In conversazione con il fashion designer italiano Salvatore Piccione:
“Nella mia personalissima storia il passato preme sempre l’acceleratore sul futuro, delineando prospettive per un presente che mai sarei stato in grado nemmeno d’immaginare”.
Salvatore Piccione, uno dei designer italiani più amati
è molto apprezzato da chi vuole la qualità e raffinatezza. La sua collezione primavera estate 2021, è garbata e seducente, di quella seduzione discreta che incanta. Giovane, dall’aria timida e solare, è professionalmente un vulcano di energia e iniziativa. Idee chiare e un sogno da realizzare: consolidare e perfezionare, attraverso le sue creazioni sempre più mature e consapevoli, un’estetica personale e riconoscibile. La storica direttrice di Vogue, Franca Sozzani, ha riconosciuto nel designer Salvatore Piccione il vero talento e lo ha incoraggiato e sostenuto:
“Ha la capacità di vestire una donna, rendendola non solo bella,
ma anche innovativa”.
A piccoli passi, percorsi con determinazione e passione, ha conquistato il suo spazio nel mondo della moda, onorando la fiducia e il fiuto di professionisti ed esperti.
Nel 2012, realizza la sua prima collezione suscitando interesse di prestigiosi negozi di fama internazionale. La vittoria, nel 2014, di “Who’s on next”, il più ambito contest per giovani designer, gli fa guadagnare la stima e il supporto di Franca Sozzani. Milano Collezioni, Vogue Talents, Altaroma, Camera Moda i successi che ne seguono. Collaborazioni importanti e illustri come Mary Katrantzou per 2 anni e Blumarine nel 2019 consolidano e affermano il suo valore. Nel 2020 lancia la sua etichetta “Salvatore Piccione”, un nuovo inizio per il designer che possiede visione e ambizione.
In questa intervista esclusiva a Life&People racconta il suo ieri, il suo oggi e il suo domani.
Una storia fatta di bellezza a più dimensioni, di coraggio e caparbietà.
Hai calpestato le passerelle più importanti fin dall’inizio della tua carriera, come hai gestito tante emozioni?
Ogni sfilata è stato un viaggio, tutte “prime volte” di sensazioni contrastanti di entusiasmo, ansia, eccitazione e paura. Gestire un mix di sentimenti così potenti e opposti è stato complicato. Ho avuto bisogno di prendermi cura non solo di Salvatore come creativo, ma di Salvatore come uomo. Ho capito che per maturare, è fondamentale lavorare non solo su quelli che sono i nostri sogni, ma su noi stessi.
Quindi le emozioni forti, sia positive che negative ti hanno aiutato a crescere?
Oggi, ho una visione più equilibrata: ho degli obiettivi chiari e lavoro sodo per raggiungerli, ma sono più disincantato e non butto più tutto il mio cuore oltre l’ostacolo. Questo non significa che io non sia più un sognatore, diciamo che rispetto al passato ho un piede ancorato saldo a terra.
Malgrado la tua giovane età, hai già avuto collaborazioni importanti, qual è il bagaglio di ricchezza che porterai sempre con te?
L’esperienza in Inghilterra per me è stata fondamentale, lì è iniziata la mia collaborazione con Mary Katrantzou, che ha avuto il coraggio di spingersi in territori, per allora, poco esplorati. Si è dedicata al mondo delle grafiche che successivamente sono diventate un trend del sistema moda. Lavorare insieme a lei è stata una lezione di coraggio e determinazione che ancora oggi porto con me e mai dimenticherò. La collaborazione con Anna Molinari per Blumarine è stata un’esperienza sensazionale. Ho percepito tutto l’amore che quella fantastica creatura mette ancora nel suo lavoro. Sono state entrambe esperienze meravigliose e diversissime: mi auguro di poter mantenere sempre la tenacia di Mary e la dedizione e l’amore di Anna.
Dalle collaborazioni nascono sempre nuove sinergie?
Spesso da soli si è alla continua e costante ricerca di una perfezione che, alla fine, esiste solo nella propria testa, il confronto è la medicina migliore per riportarci alla realtà. I rapporti umani, ci arricchiscono sempre e bisogna esserne grati. La possibilità di iniziare un percorso autonomo, lo devo anche alla collaborazione con Blumarine, che mi ha permesso di investire sul mio futuro e sul mio progetto di vita.
Questi ultimi tempi, assolutamente critici, dimostrano il potere e la resilienza della creatività. Come stai vivendo l’inizio della tua carriera “da solista”?
Ho presentato la mia prima collezione “Salvatore Piccione” a settembre 2019, con la consegna nei negozi a febbraio 2020, in pieno lockdown. Sono stati mesi molto duri e frustranti per tanti e anche per me. Lanciare un nuovo progetto, richiede molta attenzione e dedizione, è una sfida colma ostacoli e farlo nel bel mezzo di una pandemia diventa davvero complicato. Non nascondo che da creativo diventare anche imprenditore è stata un’impresa piuttosto ardua ma non ho mai vacillato né avuto l’alone di un rimpianto: rifarei tutto. Essere per la prima volta “solista” è stata la mia vittoria più grande. Gestire i rapporti lavorativi senza intermediari e scegliere le persone con cui relazionarsi è un grande privilegio. La pandemia non l’avevo messa in conto ma ho sempre saputo che per costruire e consolidare ci vogliono tempo, sacrificio e pazienza: con questi “ingredienti” ho intenzione di nutrire il mio progetto.
