Roma è la destinazione perfetta per un fugace weekend d’autunno e visitare le case museo è un modo insolito ma affascinante di vivere la città; un itinerario culturale alla scoperta delle dimore dei grandi artisti. A volte non è necessario andare molto lontano per vivere luoghi suggestivi, anzi l’Italia ne è piena e tra questi luoghi ci sono le case di scrittori e artisti che hanno fatto la storia della letteratura e dell’arte. A Roma, città d’arte per eccellenza, hanno dimorato innumerevoli grandi artisti tra scrittori, poeti, attori, pittori e scultori e molti hanno lasciato il loro segno indelebile nella Città Eterna.
Le dimore degli artisti sono come autoritratti
Ogni casa porta il segno di chi la vive, ne rivela la personalità, l’anima e i pensieri; chiunque si circonda nel proprio intimo di ciò che ama e molti artisti hanno trasformato anche le loro case in vere opere d’arte. Visitare i luoghi di vita e lavoro degli artisti ci dà la possibilità di entrare nel loro intimo mondo privato, luogo d’ispirazione e creatività, meditazione e rifugio di creazione. Rappresentano il racconto della personalità e della storia di un personaggio; gli arredi, i libri, gli oggetti di uso quotidiano ci permettono di andare oltre la mera conoscenza facendoci vivere un’atmosfera immersiva. Per comprendere davvero la visione di un artista, osservare il suo talento non basta: occorre conoscerne l’origine, i motivi, le suggestioni.
Oltre a Musei ricchi di opere d’arte, a Roma si possono visitare le case museo.
Abitazioni vissute da grandi personaggi storici, trasformate in museo, nelle quali tutti gli oggetti privati entrano a far parte di un percorso espositivo di riti personali, tracce di vita vissuta, pensieri e ricordi. Come una sorta di eredità, gli ambienti ricostruiti in modo fedele fanno attraversare il ponte ideale che svela il mondo dell’artista. A Roma alcune dimore di personaggi storici celebri sono rimaste intatte e trasformate in case museo accessibili a turisti e curiosi. Per visitarle è sufficiente un’ora; un tempo breve ma mai scontato. Affascinanti testimoni di vite illustri, le case museo a Roma sono tesori da scoprire, tutte bellissime e degne di visita.
La casa museo di Giorgio de Chirico
Situata nel cuore di Roma, con le finestre che affacciano su Piazza di Spagna, tra gli atelier di via Margutta e via del Babuino, c’è la grande ma non sfarzosa dimora di Giorgio de Chirico. Al civico 31, negli ultimi tre piani del seicentesco Palazzetto dei Borgognoni, il pittore vi si trasferì dopo aver viaggiato tra Europa ed America. Vi abitò con la seconda moglie, Isabella Pakzswer Far dal 1948 fino al 1978, anno della sua morte, all’età di novant’anni. La casa, definita nelle Memorie di De Chirico come posta “nel centro del centro del mondo”, ospita una magnifica collezione di opere d’arte, l’atelier dell’artista e una pregevole biblioteca. Visitare oggi questi ambienti significa ripercorrere, attraverso le opere esposte nelle sale, una parte consistente della vita artistica del grande pittore metafisico.
La dimora di Johan Wolfgang Goethe
Camminando in direzione di piazza del Popolo, al numero 18 di via del Corso, troviamo la Casa di Goethe, condivisa con il suo amico pittore Johann Heinrich Wilhelm Tischbein e altri artisti tedeschi. La vita dello scrittore tra queste mura è testimoniata attraverso lettere, disegni, documenti e quadri, oltre alle preziosissime prime edizioni delle sue opere, custodite nella sala ora adibita a mostra permanente. Un percorso in ordine cronologico si sofferma nella descrizione degli oggetti cari allo scrittore.
Lo studio di Luigi Pirandello
La casa museo di Luigi Pirandello si trova in via Antonio Bosio in una zona di Roma immersa nel verde. “Scelsi allora Roma – disse il poeta e premio Nobel per la letteratura – prima di tutto perché mi piacque sopra ogni altra città e poi perché mi parve più adatta a ospitar con indifferenza, fra tanti forestieri, un forestiero come me”. L’appartamento è composto dagli ambienti privati, da una terrazza e dallo studio in cui lo scrittore era solito lavorare. Si tratta dell’unica dimora abitata dall’artista che raccoglie testimonianze originali del suo passaggio. Qui lo scrittore accoglieva i suoi amici artisti e intellettuali. L’arredo, in stile fiorentino, è quello originale. Una biblioteca che ospita circa 2.000 volumi appartenuti allo scrittore, come alcuni oggetti personali, i numerosi oggetti d’arte, doni di Gabriele d’Annunzio , manoscritti autografi e fotografie d’epoca. Nello studio si può osservare la piccola macchina da scrivere, suo inseparabile strumento di lavoro, con la quale in quegli anni scrisse “Pensaci Giacomino!” e “Così è (se vi pare)”.
