Prendere il sole in topless è tornato di moda ormai da qualche anno sulle spiagge italiane. Sinonimo di libertà e comodità, togliere il pezzo sopra del costume è diventata pratica molto diffusa soprattutto tra i giovanissimi e la cosiddetta Generazione Z, che vive un rapporto più sereno con il proprio corpo. Anche le celebrities amano il monokini: Aurora Ramazzotti, Chiara Ferragni e Jennifer Lopez – per citarne alcune – scelgono lo stile “Free the nipple” anche e soprattutto per provocare e sfidare la censura social.
Esporsi al sole in topless fa male al seno?
Indipendentemente dalla motivazione che spinge a dire addio al reggiseno in spiaggia è importante sapere come comportarsi. Per molti medici i rischi non sono altissimi ma la pelle del seno è più delicata e potrebbe risentire dell’esposizione ai raggi UV. E’ una parte del corpo, infatti, che durante l’anno non è esposta al sole come ad esempio le braccia, le mani o il viso dove viene quindi prodotta ogni giorno melanina, prima protezione della pelle.
Per questo è più soggetta a scottature, oltre al fatto che la cute è più sottile nell’area dell’areola e del capezzolo e potrebbe, quindi, sviluppare danni cronici come le macchie (problema estetico più che patologico) o alterazioni vascolari.
I raggi solari sulle mammelle possono facilitare la comparsa del cancro al seno?
Assolutamente no. L’esposizione al sole senza le dovute precauzioni è responsabile esclusivamente dello sviluppo di tumori della pelle. Associare l’esposizione solare al tumore del seno è una credenza totalmente infondata. Le radiazioni solari non aumentano né il rischio di tumore al seno e
non c’è nessuna correlazione scientifica tra il cancro al seno e l’esposizione delle mammelle al sole. Bisogna, però, prestare più attenzione e prendersene cura proprio perché è molto delicata.
Regole per abbronzarsi in topless
Fondamentale scegliere una crema solare con protezione maggiore rispetto a quelle che solitamente vengono usate sul resto del corpo. Sempre meglio scoprire décolleté gradualmente rimanendo in topless per non più di un’ora il primo giorno che si va in spiaggia per poi aumentare il tempo di esposizione man mano che la pelle si abitua al sole. Resta sempre valida la regola fondamentale: evitare l’esposizione ai raggi solari nelle ore centrali e più calde della giornata.
In caso di scottature è necessario trattare la pelle in modo tempestivo ed adeguato usando creme a base di ossido di zinco. Tra i consigli utili per proteggere il seno in spiaggia anche quello di indossare il reggiseno quando non si prende il sole soprattutto per chi ha un seno abbondante bisogna dare il giusto sostegno al décolleté. Usare una crema idratante dopo la doccia serale darà sollievo dopo una lunga esposizione.
Non tutti amano l’abbronzatura in topless
Sebbene sia abitudine molto diffusa e in Italia non ci sia una legge che lo vieta in alcuni luoghi non è permesso o comunque è poco tollerato. In provincia di Pavia, -per esempio-, vige il divieto assoluto dal 2011: prendere il sole con il seno scoperto sulle rive del fiume Ticino può costare una multa fino a 500 euro. Restrizioni orarie sono applicate su alcune spiagge molto affollate in Liguria. Comunque il nostro Paese, a parte poche eccezioni, resta molto aperto sul tema insieme a Spagna, Grecia e Francia.
Diversa la situazione nel resto del mondo
In Giappone e in India, per esempio, è irrispettoso. Negli Stati Uniti è considerato un reato; poco tollerato alle Maldive e ai Caraibi. Quindi, prima di esporsi in topless per ottenere una abbronzatura uniforme a prova di scollatura applicare sempre la crema solare con alta protezione e assicurarsi che non sia pratica vietata dalle leggi vigenti nel Paese in cui ci si trova o una abitudine poco tollerata dalla popolazione locale.
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