Mario Biondi, cantante dall’inconfondibile voce, che ha dato vita a un suo particolare soul jazz, dal timbro caldo e passionale, torna con l’ultimo album “Dare”.

L’artista, che si è distinto per la grande vocalità, molto vicina a Barry White, Isaac Hayes e Lou Rawls, ha costruito la carriera, grazie anche alle sue interpretazioni, sempre originali, con accenti ironici.

Undici gli album che hanno costellato finora la carriera del cantante jazz, dall’anima pop, che ha deciso di presentare il dodicesimo progetto discografico, allo scoccare dei suoi 50 anni.

Mario Biondi ha deciso, così, di farsi un regalo di compleanno:

“Dare” è il risultato di un lavoro di squadra realizzato con tanti amici e professionisti del mondo della musica di alto livello.

L’arrangiatore e compositore, ha coinvolto nel nuovo disco, tra gli altri, il trombettista Fabrizio Bosso, Dodi Battaglia, il trio Il Volo, Enzo Avitabile, il gruppo britannico Incognito, la musicista e cantante jazzista tedesca Olivia Trummer e gli High Five Quartet, ricostituiti per l’occasione.

L’album arriva dopo quasi tre anni di assenza del cantante. L’ultimo progetto dell’artista, risale, infatti al 2018 con il disco “Brasil”.

I brani dell’album, uscito il 29 gennaio, sono il risultato di tutte le passioni musicali di Mario Biondi.

“Dare” è composto da sedici tracce, di cui dieci canzoni inedite, due remix e quattro cover di grandi successi internazionali.

L’artista, di origini siciliane, ha sempre amato amalgamare i generi musicali, lasciando da parte paletti e stereotipi.

Fin dagli esordi, predilige una approfondita ricerca, reinterpretando, in modo originale e inconsueto, i classici della musica mondiale.

Nel nuovo lavoro, per esempio, Mario Biondi, ha osato, arrivando, a dare vita a una versione di “Strangers in the night” che si discosta moltissimo da quella del grande Frank Sinatra.

ultimo album Mario Bioni Dare Life&People Magazine LifeandPeople.it

E proprio il verbo osare è il comune denominatore che lega tutti i brani interpretati e inseriti nell’album.

Il cantante si è sempre distinto nel panorama musicale, come professionista poliedrico, in grado di aggiungere al timbro vocale una forte personalità per ogni interpretazione.

La copertina del nuovo progetto discografico dell’artista catanese, pubblicato da Beyond e distribuito da Sony Music, è un tripudio di colori e un inno alla libertà.

Sulla cover del disco, realizzata da Paolo De Francesco, vediamo un Mario Biondi, vestito rigorosamente in total white, scarpe comprese, con un paio di occhiali da sole con lenti a specchio, pronto a spiccare il volo.

Alle sue spalle, infatti, c’è il noto muro di Los Angeles, che ritrae due grandi ali multicolore, disegnate dalla visual artist e performer Colette Miller.  

Gli esordi della carriera di Mario Biondi. 

I primi successi dell’artista arrivano nel 2004, anno in cui il suo singolo dal titolo “This is what you are”, che inizialmente era destinato al mercato asiatico, viene notato da tutte le radio europee.

Il brano acquista, così, una grandissima risonanza e popolarità, monopolizzando le programmazioni radiofoniche.

Per Mario Biondi è l’inizio di una carriera, in grande ascesa, forgiata da una lunga e impegnativa gavetta, partita da giovanissimo.

La sua voce dall’anima black, comincia a imporsi nel panorama musicale mondiale.

A consacrare la vocalità dell’artista nel mondo della musica, è Norman Jay, dj britannico, che decide di inserire un breve spezzone di “This is what you are”, come jingle della sua trasmissione radiofonica su Radio Monte Carlo.

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