La storia della gonna pantalone racconta un pezzo importante dell’emancipazione femminile, la ribellione ai canoni imposti dalla società e la conquista della libertà. Oggi sembra assurdo ma, anni fa, indossare questo indumento rappresentava un vero atto di anticonformismo. Quest’anno torna in passerella diventando grande tendenza dell’Autunno Inverno 2022/2023. Non è un pantalone e neanche una gonna. Ispirato alle uniformi scolastiche probabilmente gli stilisti l’hanno rispolverata per dare nuova vita ai capi di abbigliamento di un tempo ormai considerati superati e obsoleti ma che ancora raccontano battaglie, desideri e conquiste importanti. 

 Le donne non possono indossare i pantaloni

La gonna pantalone nasce nei primi del 1900 quando era in vigore il divieto per il gentil sesso di indossare i pantaloni. In Italia il fascismo era contro le donne in pantaloni perché era considerato un tradimento alla femminilità e alla maternità. Basti pensare che il divieto non scritto di mettere i pantaloni è sopravvissuto in alcune zone d’Italia anche dopo la caduta del regime almeno fino alla fine degli anni ’80. Si può immaginare, quindi, quanto sfrontato fosse indossare allora la gonna pantalone.   storia gonna pantalone tendenza moda Life&People Magazine

Poiret inventa la “jupe-culotte” 

Nel 1911 Paul Poiret inventa e rende popolare le “jupe-culotte”, sottane che all’altezza del ginocchio, si dividono in larghe brache tenute alle caviglie da nastri.

Un abbigliamento che semplificava i movimenti delle donne del tempo, più moderne rispetto al passato, che spesso si spostavano in bicicletta. In realtà il capo univa la gonna e le brache, la biancheria che indossavano gli uomini sotto gli abiti e permetteva loro di sfidare il divieto in vigore.    

Elsa Schiaparelli porta la gonna pantalone a Wimbledon 

Negli anni Trenta, Elsa Schiaparelli arriva a Parigi e ha il coraggio di trasformare i suoi abiti in vere e proprie opere d’arte grazie anche dell’amico Paul Poiret e le influenze di artisti del calibro di Picabia,

Jean Cocteau, Man Ray, Duchamp e Salvador Dalí.

storia gonna pantalone tendenza moda Life&People MagazineLa sarta stilista riuscì a creare abiti innovativi, pratici e confortevoli per liberare il corpo della donna, vestiti adatti alla contemporaneità. L’esempio migliore è la gonna pantalone creata per la campionessa di tennis spagnola Lilí Álvarez, indossata per la prima volta nel 1931 in un torneo a Wimbledon.  La stampa definì la gonna pantalone “scandalosa”, in realtà ha segnato la storia della moda diventando il simbolo di un grande cambiamento sociale che ha reso più sottile il confine tra i capi di abbigliamento riservatati esclusivamente all’universo maschile e quelli dedicati all’universo femminile. 

storia gonna pantalone tendenza moda Life&People MagazineLa gonna pantalone però non fa subito presa sul pubblico, tante donne continuano a preferire gli abiti lunghi. Soltanto negli anni sessanta viene riscoperta e davvero apprezzata al pari della minigonna di Mary Quant: in quegli anni inizia ad essere valorizzata proprio perché dà maggiore libertà di movimento e la possibilità di ribellarsi alle convenzioni sociali. La svolta vera arriva con la creatività di Yves Saint Laurent che la propone indossata essenzialmente come un tailleur, con camicia, blazer e stivali alti. Negli anni ’90 diventa un emblema, un classico irrinunciabile del guardaroba femminile. 

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La gonna pantalone domina le  passerelle  

Ritorna prepotentemente dal passato e conquista le passerelle più importanti confermandosi must have per ogni Autunno Inverno. Esistono diverse versioni e vari tessuti: dai modelli svasati, a quelli a vita alta o mini, in lana, pelle o denim. Facile da abbinare assicura uno stile originale e curato. E’ uno dei capi più versatili in assoluto che si adatta ad ogni occasione: casual durante il giorno, più elegante con i giusti abbinamenti e accessori la sera. Un capo molto comodo e sempre alla moda che non perderà mai il suo profondo valore ideologico ancora attuale: la spinta verso l’emancipazione femminile e l’affermazione di libertà. 

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