Andare oltre gli stereotipi, i luoghi comuni e le evidenze, adattandosi solo perché “è sempre stato così”. Quante volte accade nella vita di tutti i giorni? Tantissime, anche quando si parla di viaggi ed ospitalità. Basta soffermarsi, riflettere e chiedersi: quale attenzione gli hotel pongono nei confronti delle donne? Poca. Quanto spesso si ricordano delle loro esigenze? Quasi mai. Un esempio lampante è dato dal fatto che nel kit dell’ospitalità c’è sempre un rasoio e mai un assorbente o uno struccante.
Basta questo per rendere evidente che quasi sempre l’ospitalità è progettata a misura d’uomo, a partire dal tipo delle strutture ai comfort, dimenticandosi delle donne e dei loro desideri. Per andare controcorrente e mettere in risalto che l’accoglienza si può tingere di rosa, è nata la certificazione per gli hotel ‘women friendly’, l’unica che attesta la parità di genere anche nel mondo dei viaggi. Un modo per spronare le aziende del settore a fare meglio integrando le loro travel policy con la gender equality. Da questi presupposti nasce “SHe Travel Club”, il primo e unico brand globale che certifica che una struttura ricettiva soddisfa le aspettative delle donne.
Valerie Hoffenberg cambia il senso dell’accoglienza
A far riflettere su questo aspetto ci ha pensato Valerie Hoffenberg, imprenditrice, esperta in gender equality e diplomatica francese che si è occupata del processo di pace in Medio Oriente per l’ex presidente Sarkozy. Un ruolo il suo che le ha permesso di viaggiare in tutto il mondo, soggiornando in tantissime strutture ricettive. Tutte le hanno dato la stessa impressione: non importa l’albergo che si frequenta, le dimenticanze nei confronti delle signore sono tutte uguali, madornali, poco piacevoli. Stufa di trovarsi ogni volta “incastrata” in una serie di negligenze ripetitive e di chiedere continuamente un cambiamento nel settore dell’hotellerie, Valerie Hoffenberg non ha atteso invano. E’ stata lei che ha avviato la vera rivoluzione, consapevole che il parere di tutte le donne avrebbe spostato l’ago della bilancia.
E così è stato. Dopo aver raccolto le sue impressioni e considerazioni sul viaggio vissuto con gli occhi delle donne (il 64% di tutti i viaggiatori) ha lanciato un sondaggio coinvolgendo oltre 5 mila traveller di cinque Paesi al mondo (Gran Bretagna, Stati Uniti, Brasile, Cina e Francia). Questo le ha permesso di stilare un vademecum composto da 70 criteri che spiegano quali siano i requisiti di una struttura ricettiva ‘women friendly’. Chi li rispetta tutti ottiene la certificazione “SHe Travel Club” che indica che un hotel presta attenzione alle esigenze delle donne e ne soddisfa le aspettative.
La prima certificazione per gli hotel ‘women friendly’
“SHe Travel Club” è la prima certificazione al mondo, valevole a livello globale nel settore dei viaggi che pone attenzione nei confronti delle donne. “SHe” sta per ‘Safe & Happy everywhere’ ovvero sicurezza e felicità, la promessa che un albergo fa alle viaggiatrici che lo scelgono, coloro che si spostano di frequente per motivi di lavoro, necessità, svago e sanno di trovare un’accoglienza adeguata alle loro necessità. Ad oggi è conferita a 300 hotel in 37 diversi Paesi. L’attestazione si ottiene attraverso un processo di certificazione effettuato dalle clienti ma anche con un’autocertificazione. La strada è ancora lunga ma la “SHe Travel Club” sta arrivando sempre di più negli hotel, anche nei 3 stelle per fare in modo che ci siano i requisiti di base. Secondo Valerie Hoffenberg entro la fine dell’anno la certificazione raggiungerà quota 1000.
Ma quali sono i requisiti per averla?
“Non abbiamo alcuna intenzione di creare o pretendere degli alberghi per sole donne, ma semplicemente che le attenzioni siano le stesse per tutti gli ospiti, maschi e femmine”
ha precisato la promotrice dell’iniziativa. Cosa deve avere un hotel per essere ‘women friendly’? La garanzia di un trasporto sicuro dall’aeroporto all’hotel e viceversa, una reception attiva h24, fornendo le informazioni relative al quartiere in cui ci si trova. E poi ancora corridoi illuminati, porte delle stanze che si chiudono dall’interno e con lo spioncino sulla porta.
Oltre alla sicurezza, anche il comfort: possibilità di mangiare in camera con un menù vario, in stanza sempre un kit con prodotti pensati per la donna come un assorbente e lo struccante, la doccia che oltre al soffione abbia anche il doccino a mano consentendo di non bagnare i capelli, un vero asciugacapelli e uno specchio alto per potersi guardare dalla testa ai piedi.
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