Il 24 dicembre dicembre in coda al KFC, uno dei fast food più importanti e rinomati al mondo? Per l’Italia pura follia, per le strane usanze del Giappone legate al Natale una tradizione ormai radicata da più di quarant’anni, talmente popolare da costringere i cittadini a dover prenotare con diverso anticipo il proprio posto. Ma quali sono le ragioni di questo successo?
Una leggenda alla base di tutto?
All’origine di tutto c’è una geniale campagna di marketing datata 1974: partiamo da una premessa. Il Natale in Giappone non è considerata Festa Nazionale, questo perché si stima che di tutta la popolazione nipponica soltanto l’1% sia di religione Cristiana. Malgrado questo, il 24 dicembre, giorno della vigilia, ma anche il 25 e il 26, tutti i ristoranti di Kentucky Fried Chicken sono presi d’assalto.
La leggenda, perché in fondo di leggenda si parla, parte dal 1970, anno dell’apertura del primo ristorante targato KFC in Giappone. Secondo quanto sostenuto dal fast food, fu proprio uno dei punti vendita appena aperti in oriente a rivelarsi una vera e propria ancora di salvezza per un docente statunitense che insegnava in una scuola cristiana nel Sol Levante. Come sappiamo infatti negli Stati Uniti è tradizione mangiare il tacchino arrosto per Natale; l’insegnante dunque come gesto d’affetto cercò proprio questa pietanza per cucinarla ai propri colleghi. Non trovandola però da nessuna parte ripiegò sul pollo fritto di KFC, ricevendo un riscontro oltremodo positivo da parte dei commensali.
La campagna di marketing
Pochissimi anni dopo un dipendente della catena, saputo dell’aneddoto, suggerì all’azienda di sfruttare proprio la possibilità di creare come “alternativa” natalizia il pollo fritto. Ecco allora che nel 1974 KFC lanciò una campagna pubblicitaria semplice ma estremamente funzionale, contraddistinta da uno slogan: “Kentucky For Christmas” (letteralmente, “Kentucky per Natale”). Non essendoci in realtà una tradizione antecedente, la moda del pollo fritto per Natale prese incredibilmente piede, arrivando ai numeri impressionanti che conosciamo oggi. Negli anni 70 il fast food pensò a un menu dal prezzo davvero irrisorio: con soli 8 euro infatti si poteva acquistare un menu composto da vino e pollo fritto. Negli anni, con un successo sempre più travolgente, si è arrivati addirittura a confezionare veri e propri menu di Natale speciali contenenti, oltre che ovviamente al pollo, anche torta e champagne a 35 € a persona.
Ad oggi in Giappone si contano più di mille KFC sparsi per tutta l’isola. I dati dell’azienda non mentono: l’azienda infatti ha dichiarato che la società in Giappone incassa tra il 23 e il 25 dicembre esattamente la stessa cifra che raggiunge in qualsiasi altro mese dell’anno: questo grazie al successo della campagna pubblicitaria.
Nessun nipponico rinuncia al pollo fritto a Natale
Nella campagna di marketing recita poi un ruolo oltremodo fondamentale il jingle. Il motivetto della pubblicità natalizia del KFC è infatti talmente popolare da essere equiparato al nostro canonico “Jingle Bells”. Ogni qual volta che la musica natalizia approda dunque nelle tv orientali, i cittadini si rendono conto di entrare a pieno nel periodo delle festività natalizie.
Il resto è storia. Ad oggi nessun giapponese rinuncia a buon pollo fritto per Natale, riunendosi nel KFC più vicino per trascorrere un pranzetto con la propria famiglia. Altri addirittura compiono dei veri e propri “pellegrinaggi”, a costo anche di viaggiare in macchina per raggiungere il ristorante. In ultimo è opportuno segnalare come la scelta del fast food sia in realtà anche dettata dalla comodità, visto che tradizionalmente i giapponesi, impegnatissimi sul versante lavorativo, non hanno molto tempo da dedicare alla preparazione di pranzi e cene. Cambia dunque il folklore e lo spirito natalizio; per noi italiani può sembrare fuori dagli schemi, ma non per il popolo nipponico che lancia un messaggio chiaro e preciso: il pranzo di Natale è a base di pollo fritto.
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