Cosa vuole la tradizione a tavola per Capodanno? Allo scoccare della mezzanotte, la tavola sarà già imbandita con ogni ben di dio. Tutto è pronto per salutare con gioia il nuovo anno. Ma cosa, inevitabilmente, dovrà bollire in pentola? Zampone, lenticchie e champagne, nella notte di San Silvestro. Che lo vogliate o no, lo zampone nasce nel 1511 in Emilia Romagna. In quel tempo le truppe di Papa Giulio II Della Rovere assediano Mirandola, presso Modena. Alla fine dell’assedio i mirandolesi, alla fame, macellano i maiali e inseriscono la carne nella cotenna delle zampe. L’originalità della forma consacrerà la fortuna di questo prodotto nei secoli successivi.
Suoi celebri sostenitori saranno per sempre Émile Zola, che ne scrive:
“Lo zampone dà gioia a un animo triste”, mentre il compositore pesarese, Gioacchino Rossini, che di cucina si intendeva, lo preferiva, di certo, di terra modenese.
Si tratta di un riconoscimento letterario e musicale, di una paternità culturale e culinaria che lega, così, lo zampone alla città emiliana. Oggi la carne viene aromatizzata con sale, pepe, noce moscata, cannella e chiodi di garofano. Si bilanciano le parti grasse e magre, poi viene stufata. E no, non esiste veglione che si rispetti che non lo voglia protagonista beneaugurante della cena, assieme alle lenticchie. E qui siamo davanti alla ricchezza, perché stando alla tradizione, si dice che portino fortuna. La parentela tra monete e legumi ha radici antiche. Dal Vangelo secondo Matteo, trenta danari occorreranno a Giuda per vendere Cristo. E come sempre nella demonizzazione del guadagno ci sono anche le lenticchie, con cui Giacobbe acquista la primogenitura da Esaù. Il danaro chiama altro danaro, così le lenticchie sono come le ciliegie: una tira l’altra.
La ricetta del 31 dicembre: zampone lenticchie e champagne
Ingredienti:
- 1 zampone di Modena, lenticchie, patate, sedano, un pizzico di sale, olio extravergine di oliva e acqua.
Preparazione:
- Riempite una pentola d’acqua e portatela a ebollizione. Inserite lo zampone avvolto nell’alluminio e lasciatelo cuocere per il tempo indicato sulla confezione.
- Fate un soffritto di cipolla e sedano, aggiungete allora sale e pepe a piacere.
- Prendete le lenticchie che avrete lasciato precedentemente in ammollo per due ore e mettetele nella pentola del soffritto.
- Fate cuocere a fiamma viva per qualche minuto. Aggiungete un po’ di brodo e lasciate consumare.
- Ripetete l’operazione finché le lenticchie non saranno cotte e morbide (circa 40 minuti).
Nel frattempo, preparate il purè di patate aggiungendo latte, sale, burro e una spolverata di noce moscata. Ritirate lo zampone e tagliatelo a fette, che dovranno essere spesse un centimetro. Contornerà il tutto un letto di lenticchie e il purè servito in un piatto da portata.
Ma con cosa si abbinano? La bollicina preferita è lo Champagne!
Nettare divino, per appassionati e autentici amatori. Potrete scegliere fra un sans année o un millesimato, ma se volete un brindisi davvero speciale dovrete acquistare una delle 298 jeroboam di Cave Privée 1990. “Non bisogna scalare una montagna per essere felici”, si dice. Ecco quindi la bellezza di un’altra etichetta magnifica, come Moët & Chandon. Scegliete e stappate a vostro piacimento una bottiglia di Champagne con allegria! Il Capodanno, si sa, deve finire col botto. E i botti, per superstizione, allontanano gli spiriti maligni.. Buon Anno a tutti!
Leggi anche – Investimento in vino: le etichette italiane pregiate più desiderate