Fa scalpore la notizia di un mastro gelatiere friulano emigrato in Germania, Thomas Micolin, che ha creato per i suoi clienti una nuova specialità: il gelato con i grilli. L’inedito gusto ha un sapore che si avvicina a quello del gelato alla nocciola e può essere servito in coppetta anche con una spolverata di insetti essiccati. A quanto pare, una lunga fila di clienti eccitati dalla nuova esperienza culinaria ha preso d’assalto la gelateria, nella città tedesca di Rottenburg, creando lunghe file. Il gelato è stato preparato con farina di grilli, panna, estratto di vaniglia e miele. Micolin è ora il primo gelatiere d’Europa a introdurre la polvere di grilli nella produzione di gelato.
“Molti storcono il naso, ma chi l’ha provato ha ammesso che è speciale” – ha spiegato l’autore della nuova creazione a base di insetti.
La trovata del gelataio di Rottenburg non è solo una semplice notizia curiosa:
la farina di grilli rientra nell’elenco dei novel food e il via libera al suo consumo è un argomento dei più seri che tocca temi caldi come la crisi energetica e la sostenibilità delle colture.
La FAO consiglia il consumo di insetti come sostitutivo delle proteine animali.
Infatti, l’allevamento degli insetti richiede un impiego inferiore di energia, ha costi di produzione più bassi e riduce le immissioni di gas serra prodotte dall’allevamento degli animali. Non solo, gli insetti sono ricchi di proprietà nutrizionali: forniscono proteine proprio come la carne e il pesce e sono anche ricchi di vitamine, sodio, calcio e fibre. Per questo, la farina di grilli della specie Acheta domesticus, da sempre consumata in Africa e nei Paesi orientali, oggi è considerata anche in Occidente un’opportunità. Anche se le larve, le locuste e i grilli ancora non appartengono alla cultura alimentare occidentale, il Canada, l’Australia e gli Stati Uniti hanno già avviato l’impiego della farina di grilli nella produzione di crackers e snack. Non solo: questi paesi stanno anche sperimentando l’introduzione di altri insetti in campo alimentare.
Nel corso della storia, abbiamo già introdotto sulle nostre tavole “nuovi alimenti”
Pensiamo ai pomodori, al mais e ai frutti tropicali: questi cibi sono arrivati nel nostro Continente solo in età moderna. Oggi, secondo la normativa dell’Unione Europea, qualsiasi cibo che non sia stato consumato “in modo rilevante” – prima del maggio 1997 -, è un nuovo alimento. Appartengono a questa categoria:
- gli oli ricchi di acidi grassi omega-3 derivati dal krill come nuova fonte alimentare
- gli insetti commestibili
- nuove sostanze come gli steroli vegetali
- le nanotecnologie come nuove modalità di produzione alimentare.
Nel 2023 l’Unione Europea ha dato il via libera alla farina di grillo sul mercato italiano. L’Unione Europea, con il regolamento di esecuzione Ue 23/5 2023, ha autorizzato la società Cricket One Co. ad introdurre sul mercato italiano la polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus, ovvero il grillo domestico.
Quali sono i generi alimentari in cui si può trovare la farina di grillo?
La farina di grillo si trova in generi alimentari come:
- prodotti da forno come cracker, grissini, biscotti
- salse
- prodotti sostitutivi della carne
- bevande come la birra
- prodotti a base di cioccolato
In ogni caso, non bisogna temere di consumare farina di grillo senza esserne al corrente
Prima di entrare nel mercato alimentare, anche i novel food ricevono un’autorizzazione. L’EFSA, – Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare -, è l’ente incaricato di certificare la commestibilità dei nuovi alimenti, attraverso test tossicologici e allergici. Quindi, la presenza di polvere di insetti è sempre riportato per obbligo di legge sull’etichetta della confezione come qualsiasi altro ingrediente. Dunque, il rischio di consumare farina di grillo a nostra insaputa nei generi alimentari presenti sugli scaffali dei nostri supermercati, così come nel gelato delle nostre gelaterie, è un rischio che difficilmente corriamo.