Anche il designer irlandese Jonathan Anderson collabora con Moncler Genius, grazie ad un progetto che nasce dalla mente di Remo Ruffini, presidente del noto brand. Nasce nel 2018 con l’obiettivo di unire e far lavorare insieme stilisti e artisti sempre diversi (come Craig Green, Hiroshi Fujiwara, Pierpaolo Piccioli e molti altri), ognuno caratterizzato da stili e da personalità spesso diametralmente opposte. Lo scopo del noto marchio è creare capi sempre nuovi, ove a risaltare siano la creatività e l’individualità di ciascun designer. La Moncler Genius non disdegna anche gli stilisti più giovani e da poco apprezzati dal pubblico; uno di questi è Jonathan Anderson, direttore creativo di Lowe sin dal 2013.
Una nuova era di collaborazioni per il mondo della moda
Se fino a qualche anno fa gli stilisti preferivano non condividere la propria individualità e creatività con altri, adesso si è aperta una nuova era nel mondo della moda, in cui gli artisti – un tempo gelosissimi del proprio talento – hanno abbandonato ogni ritrosia e diffidenza per abbracciare nuove collaborazioni. La nota maison ha deciso, pertanto, di dare il via ad un progetto che coinvolgesse personalità anche molto distanti tra di loro, con storie diverse e differenti immaginari. I designer hanno lavorato a progetti davvero innovativi, conseguendo risultati spesso inaspettati, e i più celebri hanno spesso lasciato il timone ad altri meno noti, agevolando la loro ascesa nel difficile e sempre più competitivo mondo moda.
Jonathan Anderson, da poco entrato nell’esclusiva cerchia della Moncler Genius, si è fatto notare sin da subito, facendo parlare di sé e del suo incredibile genio creativo. La freschezza, nonché l’immediatezza del suo marchio “JW Anderson”, ha sin da subito conquistato il pubblico, colpito soprattutto dal connubio tra complessità e funzionalità dei capi proposti dal designer. Il piumino firmato Anderson-Moncler è adesso disponibile nelle boutique.
Una collaborazione che sta segnando la crescita di Jonathan Anderson
Lo stilista irlandese si è mostrato ben lieto di accettare questa nuova sfida e della collezione che ne è risultata. La Moncler Genius ha permesso al designer di sperimentare e di uscire della sua confort zone; è una grande occasione di crescita per Anderson, come lui stesso ha affermato in un’intervista:
“Sono sempre stato un grande fan del marchio e mi sono sentito davvero onorato quando, a suo tempo, mi è stato chiesto di entrare a far parte di Moncler Genius perché dietro c’è un livello di progettazione incredibile. In più, loro sono in grado di fare cose che io non riuscirei mai a concretizzare, questa è la vera magia. In generale, sono molto attratto dall’idea di funzionalità e allo stesso tempo di protezione, di calore, di intimità che regala il piumino. È un materiale di grande versatilità per la sua capacità di creare volume, e nella moda il volume è un qualcosa di esaltante con cui giocare”.
La moda sta cambiando e insieme a lei devono cambiare gli stilisti
Anderson è la perfetta rappresentazione di quello che dovrebbe essere oggi uno stilista: una persona sempre pronta a nuove sfide, propenso ad un dialogo con chi la pensa diversamente e pronto a cambiare idea, qualora si rendesse conto di essere in errore. Un’artista deve essere sempre caratterizzato da un’apertura al nuovo e al confronto, specie se decide di lavorare nel fashion system. Bisogna sperimentare, evolversi, non essere mai ripetitivi, come afferma lo stesso Anderson:
“Oggi la moda è diversa da quella che era vent’anni fa, perché è cambiato il modo di comprare e scegliere l’abbigliamento. Una persona sceglie di rivelare una parte di sé. Nel 2022 acquisti un pezzo eccezionale perché invecchi con te. Man mano che passa il tempo, sempre più mi interrogo sulla dicotomia tra realtà e non realtà, sulla necessità di andare oltre certi confini. Se la moda non si impegna nel superare certe barriere diventa retrograda, ripetitiva e, uno stilista non deve mai dimenticarlo. Se la moda sta cambiando, chi fa moda deve cambiare insieme a lei”.
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