Il Mudec ospita da oggi 16 Marzo e fino al 18 luglio la mostra dal titolo “Marc Chagall Una storia di due mondi” ovvero quello orientale e slavo da un lato e quello occidentale, francese e statunitense, dall’altro.
Chagall, con i suoi novantotto anni di lunga e travagliata esistenza, è a pieno titolo uno dei protagonisti dell’arte del Novecento
e questa mostra vuole rivelare un lato inedito del grande artista, per almeno due motivi. Il primo è legato alla provenienza delle opere; sono circa un centinaio e arrivano dall’Israel Museum di Gerusalemme. Il secondo elemento di novità è che, accanto alla pittura, ci sono i suoi lavori come grafico e come illustratore di libri di favole.
Marc Chagall nasce in un piccolo sobborgo alle porte di Vitebsk il 7 luglio del 1887
Primo di otto fratelli, la sua vita scorre all’interno dello shtetl, uno spazio concesso alle persone di origine ebraica e che rappresentava una comunità chiusa. All’epoca zarista appartengono le persecuzioni contro gli ebrei e anche la sua famiglia ne rimane vittima al punto che al momento della sua nascita la sua famiglia era in fuga. La sua infanzia trova poi un momento di pace nella vita dello shtetl, un insediamento a maggioranza ebraica, tra la scuola, la sinagoga e la sua famiglia allargata che comprendeva anche i nonni e gli zii. Un’esistenza semplice, a contatto con la natura e con gli animali domestici che popoleranno spesso la sua pittura.
Da adolescente, dopo che la madre lo ha iscritto a una scuola russa, Chagall decide che farà il pittore.
Una notizia accolta male in famiglia, alla luce del fatto che la tradizione ebraica è contraria a ogni forma di rappresentazione. L’unico sostegno gli arriva dalla madre che lo accompagna nell’atelier del maestro Jehuda Pen, l’unico pittore di Vitebsk . Qui Chagall prende confidenza con il disegno e fa esperienza con i colori fino a quando, nel 1907, decide di trasferirsi a San Pietroburgo dove inizia a sviluppare uno stile proprio. I suoi soggetti sono scorci cittadini e ritratti ispirati ai personaggi della sua infanzia. Tra questi domina la figura del violinista, sia perché il nonno, uno zio e lo stesso Chagall suonavano lo strumento, sia perché la musica accompagnava le feste della comunità. In questi stessi anni Chagall si cimenta anche con il nudo femminile nel quale la scelta del colore ha un peso maggiore del realismo del soggetto. È proprio la sua modella a presentargli, nel 1909, Bella Roosenfeld. È amore a prima vista e Bella diventerà sua moglie e la sua principale musa.
Nel 1910 Chagall si trasferisce a Parigi grazie a una borsa di studio offerta dal suo mecenate
Nella Ville Lumière il pittore ha modo di confrontarsi con la grande tradizione pittorica dell’Impressionismo e del Realismo e di entrare a contatto con gli artisti e con le correnti artistiche che animano quegli stessi anni. I soggetti dei suoi quadri comprendono la città con i suoi volti e i suoi spazi nei quali le forme si fanno squadrate per l’influenza del cubismo. Accanto a questi soggetti tornano quelli legati al suo passato russo. Le immagini sono prese dalle realtà ma sono sempre più legate a una dimensione di sogno e alla rappresentazione dell’emotività dell’artista. La sua prima personale si svolge nel 1914 a Berlino, lo stesso anno nel quale Chagall torna in Russia.
Gli anni della Guerra e della Rivoluzione Bolscevica gli impediscono di tornare a Parigi.
Nel 1915 sposa Bella e si trasferisce con lei in una casa di campagna. Il contatto con questo paesaggio fa sì che i colori accesi del periodo europeo lascino spazio a note più tenui. A cambiare sono anche i soggetti delle sue opere con le serie dedicate agli amanti, la sua città e gli ebrei. Gli innamorati, nei quadri di Chagall, si librano spesso in volo. È il suo modo di far capire come questo sentimento porti quella leggerezza che permette di staccarsi, letteralmente, dalla realtà. Un’idea suggestiva alla quale si lega un piccolo aneddoto: Domenico Modugno ha raccontato che nella composizione della sua “Nel blu dipinto di blu”, meglio nota come “Volare”, si sia lasciato ispirare anche dagli innamorati leggeri e colorati dell’artista.
Dopo la nascita della figlia Ida, nel 1916, la famiglia Chagall si trasferisce a San Pietroburgo
Dopo la Rivoluzione dell’anno seguente, Chagall accetta di diventare commissario per le Belle Arti della regione di Vitebsk. Questi anni lo vedono impegnato nell’organizzazione di diverse manifestazioni culturali, Chagall si cimenta anche con la scenografia, il disegno dei costumi di scena e con l’illustrazione per i giornali. La storia di Chagall prosegue, di nuovo, in Francia dove si trasferisce nel 1923. La natura, la vita con Bella e l’interesse per le favole caratterizzano questo periodo. Un viaggio con la sua famiglia in Palestina andrà poi ad alimentare una serie di dipinti ispirata ai personaggi della Bibbia.
Gli anni europei lo vedono spesso in viaggio anche se il clima sociale e politico sta cambiando, in peggio.
Chagall e la sua famiglia emigrano negli Stati Uniti dove le sue opere risentono dei racconti che arrivano dal suo paese invaso dai tedeschi. Nel 1944 perde Bella a causa di un’infezione. Il lutto lo porta ad abbandonare la pittura e quando vi fa ritorno i suoi quadri sono dominati dal ricordo. La pittura lo riporta alla vita e alla scenografia con la quale debutta a New York nel 1945. Dopo la guerra Chagall sceglie di nuovo come patria la Francia dove si stabilisce scegliendo la Provenza. I suoi colori si riflettono nelle tele che tornano a soggetti ispirati dalla gioia e dalla leggerezza. Il suo orizzonte artistico si amplia e scopre anche la scultura, la ceramica e gli arazzi fino a occuparsi dell’allestimento del soffitto dell’Opéra di Parigi nel 1963. Chagall si spegne il 28 marzo 1985.
La mostra “Una storia di due mondi”, racconta la storia di Chagall toccando buona parte dei temi che hanno animato la sua pittura.
Ci sarà spazio per gli animali e la natura della sua infanzia trascorsa a Vitebsk, una cittadina al confine tra Bielorussia e Russia e per i paesaggi del Mediterraneo; per l’incontro con la prima moglie e musa Bella Rosenfeld per la quale ha illustrato i libri di favole Burning Lights e First Encounter e per la loro vita all’interno della comunità ebraica; i personaggi ispirati dalla Bibbia e quelli legati alla sua numerosa famiglia allargata. A completare il racconto ci sono anche una sezione multimediale e alcuni oggetti che fanno parte della ritualità ebraica. Chagall conobbe la persecuzione zarista degli ebrei con i suoi pogrom, la Prima Guerra Mondiale, la Rivoluzione bolscevica e la Seconda Guerra Mondiale. Una figura come la sua, in un periodo storico come questo, caratterizzato da una guerra e dalle stesse identiche sofferenze, non potrebbe essere più attuale.
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