Molto di più di un semplice segnatempo. Dietro un Patek Philippe si cela arte, maestria, sacrificio, e soprattutto una storia lunga quasi due secoli che vale la pena di ripercorrere per comprendere il modo in cui il marchio è riuscito ad imporsi come uno fra i più apprezzati nel settore dell’orologeria mondiale.
La storia di Patek Philippe inizia in Svizzera nel 1839
La fondazione dell’azienda (aveva un nome diverso, Patek, Czapek & Cie) avvenne per iniziativa degli ambiziosi Antoine Norbert de Patek e François Czapek. Fu successo immediato, a tal punto che nel giro di nemmeno 5 anni il co-fondatore e mente, Jean Adrien Philippe ricevette una medaglia di bronzo -per il suo sistema di carica- all’Esposizione Nazionale dei prodotti industriali di Parigi. Il brevetto del sistema di carica e dell’ora senza chiave arriverà nel 1845, mentre nel 1851 (dopo una visita della Regina Elisabetta alla Grande Esposizione di Londra, dove vennero presentati i primi modelli) l’azienda cambierà nome in Patek, Philippe & Cie – Fabricants à Genève.
Un orologio status symbol
A partire dalla seconda metà dell’Ottocento tutti desideravano un Patek Philippe al polso. Non si trattava più di un banale segnatempo, ma di un oggetto fondamentale per mostrare agli altri il proprio livello di ricchezza, considerato che non si trattava esattamente di un prodotto per tutte le tasche. La prima a sfoggiare questo gioiello tecnologico fu la contessa Koscowicz dell’Ungheria, aprendo così la strada ad un trend che avrebbero poi seguito molti altri nobili e personaggi dell’alta borghesia del tempo.
Uno sviluppo repentino
Con l’avvento del ventesimo secolo la casa di produzione iniziò un percorso di ricerca e sviluppo che condusse ad una serie piuttosto rapida di invenzioni e migliorie al prodotto finale; nel 1902 si arrivò al brevetto per il primo cronografo. Successivamente, nel 1910, Patek Philippe realizzò l’orologio da tasca “Duca di Regla” con suoneria Westminster, mentre nel 1916 venne realizzato il primo orologio da polso da donna. Il primo orologio da polso con calendario perpetuo, infine, arriverà nel 1925.
La rivoluzione di Nautilus
Un anno chiave per la casa di produzione orologiaia è il 1976. Proprio in questa occasione Patek Philippe dà il via alla produzione in serie di Nautilus, il primo orologio sportivo con la forma ottagonale arrotondata della lunetta, un’ingegnosa architettura a oblò della cassa e il quadrante con motivo orizzontale a rilievo.
I modelli più celebri: da Calibro 89 a Duca di Regla
Esistono almeno una decina di modelli Patek Philippe che, in modi diversi, sono diventati iconici nell’immaginario colletivo legato al mondo dell’orologeria. Fra i più apprezzati troviamo (oltre a Nautilus) il Duca di Regla, orologio da taschino nato nel 1909, diventato il primo al mondo a vantare una suoneria a carillon. Non dimentichiamo, inoltre, la serie Calatrava: un gruppo di orologi da taschino e da polso ideati nel 1932 noti per il loro elegante quadrante con i numeri roman. Per quanto riguarda Calatrava, le versioni da donna sono sovente orologi al quarzo, mentre quelli da uomo sono spesso con carica meccanica. Per i più facoltosi c’è infine Henry Graves Junior, un orologio talmente complesso (per molti è considerato il più complicato al mondo in assoluto) da essere stato di recente valutato all’asta per oltre 17 milioni di dollari.
Le ultime novità
Patek Philippe è un’azienda in continuo aggiornamento. Anche il 2022 è stato un anno chiave per il marchio, che ha presentato sul mercato molti nuovi modelli da tenere d’occhio. Lo scorso aprile, ha fatto il suo debutto sul mercato il primissimo cronografo da polso Patek Philippe che misura i decimi di secondo e ospita un nuovo movimento ad alte prestazioni di alta precisione.
Nel corso del recente Watches and Wonders 2022 show di Geneva, uno degli eventi più importanti al mondo nell’ambito dell’orologeria, Patek Philippe ha svelato ben 12 nuovi modelli (con reinterpretazioni estetiche creative dei prodotti del passato) compreso il modello Ref. 5326G-001, il Calendario Annuale Travel Time unico nel suo genere. Quest’ultimo, sfoggia una cassa tonda Calatrava dal design unico e dalle decorazioni caratteristiche, un quadrante inimitabile e nuovo calibro a carica automatica con ben otto brevetti. Completano lo stile dell’orologio due cinturini intercambiabili, il primo in pelle di vitello beige con una raffinata finitura nabuk, il secondo in pelle di vitello nera con motivo tessile goffrato e impunture beige. Parlando del prodotto, l’azienda ha commentato:
“Il Calendario Annuale Travel Time è l’esempio perfetto di un approccio che abbina eleganza equilibrata a tutte le sfaccettature dell’arte dell’orologeria”.
Un prodotto per pochi
I prezzi astronomici dei Patek Philippe rappresentano prima di tutto lo sforzo dei mastri orologiai nella creazione di oggetti unici nel loro stile e destinati a durare nel tempo. Acquistare un Patek per una cifra che va da un minimo di 50.000 ad un massimo di (oltre) 100.000 euro è prima di tutto un investimento per il futuro, proprio come potrebbe essere l’acquisto di una casa o di una barca. Il fascino dei Patek Philippe sta qui: un concetto di esclusività che fa rima com quello di immortalità. Perché un Patek Philippe è per sempre…
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