Quella di Daniele Giovani è una storia di successo che nasce a Milano.Creativo per indole, dopo aver conseguito una laurea in Design della moda al Politecnico di Milano, apre nel centro della città “ambrosiana” una Boutique di accessori dall’allure sofisticata. Guidato da uno spiccato senso estetico e da una ricerca costante delle tendenze moda internazionali, sperimenta e ricerca la qualità dell’artigianato italiano. Con tale approccio, la Boutique diventa nel tempo una preziosa vetrina di accessori non reperibili all’interno dei circuiti della distribuzione tradizionale: scarpe, borse, oggetti artistici, nonché realizzazioni di brand Made in Italy. Nonostante le difficoltà dovute all’insorgere della pandemia, Daniele Giovani è un esempio di resilienza e d’amore per il proprio lavoro.

Daniele Giovani | Life&People Magazine LifeandPeople.it

Intervista esclusiva a Life&People di Daniele Giovani titolare dell’omonima Boutique Luxury multibrand

Daniele Giovani, come nasce la sua passione per la moda?

Sono sempre stato appassionato di moda e di architettura perché sono forme di espressione estetiche che rappresentano innovazione e bellezza. In particolare sono appassionato di accessori perché hanno la capacità di unire questi due mondi. Mi sono laureato in fashion design al Politecnico di Milano nel 2009 e successivamente ho conseguito una laurea magistrale in strategia e comunicazione della marca, moda e design all’Università IULM, dove ho potuto imparare ad analizzare e comprendere i bisogni del consumatore. La ricerca e lo studio non vanno mai interrotti per cui attualmente sto frequentando un master universitario in design dell’accessorio al POLI design, scuola fondata dal Politecnico di Milano. Essere imprenditore commerciale e studente universitario in era covid è sicuramente una grande sfida che però intendo vincere.

Lei è un Fashion Buyer: in cosa consiste il suo lavoro?

Il mio lavoro consiste nel selezionare articoli dai vari brand creando, in questo modo, un mio “linguaggio” partendo da altri linguaggi. Questa professione richiede studio e ricerca costante delle tendenze stagionali, dei nuovi materiali, dei colori e soprattutto delle marche. Ogni brand, infatti, può essere considerato un “mondo possibile” a cui il consumatore vuole appartenere oppure no. Bisogna inoltre conoscere le differenze culturali e di gusto che esistono nelle varie aree del mondo perché, ad esempio, una borsa che piace molto a Milano può non creare interesse a Hong Kong o Mosca. Ogni mercato ha le sue caratteristiche e vanno conosciute.

Com’è nata l’idea della boutique multimarca?

La mia boutique nasce nel 2014 a Milano durante il fervore dell’EXPOSono contento che sia nata in un’epoca così positiva perché, come per ogni nascita, questo momento ci appartiene e lo portiamo sempre dentro di noi. Mi è sempre piaciuto l’antico concetto di boutique, un luogo raccolto e prezioso in cui il cliente trova un ambiente e un servizio personalizzato. Un luogo accattivante che si svela poco a poco. Ho voluto creare un’atmosfera rilassante che unisce il passato, il presente ed il futuro. E’ proprio questo legame che, nella mia visione, significa “innovazione” nell’epoca contemporanea. Mi sono sempre divertito a “mescolare” gli elementi, ispirato dalla mia città, la cui architettura è caratterizzata da un “patchwork coerente”. Anche per questo ho deciso di chiamarla “Daniele Giovani Milano”. Mixare i brand mi emoziona perché mi dà la possibilità di creare un “mio” linguaggio che non è semplicemente somma delle marche che propongo.

Quanto è importante l’artigianalità al giorno d’oggi?

Per me l’artigianalità è estremamente importante. La considero quella fonte di abilità che riesce a conferire a un prodotto la cura del dettaglio che dona carattere e originalità ad un accessorio. L’eccellenza del Made in Italy sta proprio nel saper mixare il design con l’artigianalità in un modo unico. Anche per questo ho deciso di vendere esclusivamente accessori che provengono dai migliori distretti produttivi italiani.

Non solo borse, scarpe e accessori, ci parli della fragranza “Perdizione” che ha realizzato in collaborazione con “Nobile 1942”…

“Perdizione” è un profumo intenso per una donna di carattere che rifiuta l’anonimato. Le note seduttive della vaniglia, neroli, ylang ylang e fiori d’arancio si rivelano poco a poco in un profumo accattivante… Il nome trae ispirazione dalla figura della nobile d’origine spagnola Marianna de Leyva descritta dal Manzoni come la “monaca di Monza”. Il profumo lo potete acquistare all’interno della mia boutique, sul mio e-commerce danielegiovanimilano.com e in tutte le migliori profumerie artistiche del mondo.

Su quali strategie ha puntato nell’ultimo anno per aumentare le vendite?

Nell’ultimo anno ho puntato molto sull’e-commerce perché rappresenta il futuro. Le persone ormai si informano prima su internet, dove possono trovare ogni articolo che desiderano. Mi sono molto dedicato a creare un’esperienza d’acquisto molto user friendly e con un forte servizio di assistenza al cliente. Su richiesta è possibile richiedere un virtual tour sempre tramite questa app.

Quali vantaggi ha tratto dal suo sito e-commerce?

Il mio e-commerce, pur essendo nuovo, mi ha permesso di vendere con successo. Certo è indispensabile investire in pubblicità e sponsorizzazioni. All’interno potete trovare scarpe, borse, profumi, bijoux, foulard ed accessori dei migliori brand del made in Italy. Imperdibile e molto venduta è la Sveva Bag di Orciani nelle sue numerose varianti. Nel periodo di Natale le visite sono aumentate dell’80%. Il sito utilizza le più moderne tecnologie e spediamo gratuitamente in 24/48h in tutta Italia.

Daniele Giovani Milano è una boutique di lusso, con quale tipologia di clienti si interfaccia online?

Vendo esclusivamente accessori Made in Italy di brand noti e di nicchia. Le mie clienti sono donne sofisticate che conoscono la moda e vanno oltre l’ovvietà. Amano seguire le nuove tendenze, ma vogliono distinguersi. Possono essere romantiche o più design oriented. Desiderano essere seguite e consigliate nella scelta e negli abbinamenti.

L’epidemia ha danneggiato fortemente il settore della moda. Con che spirito si alza, lei, ogni mattina?

In questo periodo, pur con l’Italia quasi tutta rossa, mi alzo con un’aria di sfida. Spero, come tutti, che la situazione migliori e che la campagna vaccinale faccia un bel balzo in avanti. Il problema principale è che noi buyer ordiniamo la merce sei mesi prima. Adesso sto ordinando la collezione per il prossimo inverno. La moda di livello non ha sviluppato ancora un vero see now buy now e risulta molto complesso fare previsioni. A mio avviso il sistema moda deve ancora evolvere. Gli acquisti della persone variano a seconda della psicologia e delle notizie che ricevono dai media sull’andamento dell’epidemia. Bisogna diventare flessibili per riuscire a mantenere il servizio sempre ad alti livelli, pur con questa continua alternanza di “aperture e chiusure”.

Ad un giovane che oggi volesse affacciarsi all’industria della moda che consiglio darebbe?

Gli consiglierei di non rinunciare ai suoi sogni, di prepararsi con cura e lanciare la sua sfida,  con determinazione, al momento giusto….

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