Su Francesco Zacchi, facendo qualche giro in rete, sono parecchie le informazioni che si trovano, pittore, uomo poliedrico, perennemente alla ricerca di stimoli. Curioso, competitivo – come ha tenuto lui stesso a specificare nella nostra lunga conversazione – non solo con gli altri, ma anche e soprattutto con se stesso, sempre nel rispetto assoluto degli avversari, in qualsiasi campo. Infatti, qualunque sia l’attività in cui si cimenta non conta, a parer suo, occupare le prime posizioni, ma metterci tutto l’impegno di cui si è capaci. Questo, senza commettere lo sbaglio di rinnegare se stessi e i propri sogni per facili guadagni. Francesco, insomma, non è di certo una persona che si risparmia o che imbocca la comoda strada del “dolce far niente”.
Lo sport: nuoto e ciclismo
Ha trovato il modo di unire le sue grandi passioni – che potrebbero facilmente costituire tre vite diverse, tanto sono agli antipodi – in un’unica sola esistenza, di certo sfidante, ma quanto mai emozionante e variegata. Non solo è uno sportivo sempre sulla cresta dell’onda (anche in senso letterale), sempre impegnato in competizioni di nuoto e di ciclismo anche a livello agonistico. Uno sportivo tardivo, come lui stesso confessa, definendosi addirittura “un vecchietto”. Eppure, ancora capace di dare filo da torcere, un valido avversario per chiunque abbia l’ardire di sfidarlo. Ma questa è solo una piccola parte, quasi minuscola di quella che è la vita di Francesco e per raccontarla come si deve, occorre fare un passo indietro.
La sua formazione
Francesco compie degli studi scientifici e, di tanto in tanto, disegna. Non è la sua principale occupazione e non le dà molto peso, nonostante si veda qua è là del talento. Eppure, la sua mente logica e analitica lo spinge in un’altra direzione, almeno per il momento. Si laurea in Economia e Commercio a Modena ed entra in banca, lavorando strenuamente e riuscendo ad ottenere risultati di tutto rispetto. A questo punto della sua vita, la strada pareva ben tracciata e delineata.
Il suo lavoro deve essere unito ad altro, per una crescita emozionale ed interiore:
“quella competizione che ha sempre avuto importanza nella sua vita ed è sempre un valore costruttivo. La sfida mi aveva travolto. Non ce la facevo più a proseguire su quella strada” spiega Francesco. Aveva capito di voler fare anche altro, di dover ascoltare anche un’altra parte di lui, meno scientifica e analitica, e provare a spingersi nel mondo difficile dell’arte. Inoltre, dopo tanti anni in cui ha lavorato “per gli altri” decide di mettersi ancora in gioco, nonostante le molteplici avversità del momento storico e dei concorrenti; e costituisce la sua azienda, la General Studi.
La General Studi
Ricostruirsi, ricominciare da zero, è sempre la parte più difficile, ma Francesco sa di non aver perso tempo e saprà ben sfruttare la sua esperienza in banca, così come le sue altre esperienze lavorative in Italia e all’estero. Costituisce la sua società e, pronto a dare sempre il meglio di sé, intraprende un secondo percorso di laurea in Scienze della Comunicazione, poi prosegue con corsi di risk management, si forma come broker e come risk manager. Tutta questa esperienza è stata fondamentale perché nel 2008 fondi la sua azienda, la General Studi.
Si tratta di una società che si occupa della valutazione dei rischi delle aziende e dei professionisti
sotto una luce nuova, mettendo al centro la solidità e la sicurezza del cliente. Questo rende la General Studi una società etica e di spicco nel panorama del Risk Management e consulenza assicurativa “Anche il Sole 24ore e Repubblica hanno scritto un articolo sulla mia attività. Non nascondo quanto la cosa mi abbia fatto piacere, proprio perché so bene che ci vogliano alti requisiti” racconta Francesco, con il sorriso sul volto. Un sorriso soddisfatto, eppure sempre umile. Sa bene che la posizione che ha ottenuto con tanto impegno può essere facilmente occupata da altre aziende e dunque, “non è il caso di adagiarsi sugli allori” dice, quasi pregustando le sue prossime sfide.
Sebbene possa sembrare che la vita di Francesco Zacchi sia già sufficientemente piena, ecco l’ultimo importante tassello, che porterà il lettore a chiedersi quando questo competitivo dirigente trovi il tempo di riposarsi. Infatti, si era già velocemente accennato che Francesco avesse un certo talento pittorico, messo in secondo piano rispetto al suo doveroso percorso lavorativo. Eppure, questa passione ha continuato a ribollirgli dentro. Era valvola di sfogo dei suoi turbamenti, dei suoi stati d’animo, ma anche e soprattutto un’attività che rendeva felice Francesco. Si sentiva appagato. E un giorno, per una sfida con suo cugino, in un momento di gioco, Francesco ha dato finalmente voce al suo talento pittorico.
Lo Zacchi pittore
Non solo, infatti, si tratta di un talento ereditario – addirittura risalente ad un suo lontano avo, il famoso pittore e scultore Giuseppe Graziosi – ma di una vera e propria vocazione che Francesco ha. Per questo suo grande talento, è stato insignito della laurea in Storia dell’Arte presso Accademia Artisti dei Dioscuri – oltre ad innumerevoli premi – e le sue opere sono state finanche pubblicate nell’importantissimo catalogo d’arte Mondadori, i più importante della penisola. Il suo è uno stile riconoscibile, unico, che nasce da un’intuizione di Francesco, relativa ai colori dell’arcobaleno, alla commistione biunivoca tra colori e note musicali. Al riguardo, questo eclettico pittore modenese ha anche scritto nel 2011 un saggio dal titolo Teoria della luce e del colore.
I suoi dipinti sono un vorticare di colori, sempre gli stessi sette colori dell’arcobaleno,
che l’artista ha voluto rendere una costante del suo valore pittorico. Molti sono i critici che si sono espressi favorevolmente sulle sue opere, che si possono ammirare nel suo atelier e in varie collezioni private. Così si esprime il critico Paolo Levi sui suoi dipinti:
“Nelle opere di Francesco Zacchi si impone l’uso di cromie forti che traducono sensuali profili femminili, scanditi in un alternarsi di definizione e indeterminatezza e in un intrigante gioco di trasparenze e citazioni, catturando lo sguardo mentre asseconda il fluire dei segni e delle cromie. Colori estremamente vivaci s’incontrano sulla tela in un susseguirsi di contrasti e giustapposizioni vibranti”.
Sempre alla ricerca di sfide
Francesco, non appena torna dal lavoro, – che lo impegna e svolge con grande dedizione – adora dilettarsi con la pittura o la musica, sue grandi passioni. Suona il pianoforte fin da bambino e, grazie all’intuizione di un amico, ha contribuito all’incisione di un disco, anche se appartenente ad uno stile musicale “di nicchia”. La più grande soddisfazione l’ha avuta quando è stata utilizzata la sua musica come parte della colonna sonora di uno spettacolo teatrale. Una ballerina, che si è trovata a danzare sulle sue note, le ha detto: “non mi sono mai emozionata tanto a ballare seguendo una melodia“. Davvero una persona eclettica, versatile, sempre con una nuova sfida da affrontare.