A pochi chilometri dalla dimora di Pirandello c’è la casa museo di Pietro Canonica
Lo scultore piemontese, noto in tutto il mondo e amatissimo dalle aristocrazie europee, si stabilì a Roma nel cuore di Villa Borghese nel 1922. Una casa-museo, un piccolo gioiello immerso nel verde interamente dedicato al grande e noto artista nominato prima Accademico d’Italia nel 1929 e poi Senatore a vita nel 1950. La Palazzina ospita l’appartamento privato, con arredi di valore e quadri dell’ottocento, il suo atelier di scultura e alcune sale espositive. Qui sono conservati numerosi e interessantissimi bozzetti, studi, bronzi, marmi, repliche dell’artista.
Altra tappa tra le case museo degli artisti a Roma è la dimora di Moravia
Distante solo quattro chilometri dalla casa di de Chirico, oltrepassando via Sistina, Via Trinità dei Monti e piazza del Popolo, si approda a Casa Moravia, sul Lungotevere della Vittoria. Il romanziere, autore di capolavori come “Gli indifferenti”, “La noia”, La Romana” e “La Ciociara” vi abitò dal 1963 fino alla sua morte. La casa museo ospita dipinti e opere su carta, maschere e oggetti personali posseduti dallo scrittore. Qui è conservata anche la ricca collezione di opere che Moravia ricevette in omaggio dai tanti amici artisti, gli oggetti collezionati nei suoi numerosi viaggi per il mondo e la libreria colma di volumi preziosi.
Dopo poco più di due chilometri, si raggiunge la Casa Mario Praz
Il celebre anglista, critico e saggista Mario Praz abitò nelle stanze di Palazzo Primoli dal 1969 fino alla morte. In questa casa raccolse tutto il materiale che aveva collezionato nei suoi viaggi in tutta Europa e che oggi costituisce la magnifica raccolta della casa-museo. Migliaia di oggetti, ognuno scelto per una specifica ragione da Mario Praz durante tutta la sua vita, alcuni perché rimandavano a una certa simbologia, altri perché rispondevano ad un preciso gusto estetico. Si cammina fra malachiti russe, cristalli boemi, bronzi francesi e porcellane tedesche, ritratti dei Bonaparte e dei Borbone, paesaggi italiani ed europei. In queste stanze, la sterminata cultura di Praz prende corpo nell’arte. La ricca e preziosa testimonianza della vita di un illustre intellettuale come Mario Praz.
La casa museo di Alberto Sordi
La Villa, situata nei pressi delle Terme di Caracalla, è stata la residenza del grande attore Alberto Sordi dal 1958 al 2003, anno della morte. La grande villa museo presenta al suo interno l’esposizione che si snoda fra i vari ambienti della casa; conservati negli anni così come sono stati lasciati dal grande attore romano, ne illustrano la vita e la carriera attraverso documenti inediti, oggetti, abiti, fotografie, video, curiosità. Il teatro che Sordi fece costruire per rappresentazioni private o proiezioni con pochi amici; la palestra con il toro meccanico su cui Sordi faceva a gara con gli amici, la bicicletta con cui andava in giro; i saloni, con i de Chirico che Sordi aveva acquistato direttamente dal pittore, suo amico; il suo studio, allestito così come lui lo aveva lasciato e la curiosa e unica barberia. E poi ancora una grande sezione dedicata al Sordi segreto, con sette capitoli pieni di curiosità: attraverso ricordi, foto e materiale inedito.
L’universo privato di Giacomo Balla
Una targa in metallo attaccata sulla porta con la scritta “FuturBalla” promette meraviglie, siamo a Casa Balla, nel quartiere romano Delle Vittorie. Un luogo speciale dove il torinese Giacomo Balla, dopo essersi trasferito nella Capitale, visse e lavorò fino alla sua morte. Trovare uno spazio bianco sulle pareti è impossibile, perché i colori, i segni e le inconfondibili figure di Balla hanno il sopravvento, come gli oggetti che quando non li ricordano, li evocano. Un’arte unica e totalizzante la sua a cui si dedicò assieme alla moglie Elisa e alle due figlie Elica e Luce, anch’esse pittrici. Una vera e propria officina-laboratorio in cui la vita e l’arte si incontravano confondendosi e unendosi al meglio e producendo tutta una serie di oggetti e dipinti presenti nelle stanze. Un luogo unico da non perdere, le stanze di via Oslavia custodiscono la memoria pulsante di Balla e delle figlie. Ogni passo mosso a Roma è testimone di vite straordinarie e oltre ai suoi monumenti più conosciuti, la città ne racchiude altri tra le case museo, affascinanti testimonianze di vite illustri.
Potrebbe piacerti anche – La dimora storica Palazzo Barbini sul Lago Trasimeno