“Cameriere, c’è una mosca nel piatto”. Questa, nel prossimo futuro, potrebbe non essere più una lamentela da parte dello sfortunato avventore di un ristorante. Gli insetti rappresentano il cibo del futuro, del nuovo millennio, quello che salverebbe gli esseri umani dalla fame e dalle carestie. Secondo la Fao (Organizzazione intergovernativa delle nazioni unite), più di due miliardi di persone, localizzate in gran parte in Africa, Asia e Sud America, praticano l’entomofagia, ovvero l’alimentazione con ragni, cavallette, formiche, bruchi, larve, scarafaggi e chi più ne ha, più ne… mangi.
Mangeremo insetti nel futuro?
In Occidente, al momento, portare a tavola insetti è ancora un tabù. Inaccettabile, sia dal punto di vista sociale, sia alimentare, sebbene le cose stiano cambiando. Sempre più ristoranti, infatti, includono nei propri menù pietanze alternative condite, magari con qualche cavalletta congelata. Per non parlare del lecca lecca dolce agli insetti che, da oltre 25 anni, produce l’azienda statunitense Hotlix Candy. Gusti alla frutta con “farcitura” di scorpione, bruco o cavalletta. I più temerari possono assaggiare lo snack alle larve condite alle spezie, al formaggio o al barbecue, al costo di poco più di due dollari. Qualche appassionato della famosa serie sci-fi Star Trek che racconta la vita di numerosi alieni, potrebbe emulare i Klingon che hanno una debolezza per il gagh, fantasiosa pietanza a base di vermi vivi da gustare mentre sono belli vispi.
L’entomofagia potrebbe salvare l’umanità a basso impatto ambientale
Mangiare insetti potrebbe salvare l’umanità
. Il primo e non sottovalutabile aspetto dell’alimentazione a base di insetti è la facilità di recupero della materia prima. Gli insetti si riproducono facilmente, quasi in ogni situazione e con velocità, non necessitano di molte cure. Forniscono una serie di servizi ecologici importanti per la sopravvivenza umana come la riproduzione delle piante e svolgono un ruolo altrettanto importante nella biodegradazione dei rifiuti. Termiti, formiche, larve di scarabeo, ripuliscono la materia vegetale morta fino a ridurla in organica assorbibile da funghi e batteri nel terreno, l’impatto ambientale è, quindi molto basso.
Arnold Van Hius, entomologo di fama internazionale, consulente Fao, autore del più importante rapporto dal titolo “Insetti commestibili”, responsabile del programma internazionale di ricerca per il consumo umano degli insetti, ha più volte dichiarato l’importanza del ruolo che giocheranno queste minuscole creature nel futuro dell’umanità. Larve e locuste, secondo Hius, possono produrre 1 kg di proteine da 2 kg di foraggio, rispetto ad una mucca che necessita di 10 kg di foraggio per la stessa quantità di proteine. Il tutto senza generare gas serra o prevedere l’utilizzo di prodotti antibiotici. Insomma, il cibo attuale, quello a cui siamo abituati, potrebbe finire in un museo come archeo-gastronomia.
Ragni, formiche, cavallette: cibo per oltre sette miliardi di persone in tutto il mondo
Secondo i dati statistici Fao, negli ultimi anni la crescita dei pascoli destinati al settore della zootecnia intensiva che comprende bovini, suini, polli, capre, pecore, conigli e dromedari, ha raggiunto e, a volte oltrepassato, quello che viene definito il livello di sostenibilità dei pascoli. Il sovrasfruttamento zootecnico indebolisce i terreni, causando erosioni e danni irreversibili che possono trasformare un pascolo in deserto. Le conseguenze per il sostentamento alimentare delle persone sono facilmente immaginabili, specie se si valuta l’aumento della popolazione mondiale che, ad oggi, ammonta a poco oltre 7 miliardi e 930 milioni di persone.
Insetti da mangiare: quante proteine contengono per il fabbisogno umano?
Mangiare insetti fa male? In linea di massima gli insetti apportano calorie proteiche superiori a quelle delle carni (pollo o manzo), hanno uno scarto medio molto basso perché la loro massa è del tutto utilizzabile, specie considerando, ad esempio, lo scarto medio del pesce pari ad almeno il 40%; in pratica, una resa che si avvicina al 100%. Notevole se si pensa che oggi risultano oltre 1400 specie di insetti commestibili e si stima che sul pianeta esistano dieci milioni di specie, numero più, numero meno; 1,4 miliardi di insetti per ogni persona sulla Terra. Ci sono, però anche alcuni aspetti negativi da valutare e in corso di studio, ovvero la presenza negli insetti, in particolare nei coleotteri, di pesticidi, arsenico, steroidi anabolizzanti che, a lungo andare, potrebbero danneggiare l’organismo umano.