Che cos’è per te la creatività?
La creatività nasce dall’intuizione ed è come un fulmine che dura pochi attimi, devi aggrapparti a questa sensazione così sfuggevole e allo stesso tempo intensa e svilupparla in un progetto che attraverso vari step gradualmente prende forma fino alla realizzazione. Non immaginerei niente di me, senza creatività.
La tua estetica, pur attingendo all’immaginario è fortemente contemporanea e moderna. I tuoi viaggi più importanti sono quelli della fantasia o quelli fisici?
A questa domanda avrei dato una risposta completamente diversa prima della pandemia. Sono sempre stato un viaggiatore con la fantasia, ma oggi posso confermare che i miei viaggi hanno una connessione imprescindibile con la realtà. La creatività necessita di impulsi che derivano dalle azioni, dal movimento, dalla vita.Ho scoperto solo adesso, ad esempio, che disegnare sul tavolino di un bar per me è pura fonte d’ispirazione. Avevo sottovalutato l’importanza e la bellezza della quotidianità. Passeggiare per le strade, osservando i viali alberati, i fiori, le case, la gente è fondamentale. La pandemia, mi ha dato nuovi occhi per scorgere dietro ad ogni apparentemente banale gesto o momento una meraviglia tutta nuova. L’immaginario come un giardino, capi dalle linee fluide e leggere che accarezzano il corpo, stampe come delicati dipinti, raffinati dettagli, ricami e un pizzico di aggraziata ironia.
A volte il messaggio più delicato può avere un fortissimo impatto, come per la tua collezione primavera estate 2021. Qual è il significato che vuoi comunicare con il tuo lavoro?
Spensieratezza, gioia e amore. Tutte sensazioni piacevoli di cui vado alla costante ricerca per stare meglio con me stesso. Il messaggio è di positività: l’ironia dei disegni e la gioia nei colori sono volutamente enfatizzati perché abbiamo tutti bisogno di riprendere a sognare. Le stampe esprimono gioia di vivere, i fiori delicati romanticismo e le piccole geometrie e zebre caleidoscopiche, un tocco di ironia.
Con audacia, libertà e cuore, porti avanti il tuo ideale di eleganza, senza stereotipi. Qual è lo stile di vita della donna che vesti?
Quella che voglio raccontare è una femminilità delicata, mai ostentata. Abiti freschi e giovani che possiedono sempre un certo pudore e una leggerezza di stile ma che, allo stesso tempo, hanno una personalità forte e se vogliamo audace. I colori nella loro delicatezza sono sempre vivi e brillanti, possiedono luce. Mi piace pensare a donne che che si sentono libere e naturali in tessuti leggeri e scivolati, che diventano come una seconda pelle. Che siano gonne, pantaloni, abiti corti e lunghi ricerco una vestibilità comoda e rilassata e quell’intrigante trait d’union tra femminilità e innocenza.
Quale è la parte più bella del tuo lavoro?
Sognare ad occhi aperti, ricercare il bello in ogni cosa, emozionarsi sempre. Guardare non solo vedere, sentire non solo pensare. E in ultimo, ma non in ordine d’importanza, mangiare cioccolato a oltranza per autosuggestionare le idee e stimolare l’intuizione.
La più difficile?
Rintracciare i corrieri quando consegnano all’indirizzo sbagliato!
Quali sono i 5 oggetti più importanti per te?
Tavoletta grafica; Buon libro; Fogli, matite, colori; Scarpe da ginnastica.
Che musica ascolti mentre lavori?
Spazio dalla musica classica, alle hit del momento, spingendomi fino alla musica elettronica.
Se tu fossi un aroma, che aroma saresti?
Vaniglia.
3 aggettivi per definirti.
Dolce, autoironico, sensibile.
Ci hai raccontato del tuo ieri, abbiamo visto insieme la tua collezione, il tuo oggi, ora parlami del tuo domani. Il tuo desiderio più grande ancora non avverato?
Sarei felice di lavorare insieme alle persone che amo, che hanno creduto e credono in me, per affermare tutti insieme questo progetto e una creatività a 360°. Sarei lieto e orgoglioso di continuare a lavorare e collaborare con aziende italiane e francesi e, perché no, fare televisione e mettermi in gioco in ambiti diversi, per sfidare la mia innata timidezza.
Dove ti vedi nei prossimi 10 anni?
In questura per chiedere di falsificare la data di nascita sul mio passaporto! Scherzi a parte, mi vedo in una casa e in un ufficio completamente bianchi circondati da oggetti colorati, tanto verde, un sacco di libri e molti animali.