Si chiama mindful eating ed è la pratica più apprezzata dagli italiani per imparare a mangiare consapevolmente attraverso la conoscenza e la comprensione delle proprie emozioni. La tavola, quindi non si apparecchia solo con le pietanze, ma con la cognizione che il proprio stato d’animo incida sul tipo di regime alimentare seguito. Nervosismo, stress, spossatezza, ansia, si sfogano molte volte con il cibo per dominare le emozioni mentre si addenta qualcosa. In pratica, ci si tuffa sul cibo per scaricarsi, ottenendo un risultato deleterio per salute fisica e mentale.
Il momento dedicato ai pasti dovrebbe essere un’operazione – senza distrazioni esterne, cellulari, tv, lavoro, – a cui associare, non necessariamente a pranzo o cena, esercizi di meditazione e rilassamento. Rivolgere attenzione a ciò che si mangia, al modo in cui si mangia e a quali emozioni suscita il cibo scelto, deve far parte del “rituale della tavola”. Secondo uno studio pubblicato la meditazione limita del 50% la propensione a soffrire di “attacchi di fame” e disturbi alimentari.
Meditazione della gentilezza per una tavola di benessere
La mindful eating si può considerare un’estensione della più nota mindfulness, tecnica meditativa di maggior tendenza degli ultimi anni. È di derivazione buddista ma priva dei suoi elementi filosofici e religiosi, adatta a tutti, bambini e adulti, facile da praticare. Richiede un po’ di tempo e uno spazio intimo, tranquillo, in cui potersi donare a sé stessi. Abbraccia molteplici aspetti della vita, tavola compresa e, proprio per sostenere i benefici della cucina sana, cosciente, va esercitata con assiduità.
Nel periodo più drammatico della pandemia, quando il lockdown ha confinato in casa gli italiani, molti hanno iniziato ad interessarsi alla meditazione per distogliere l’attenzione dalla situazione sociale in corso e nella speranza di riuscire a rilassarsi. Una maggior consapevolezza del presente, della propria persona, osservando il mondo senza giudizio. In pandemia – ormai è risaputo – gli italiani si sono dedicati alla cucina, andando a “caccia” di scorte di ingredienti più che a fare la spesa, cercando di curare meglio l’alimentazione. Tale cura si è perfezionata nell’adozione della mindful eating.
Non solo una tendenza, una moda passeggera,
ma un bisogno di rigenerazione organica attraverso una sana e variegata alimentazione. Una sorta di integratore naturale che migliora corpo, mente, umore, e seguita con regolarità, rallenta l’invecchiamento cutaneo contrastando i radicali liberi. Prevede semplici step che possono sembrare scontati ma che non si rispettano quasi mai a tavola come una buona e lenta masticazione. La fretta, oltre ad essere cattiva consigliera come recita il detto, tende a non saziare subito, pertanto si mangia di più con ovvie conseguenze negative su digestione, benessere generale e aspetto fisico.
La mindful eating insegna a mangiare consapevolmente, per fame, non per sfogo, per rifugio, per inerzia. Per questo la scelta del cibo è rilevante e va accostata anche ad esercizi di meditazione per entrare in contatto con il proprio bisogno di esprimersi attraverso la tavola. Un’altra valida associazione per fruire di nuove energie e che sta facendo proseliti è la sveglia mattutina all’alba per godere di pace, silenzio, tempo disponibile per fare ciò che, durante la giornata, verrebbe svolto di corsa.
Cibi naturali, di stagione e a km zero
Alcuni cibi possono essere introdotti un po’ alla volta nel proprio regime alimentare, specie se rappresentano una novità. Lentezza e rispetto dei propri tempi sono fondamentali. È un’opportunità per dilettarsi in cucina imparando nuove ricette, salutari, stagionali, locali. Acquistare ingredienti a km zero rappresenta anche un vantaggio per l’ambiente e le tasche. Il prodotto, infatti, non viaggia, quindi produce meno inquinamento ambientale e il trasporto non incide sul prezzo finale del prodotto. Oggi che si torna alla quotidianità, alla frenesia, si cerca un modo per proseguire tale sana abitudine alimentare-meditativa anche fuori casa, magari in ufficio. C’è chi riesce ad essere autonomo e chi può aver bisogno di una piccola guida per la mindful eating optando per l’utilizzo di una delle tante app disponibili in rete. Queste propongono ricette, consigli, esercizi, musiche ambientali, che accompagnino la meditazione e la cucina.