Professionisti e addetti ai lavori sono sempre più d’accordo sul fatto che – nel mondo dei beni di lusso – a contare sia sempre meno il prodotto e sempre più l’esperienza. Entrare in una boutique d’alta moda, infatti, non significa soltanto varcare la soglia di un negozio ed acquistare qualcosa: è un mix esplosivo di design, profumi, colori, forme e nozioni, tutto all’insegna della bellezza e della raffinatezza. Dalla cordialità (e alla preparazione) di chi sta dietro al bancone, fino alle luci soffuse, all’architettura e all’arredamento dell’ambiente, tutto deve dire una sola cosa: lusso. In poche parole, appunto, un’esperienza.

Louis vuitton parigi hotel | Life&People MagazineEd è proprio questa filosofia – che trascende il puro shopping e fa del marchio un sinonimo di sofisticatezza in senso lato – che ha guidato Louis Vuitton nel progetto LV Dream, il primo hotel della maison che aprirà prossimamente a Parigi. Obiettivo ambizioso, innovativo ed ecosostenibile, l’edificio servirà a rilanciare il quartiere Pont Neuf.

Louis Vuitton si fa hotel: ecco dove sorgerà LV Dream e come trasformerà Parigi

Quintessenza dell’eleganza del brand e ultima frontiera dell’ospitalità, LV Dream sarà il primo hotel al mondo targato Louis Vuitton e sorgerà – ovviamente – nella capitale francese, Parigi, già sede principale dell’azienda. Con questo primato, la maison francese pone un pilastro nella storia della moda, lanciando un progetto che non si limiterà di certo a rivoluzionare il brand di cui porta il nome, ma trasformerà – modernizzandolo – anche uno dei quartieri più in vista di Parigi: Pont Neuf. Anzi, ha già iniziato a farlo: negli scorsi mesi, infatti, Pont Neuf ha visto la riapertura del grande magazzino La Samaritaine, l’inaugurazione dell’Hotel Cheval Blanc e la nascita della prima filiale parigina delle sue pâtisserie Cova.

Louis vuitton parigi hotel | Life&People MagazineLV Dream non farà che coronare l’opera di colonizzazione, trovando la sua collocazione tra le mura dell’attuale headquarter del marchio di IVMIH: i primi bozzetti mostrano come sia in programma una significativa trasformazione urbanistica, sia della struttura sia dello stesso isolato. Il progetto parla di circa 40mila metri quadrati, una decina di sale da esposizione dal design minimalista e un ampio ventaglio di attività da proporre ai futuri ospiti: aperto sette giorni su sette, attento in maniera maniacale alla cura e al benessere degli avventori, LV Dream punta a diventare sinonimo di ospitalità e classe, oltre che punto di ritrovo per pensatori ed esteti. Il tutto, ovviamente, in piena armonia con una nuova sensibilità green, che punterà a un migliore sfruttamento degli edifici del quartiere, poco utilizzati quando occupati da uffici. Secondo gli esperti, i lavori saranno ultimati entro i prossimi cinque anni e le recenti stime lasciano pensare che l’hotel di Louis Vuitton arriverà ad attirare 2mila visitatori al giorno. 

Il lancio di LV Dream: la mostra di presentazione e la caffetteria di Maxime Frédéric

Per lanciare il progetto LV Dream, la maison ha già organizzato una serata di presentazione, per anticipare i prossimi passi della casa di moda: una mostra (che aprirà il prossimo 12 dicembre) si farà carico di ricordare le collaborazioni con artisti, architetti e designer che la maison ha vantato durante i suoi decenni di storia. Nove sale, curate in ogni dettaglio, raccontano la storia di Louis Vuitton e ne elevano il nome nel mondo dell’arte, attraverso percorsi interattivi ed esposizioni all’avanguardia. Tra i maestri in esposizione, ci sono alcuni grandi nomi del panorama artistico moderno: da Jeff Koons a Takashi Murakami, da Richard Prince a Yayoi Kusama.

Louis vuitton parigi hotel negozio | Life&People MagazineL’ingresso sarà vincolato da prenotazione, ma – per chi volesse solamente dare un’occhiata in anteprima – l’evento segnerà anche il lancio ufficiale di un negozio di articoli da regalo e di una caffetteria-cioccolateria, che saranno già aperti al pubblico. Quest’ultima, in particolare, sarà gestita da Maxime Frédéric, già capo pasticcere di Cheval Blanc Paris.

Uno spazio di aggregazione per vivere a 360° un’esperienza di lusso

Tornano alla centralità dell’esperienza contro quella della mera materialità dei prodotti, LV Dream non è l’ultimo – e più ambizioso – gradino nella scalata alla pervasività commerciale di Louis Vuitton. Dopo svariati ristoranti (gli ultimi a Seoul, nel quartiere di Gangnam, Saint Tropez, Osaka e Tokyo), l’apertura di un primo vero hotel dedicato è un traguardo decisamente importante. 

«Sarà un work in progress per i prossimi dieci anni», ha sottolineato il presidente e amministratore delegato Michael Burke. «Lo spazio espositivo ha una durata di conservazione di un anno, e poi l’anno prossimo faremo qualcos’altro. E alla fine, probabilmente la maggior parte di questo edificio sarà qualcosa di diverso da un ufficio. Ha tutte le caratteristiche di un luogo di alloggio ideale. Solo due anni fa, la gente irrideva l’idea e diceva “Quanto devi essere pazzo a mettere il Cheval Blanc”. Ed è un successo strepitoso».

Cibo, bevande e alloggio sono chiaramente nel futuro di Louis Vuitton; un approccio specifico, che è molto diverso da quello di tutti gli altri, è che ognuna di queste esperienze è assolutamente contestualizzata. Non si tratta di riprendere i gusti alimentari e portarli nel mondo, forse era appropriato 20 o 30 anni fa. Oggi bisogna creare esperienze culinarie uniche.

«Vuitton è così inclusiva, ed è stata così inclusiva nell’ultimo secolo e mezzo, che non è così facile sintetizzare», continua. «È molto più di una casa di moda, è molto più di una casa di lusso, è molto più di un produttore di valigie, è molto più di un rivenditore. Ci sono così tante cose in cui Vuitton è coinvolta, a volte è difficile coglierne la totalità. E ciò che fa questa mostra è che ti permette in 2.000 metri quadrati e mezz’ora di comprendere davvero la ricchezza e la ricchezza della storia e della presenza di Vuitton».

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