Buona la prima. Amadeus ce l’ha fatta, dopo tanto patire il conduttore è riuscito nell’impresa, non facile, di portare a termine la prima serata del suo Festival di Sanremo 2022. Una bella responsabilità e un bel fardello, visto e considerato il periodo ancora non facile che stiamo vivendo. Eppure Amedeo Sebastiani, con un coraggio da leone e in barba ai menagrami, ce l’ha fatta. Ma come è andata? La nostra recensione, fino a questo punto, è più che positiva.

Una recensione della prima serata di Sanremo come quella appena trasmessa deve tenere in conto una serie di variabili.

Da un lato, ovviamente, ci sono le canzoni, com’è giusto che sia. Ma non soltanto di musica è fatto Sanremo. C’è infatti tutto uno show intorno basato su ospiti, co-conduttori, siparietti comici e momenti inaspettati che sono, da sempre, il cuore della kermesse. E questa prima serata, davvero ottima, di soddisfazioni ce ne ha regalate a iosa.

recensione sanremo 2022 Life&People Magazine LifeandPeople.it

Partiamo da un Amadeus in splendida forma,

emozionato come mai prima d’ora, che sale sul palco con la lacrimuccia in canna dopo essere stato costretto ad un festival senza pubblico. Ma vale anche la pena di complimentarsi per il garbo e l’eleganza della co-conduttrice Ornella Muti, che ha accompagnato Amadeus per tutta la lunga serata, proseguita fino a oltre l’una. Complimenti anche a Fiorello, arrivato in extremis al festival come spalla comica ed elemento fondamentale di sorpresa nei momenti più istituzionali e, per certi versi, lenti della kermesse. Una prima serata da incorniciare, in generale, per ritmo e livello di intrattenimento. Ma ora è giunto il momento di focalizzarci sulle canzoni. Dodici, in totale, quelle presentate in questa serata inaugurale di Sanremo 2022. Non certo tutte dei capolavori, questo è poco ma sicuro, ma comunque, per la maggior parte, più che valide.

Il dieci e lode se lo meritano, senza dubbio, Mahmood e Blanco.

La coppia di artisti, amatissimi dai giovani, porta sul palco dell’Ariston l’intensa ballad Brividi, che si meriterebbe la standing ovation. Una chimica invidiabile, due voci insieme così diverse ma anche così allineate al momento dei vocalizzi. Un duo esplosivo, che punta a quel podio dove con ogni probabilità ci finirà.

Fra i pezzi migliori della serata anche Lettera di là del mare del gigante Massimo Ranieri, che a questo Sanremo rappresenta la quota “agée” insieme a Iva Zanicchi e Gianni Morandi. Meno bene, dobbiamo ammettere, quest’ultimo artista: con il pezzo Apri tutte le porte firmato da Jovanotti e prodotto da Mousse T l’artista di Monghidoro fa ballare ma non convince, seppure sia stato apprezzabile il suo tentativo di portare un po’ di luce in un mare di buio.

A stupirci è stata Noemi.

Da sempre abituata a presentare pezzi dal sapore blues tutti sulla stessa lunghezza d’onda, questa volta con la sua Ti amo non lo so dire l’artista romana acquisisce un piglio decisamente più rock, grazie ad un ritornello particolarmente incisivo. Chi invece è rimasto sempre uguale a sé stesso è stato Michele Bravi, che con Inverno dei fiori resta ancorato al mood di La geografia del buio. Ma forse sarebbe stato il caso di rinnovarsi, come per esempio ha provato a fare Giusy Ferreri con la sua Miele, che ricorda, da lontano, alcuni pezzi di Dalidà.

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La nostra recensione della prima serata di Sanremo 2022 non può scordarsi di tutti i pezzi più scatenati.

Sono stati in molti a dare vita a canzoni perfette da ballare. Questo è il caso della “leggerissima” Ana Mena e della sua Duecentomila ore, firmata Federica Abbate e Rocco Hunt. Ancora, La Rappresentante di lista, che ha caricato la sua frizzante Ciao Ciao di profondi significati legati ad un’imminente apocalisse. Bravo anche Dargen d’Amico e la sua voglia di portare una ventata di freschezza all’Ariston con Dove si balla.

Concludiamo la nostra recensione della prima di Sanremo 2022 con una tripletta che più diversa non potrebbe essere. Da un lato segnaliamo il giovane Yuman, con un pezzo dopo tutto debole (per quanto artisticamente valido) come Ora e qui, dall’altro invece segnaliamo il piglio misto fra rock e rap di Domenica di Achille Lauro e Insuperabile di Rkomi, che più che al podio sembrano voler sbarcare in classifica nel più breve tempo possibile. E come biasimarli, d’altra parte?

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