Birra artigianale, come scegliere quella più adatta ai nostri gusti? Che sia ambrata, rossa, bionda, poco importa. La birra artigianale italiana resta uno dei prodotti di punta della penisola italiana. Già, perché contrariamente a quello che si potrebbe pensare non basta soltanto avere del grano a disposizione. Bisogna essere infatti anche capaci di trarne il massimo, tramite l’imbottigliamento, il trattamento e una cura particolare verso la biodiversità. ( ovviamente andando incontro ai gusti della clientela, sempre più attenta).

birra artigianale come scegliere Life&People Magazine LifeandPeople.it

Come scegliere la birra artigianale?

Orientarsi in questo mare magnum può non essere semplice. Come trovare quella giusta per i nostri gusti, fra le decine di sapori, varianti e di marchi disponibili sul mercato? Per poter fare la scelta giusta è necessario conoscere le caratteristiche organolettiche di ogni singola birra… Ma non solo. Anche la sua provenienza e la sua storia hanno un loro peso specifico piuttosto importante. Ad oggi, in Italia, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Gli estimatori della bibita alcolica possono degustare, fra le altre, l’Olmaia, la Birra Deb’s, la Birra Amiata, la Croce di Malto, la Baladin o la Karma.

Ma vi siete mai chiesti com’è nata, in Italia, la tradizione dei birrifici?

Interessante notare, a questo proposito, che è curioso come siano emersi così tanti produttori “piccoli” all’interno di un contesto come quello italiano che, lo sappiamo bene, ha una forte impostazione vinicola. La prima cosa che ci viene in mente quando pensiamo al mondo artigianale, infatti, è legato proprio all’arte di produrre vino a partire dall’uva e del mosto. Ed è proprio per questo motivo che in molti considerano che la birra artigianale si sia sviluppata nel nostro paese “solo” negli ultimi quarant’anni circa.

birra artigianale come scegliere Life&People Magazine LifeandPeople.it

Curiosamente, le origini della birra artigianale sono antichissime, e hanno le loro radici all’incirca nel V millennio a.C.

Non esattamente un paio di giorni fa, insomma. Pensate che persino nel codice di Hammurabi c’era scritto che chi si fosse permesso di produrre la bevanda in modo difforme dalla legge sarebbe stato condannato a morte. I primi birrifici nel nostro paese nascono circa nell’86 avanti Cristo, sotto il controllo di Agricola. Fu proprio il governatore romano a trasportare la tradizione della birra in Italia, portando con sé dai suoi viaggi in Gran Bretagna un gruppo di mastri birrai. Una volta caduto l’Impero Romano, fu grazie ai monaci che nel Medioevo l’arte della produzione della birrà fiorì all’interno dei monasteri, con l’aggiunta tra l’altro di un nuovo fondamentale ingrediente: il luppolo. Si dice a proposito che quella definita come la prima vera birra artigianale italiana è prodotta nell’Abbazia di Montecassino, nel Lazio.

Curiosamente, per i monaci che la producevano la bibita non era soltanto un semplice divertissement.

Al contrario, i religiosi a volte la preferivano all’acqua (spesso stagnante e poco salubre) e la offrivano ai poveri e ai pellegrini che facevano tappa nei monasteri dopo un lungo viaggio a piedi. Un ristoro, insomma, ancora prima di uno sfizio. Facendo un balzo temporale arriviamo alla nascita delle prime vere birrerie artigianali tout court, che negli anni 90 andarono ad affiancarsi ai grandi produttori. A svoltare definitivamente la situazione fu l’approvazione nel 1995 della legge che rendeva legale la produzione di birra in casa per uso personale. Da questo momento in poi la strada sarà spianata per una produzione che si espanderà in modo capillare. Piano piano appariranno sul mercato un’infinità di birre diverse, dai mille colori, gusti e sfumature.

birra artigianale come scegliere Life&People Magazine LifeandPeople.it

A proposito, quanti tipi di birra artigianale esistono ad oggi sul mercato?

Partiamo innanzitutto dalla formula fase. Per produrre la birra sono necessari acqua, malto e luppolo, cotti a temperature rigorosamente controllate. Ad essi poi vanno aggiunti i lieviti. Per aromatizzarla, in passato, si usavano persino bacche o pezzi di corteccia, ingredienti oggi caduti decisamente in disuso.

Fondamentalmente, ad oggi, esistono tre tipologie di birra artigianale.

Stiamo parlando di quella a bassa fermentazione, ad alta fermentazione e quella a fermentazione spontanea.

  • La prima subisce un processo di fermentazione, ovvero di creazione di lieviti che permettono la creazione di alcol, che avviene a temperature fra i tra i 10° e i 15° e utilizzano il ceppo di lievito Saccharomyces patorianus o carlsbergensis.
  • La seconda viene fermentata fra i 16° e i 24° con il ceppo di lievito Saccharomyces cerevisiae che durante il processo sale verso la superficie.
  • Nell’ultima, che dà vita a prodotti davvero molto ricercati e dal gusto intenso (e non per tutti) la birra viene contaminata con lieviti dell’ambiente circostante. Ma non vi preoccupate: non stiamo parlando di nulla che possa intaccare la vostra salute.

A seconda poi del livello di luppolo presente, la birra artigianale può essere apprezzata nella sua versione più dolce o più amara. Anche in questo caso, ovviamente, si va a gusti, ma anche ad abbinamenti. Tendenzialmente, tanto più una birra sarà ambrata tanto più avrà un sapore tostato, con richiami al caramello. Per scegliere la birra artigianale giusta, dunque, anche il colore può giocare un ruolo chiave!

Leggi anche: Birre artigianali La top 10 delle più costose

 

Condividi sui social