L’ossessione di sfoggiare una pelle chiara e diafana, come quella di una bambola di porcellana, non riguarda ormai solo le donne asiatiche, per le quali tale pratica rappresenta l’identificazione di una cultura dalle radici profonde e antiche. La popolazione femminile occidentale, naturalmente dotata di una pelle ambrata o arrossata, spende del denaro per l’acquisto di cosmetici che promettono un’azione schiarente, limitando anche l’esposizione al sole.
L’effetto whitening, soprattutto nelle zone delle Filippine, del Giappone e della Corea, preoccupa fin dalla tenera età; bambini e bambine vengono cresciuti con l’ideale di una pelle perfetta, chiara e priva di imperfezioni, ricorrendo all’ausilio di metodi fai da te per il raggiungimento dello scopo. Detergenti alla papaia, integratori e la protezione dal sole con ombrelli, maxi occhiali e cappelli che proteggano il viso sono i principali accorgimenti. Avere la pelle chiara, in molte culture, è simbolo di un importante status sociale, tratto distintivo dalla plebe spesso costretta ai lavori diurni nei campi sotto il sole cocente. Ogni mezzo è giustificato per raggiungere l’obiettivo; una pratica che sfiora l’ossessione e spesso l’assurdo.
Boom di cosmetici a effetto schiarente: i rischi che ne conseguono
Maschere, deodoranti, lozioni, creme, saponi, sieri, fino ad arrivare a prodotti per l’igiene intima volti allo sbancamento anche delle zone meno esposte. L’incarnato di porcellana così ambito conserva la sua bellezza quando il pallore risulta essere naturale; quando invece si cerca di ricrearlo, l’effetto finale potrebbe essere forzato e non bello da vedere. Sottoporre la pelle a tali forzature potrà renderla nel tempo debole e soggetta ad un invecchiamento precoce o, peggio ancora, ad una eccessiva esfoliazione, facendo apparire la superficie del volto quasi bruciata e particolarmente secca.
Nel web gira l’hashtag che avvicina tutte quelle donne, e non solo, ossessionate dal trend; #whitening è un tag che preoccupa gli esperti, dal momento che, vengono rilasciati consigli estremi di gente inesperta, dannosi per la salute della cute. Su YouTube divenuto virale un video con ben 43 milioni di visualizzazioni, dove si consiglia di stratificare sulla pelle dosi cospicue di dentifricio Colgate; il video ha allertato dermatologi, medici, ama anche psicologi e sociologi preoccupati per la natura pericolosa del trend e degli effetti nocivi anche sulla salute mentale di chi solo pensa di poter replicare questa pratica.
Illuminare la pelle si, ma evitando soluzione aggressive
Una buona beauty routine risulta fondamentale per il raggiungimento di una pelle sana e luminosa, che sia più o meno chiara secondo la propria carnagione. È importante prendersi cura della pelle quotidianamente, sottoponendola alla giusta idratazione e senza esagerare con i prodotti; un errore comune è quello di pensare che “più cosmetici si usano, più l’incarnato apparirà nutrito e giovane”, niente di più sbagliato.
Bastano piccoli gesti e gli step necessari per garantire il benessere della pelle; detersione, idratazione e tonificazione, sono gli unici tre passaggi fondamentali, il resto, se ben dosato, può solo che far bene. Da evitare quindi la Skincare cocktailing e una beauty routine non adatta al tipo di pelle che non sia stata consigliata da un dermatologo di fiducia. Per ravvivare il tono della pelle e la sua luminosità basteranno; trattamenti viso detox, maschere e sieri, creme a base di acido ialuronico e aloe vera. Importante, rispettare sempre i tempi di recupero della pelle e accettare l’inevitabile trascorrere del tempo. La pigmentazione cutanea non può essere modificata artificialmente; ciò che è possibile fare è prendersene cura proteggendola prima di tutto dai raggi solari nocivi per la pelle. Applicare una buona crema solare garantirà un’abbronzatura naturale e duratura senza compromettere la salute della cute. Se il pallore, però, è ciò che desideri, evita il più possibile il contatto con il sole ma non ricorrere mai a metodi consigliati da finti esperti e millantatori.
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