In “Fratelli – una famiglia italiana” non mancano anche alcune note di colore che aiutano ad addentrare il lettore nel carattere di Gianni. Santo ha infatti riportato all’attenzione – tra i vari aspetti – il fratello che gli chiedeva la cortesia di liberarsi delle sue fiamme o dei suoi fidanzati diventati ormai molesti. E proprio una tematica sensibile legata all’omosessualità segnerà parte della vita professionale e politica dell’autore. Santo Versace infatti nel 2011, durante la sua esperienza da deputato per il “Popolo della libertà”, decise di terminare la legislatura nel gruppo misto dopo aver visto il suo partito votare contro la proposta di inserire l’aggravante dell’omofobia nel codice penale, dimostrandosi l’unico esponente della maggioranza ad opporsi.
All’interno del testo si può leggere anche anche un aneddoto riguardante proprio Silvio Berlusconi, scomparso soltanto un mese fa. In particolare Versace ricorda la presenza di una ragazza molto giovane durante una cena organizzata dagli industriali del settore moda, presentata al suo cospetto come amica delle figlie del cavaliere: il suo nome era Noemi Letizia, poi diventata figura centrale nella cronaca del periodo.
Santo Versace oggi
Oltre alla casa della Medusa, l’apporto di Santo Versace al mondo moda è stato importantissimo per tutto il settore. L’imprenditore ha infatti nel tempo fondato Altagamma, associazione che raggruppa i brand italiani più importanti oltre che diventare Presidente della Camera della Moda.
Oggi, dopo la cessione dell’azienda, Santo dal 2018 non si occupa più di moda, ricopre la carica di Presidente della Fondazione che porta il suo nome (dedicata alle persone più bisognose) e della rinomatissima casa di produzione Minerva Pictures.
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