La fashion week di Milano si chiuderà con un’anteprima cinematografica. Proprio così. Domenica 26 febbraio sarà proiettato infatti “Milano: the inside story of italian fashion”, documentario sulla moda girato dal regista John Maggio per Submarine Entertainment. Un vero e proprio viaggio di novanta minuti all’interno dell’intricata macchina della fashion industry nostrana con l’obiettivo di svelare interessantissimi retroscena su alcuni momenti chiave che hanno segnato la storia italiana del settore.
I temi trattati nel documentario
Sono tanti gli argomenti che verranno sciorinati nel film, scritto e prodotto da Alan Friedman pregno di interventi di celebrity e giganti insider dell’ambiente. Stando alle anticipazioni, il cineasta Maggio mostrerà non a caso toccanti contributi inediti di Santo Versace, il quale svelerà sia i momenti terrificanti che ha vissuto con Donatella dopo il tragico assassinio del fratello avvenuto il 15 luglio 1997 che un piano segreto sancito tra Gianni e Gucci, approvato proprio poche ore prima della sua morte.
E a proposito di Gucci, ampio spazio sarà dato proprio alla vera storia della maison toscana, raccontata in prima persona da Tom Ford e Domenico De Sole, ex CEO dell’azienda. Giorgio Armani poi intratterrà gli spettatori incuriosendoli con tanti aneddoti della sua carriera partendo proprio dagli inizi, ovvero da quando fu costretto a vendere il suo maggiolino per poter finanziare la propria attività. Altro topic di rilievo sarà quello dedicato al rapporto tra la realtà di Hollywood e gli stilisti italiani, fattore che ha contribuito in modo sensibile al trionfo del made in Italy, dei brand e dei creatori del nostro Paese in terra statunitense.
Una gestazione lunga
Come dichiarato dallo stesso Maggio in un’intervista, il prodotto audiovisivo ha avuto una gestazione molto lunga. Le riprese sono infatti durate sedici mesi e svolte tra la fine del 2020 e il 2022, con tutte le complicazioni del caso dovute alle restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria. Il contatto tra Friedman e il regista è avvenuto invece nel 2019, dopo che il primo aveva visionato “Panic”, un doc sulla selvaggia crisi finanziaria del 2008 avvenuta a Wall Street raccontata attraverso un filtro che ha messo in primo piano il lato umano. Un approccio nuovo, funzionale anche per il mondo della moda, spesso raccontato in una modalità superficiale e fredda.
John Maggio ha inoltre svelato un altro particolare importante, quello di essere rimasto affascinato dal concetto di dinastia famigliare. Il punto di partenza per l’artista è stata la famiglia, spesso a capo delle case di moda più rinomate la cui storia è spesso costituita da molteplici caratteristiche tipiche della lirica: dal dolore al dramma, dal romanticismo alla passione, dall’amore al tradimento, tutti momenti riconducibili anche agli intrecci delle grandi Opere. Proprio questo tipo di similitudine ha consentito al regista di trovare l’ispirazione giusta e focalizzare al meglio il suo lavoro.
Intanto l’Italia festeggia
In attesa della proiezione la fashion industry italiana può festeggiare. Proprio all’inizio della settimana della moda di Milano sono stati diffusi i ricavi relativi all’anno 2022, andati oltre ogni più rosea aspettativa. Le stime parlano di una crescita del 18% nel fatturato con oltre 98 miliardi di euro, tenendo conto non solo del settore dell’abbigliamento ma anche di quelli correlati come gioielli, beauty e ovviamente occhialeria.
Una notizia importantissima, in quanto non solo certifica il fatturato più elevato degli ultimi vent’anni, ma dimostra come tutta l’industria abbia resistito – cosa non scontata – anche al brusco aumento dei costi energetici per cui si temeva una brusca frenata. A spingere in alto i ricavi della moda italiana, dati alla mano, è stato l’export che, da solo, ha toccato la bellezza di 80 miliardi, +19% rispetto allo scorso anno. E la storia non è ancora finita.
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