Prendere il mappamondo, farlo girare, fermarlo con un dito e raggiungere quel posto, quello su cui il vostro dito si è posato con veemenza mista a curiosità e speranza. Questo è un gioco che tutti possiamo fare e qualora il dito si fermasse sulle Isole Faroe, ci si potrà ritenere fortunati. Si tratta di un arcipelago di 18 isole (non tutte abitate) di origine vulcanica che frammentariamente si estende nel mezzo dell’atlantico, a metà tra Danimarca, Scozia e Islanda. Cosa c’è di interessante da conoscere alle Isole Faroe?
Cosa vedere alle Isole Faroe?
Le isole vedono solo in parte la presenza dell’uomo. Una prima curiosità da sapere e conoscere su questo straordinario paese è relativa proprio alla presenza umana, decisamente contingentata e inferiore a quella abituale: il totale della popolazione è composto da circa 50.000 abitanti di cui, circa 30.000 vivono all’interno della capitale, Torshavn, una delle capitali più piccole al mondo e, proprio per questo, molto curiosa da visitare in quanto facilmente percorribile a piedi.
Qui si possono trovare una serie di attrazioni come i due fari, posti ai lati opposti del porto, diversi musei e, soprattutto, per gli appassionati del turismo culinario, una serie di ristoranti in cui poter assaggiare le prelibatezze del posto che vertono principalmente su un’alimentazione a base di pesce – molto famoso è il sushi “nordico” – e sulla carne di pecora. La pecora è, in realtà, il vero simbolo delle Faroe e, queste stesse pecore sono le vere e proprie “padrone di casa”. La traduzione letterale di Fær Øer è infatti isola delle pecore presenti in enorme quantità. Si stima che le pecore siano circa 80.000 mila, dunque un numero considerevolmente maggiore degli stessi esseri umani.
Una volta usciti dalla capitale, si inizia a respirare e avvertire la vera anima di questa nazione.
Una nazione caratterizzata da paesaggi sconfinati in cui il verde dei prati, il marrone delle colline e il colore dell’acqua delle cascate si mescolano creando un gioco cromatico senza eguali accompagnato da una perenne uggiosità e da una nebbiolina che crea un vero e proprio effetto magico, una sorta di tappo, un vero e proprio vaso di pandora che contiene al suo interno tutto il microcosmo faroese. Microcosmo perché, una volta atterrati all’aeroporto di Vagar (una delle isole più grandi) si ha la sensazione di entrare in un contesto unico, piccolo e ridimensionato.
Il forte e a tratti anche stucchevole odore delle acque dell’oceano non dovrà destare timore o scetticismo; lo si imparerà ad apprezzare. E questo processo di apprezzamento sarà facilmente velocizzato dalle tante qualità che questo paese ha da offrire: a partire dalle persone, sempre sorridenti e fin da subito cordiali (non c’è bisogno di chiudere le auto a chiave, la criminalità non sanno cosa sia), dalle strade panoramiche da mozzare il fiato (noleggiare un auto è il miglior modo per spostarsi) e dalla sensazione di contatto diretto, nudo e crudo con madre natura (nella sua massima espressione nel caso della cascata di Múlafossur e da Sørvágsvatn, il famoso lago sospeso sull’oceano e dalla piacevolissima visione dei Puffin, volatili che gli appassionati di Birdwatching non vorranno perdere l’occasione di avvistare).
Le Isole Faroe, però, non solo solo Torshavn, cibo e natura.
Un viaggio in questo arcipelago regalerà quasi come per magia un estremo senso di familiarità e casa, accentuato dai deliziosi villaggi e dai tetti ricoperti d’erba di luoghi come Bøur e Saksun che non possono mancare nell’itinerario e nel taccuino di un viaggiatore. Intraprendere un’avventura come questa vuol dire mettere da parte tutto ciò che concerne la pianificazione e l’organizzazione, l’impatto con queste meravigliose isole non sarà semplice: l’unica cosa da fare sarà lasciarsi prendere per mano da quel microcosmo esplorarlo e apprezzarlo in ogni sua forma.