Galleria Vik Milano è il primo Art Hotel del gruppo Vik Retreats e nasce proprio nel cuore del contesto urbano milanese. Sotto la supervisione di Alexander e Carrie Vik, con il supporto dell’architetto Marcelo Daglio, l’albergo è stato completamente ristrutturato e reso un’eccellenza artistica, in bilico fra passato e futuro.
Un Art Hotel a Milano che racchiude in sé il fascino dell’arte internazionale.
89 camere esaltate da arredi di pregio, perché una cosa è certa, in tutti i Vik Retreats, la parola “arte” ricopre un ruolo centrale. Questa è la peculiarità di Galleria Vik, in cui sono in mostra circa 90 artisti, permanenti e non, dove si può ammirare il meglio dell’arte contemporanea italiana e internazionale. Si spazia dall’Uruguay al Sudamerica, attraverso quadri, fotografie e sculture. Testimonianze di pittura murale, che vivificano i cinque piani dell’hotel, le pareti dei corridoi, delle stanze e dei bagni. Situato nel cuore di Milano, gode di una meravigliosa vista all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II, capolavoro di gusto ottocentesco. Numerosi sono gli affreschi dipinti a mano, principalmente ispirati all’arte italiana, che affiancano pezzi contemporanei della metà del ’900 come Gio Ponti, Franco Albini e Ico Parisi.
Al primo piano dell’hotel si trova invece il ristorante, che offre un menu artistico abbinato a speciali offerte gastronomiche. L’Executive Chef propone ogni giorno piatti innovativi, che vanno a fondersi perfettamente con le tradizioni della cucina italiana. È il luogo ideale, comunque, per trascorrere qualche ora di break dal lavoro o semplicemente per rilassarsi in un ambiente ricercato, ma allo stesso tempo informale.
In esclusiva per Life&People l’intervista a Chiara Della Torre, la nuova director sales & marketing di Galleria Vik Milano
Chiara Della Torre, com’è nata l’idea di un Art Hotel nel cuore di Milano?
L’idea è nata come concetto assolutamente innovativo: un hotel di lusso che è luogo ricettivo e insieme galleria d’arte moderna, ospitato all’interno di un monumento storico, in una città che è patria ed eccellenza del design e dell’arte. Uno spazio in cui artisti conosciuti ed esordienti hanno espresso liberamente la loro creatività dando vita ad un progetto ambizioso di grande valore artistico. I Vik, sono stati ispirati, certamente, dall’architettura della Galleria Vittorio Emanuele II, il vero e proprio “salotto della città”, dove poter ammirare la celebre cupola in ferro e vetro, i preziosi mosaici, gli archi e le cariatidi di fine Ottocento.
Lei, Chiara, ha numerose esperienze con varie compagnie internazionali tra cui Starwood e Melià, può raccontarci meglio il suo background lavorativo?
Ho maturato un percorso ventennale nell’ambito dell’hospitality, muovendo i miei primi passi nel mondo dei viaggi incentive e proseguendo poi nell’ambito dell’hotellerie ricoprendo differenti ruoli nel settore sales&marketing in catene prestigiose come Starwood, Westin Palace, Sheraton Diana Majestic ed Excelsior Gallia. Ho proseguito poi con un consolidamento delle mie competenze nella catena spagnola Melia Hotels International. Quando sono stata invitata da Carrie ed Alex (i fondatori di Galleria Vik) a visitare la struttura, mi sono innamorata a prima vista, ho sentito subito una profonda connessione emotiva con questo luogo.
Alexander Vik e Carrie Vik, perché due imprenditori di successo hanno deciso di investire sull’arte e quale messaggio, secondo lei, vogliono veicolare?
Alex e Carrie, imprenditori internazionali, già proprietari di una prestigiosa collezione privata di Retreats in Uruguay e Cile sono grandi collezionisti e appassionati di arte, design e architettura. La ristrutturazione è stata affidata all’architetto uruguaiano Marcelo Daglio, con l’attenta supervisione dagli stessi proprietari. Il progetto espositivo trova la sua massima espressione nelle 89 camere, tutte diverse una dall’altra, splendidamente decorate da artisti provenienti da tutto il mondo, che hanno lavorato insieme per mesi dando vita a Galleria Vik Milano: una vera celebrazione della storia, della cultura, dell’arte, dell’architettura e dello spirito. Si uniscono, inoltre, all’originalità degli arredi gli affacci sulla Galleria, cuore della vita meneghina.
Galleria Vik è un luogo in cui l’arte convive con uno spazio living. Si può definire, per questo, una galleria d’arte innovativa?
Assolutamente sì, si può definire una galleria d’arte innovativa, aperta a tutti gli amanti dell’arte e della cultura. Nasce non solo come ambiente esclusivo riservato agli ospiti dell’hotel, che qui ritroveranno tutti i servizi di un 5 stelle lusso, ma offre anche spazi dedicati ai visitatori. Il nostro bar-ristorante che si estende su tutto il primo piano della struttura, con un bell’affaccio sulla Galleria. Sempre aperto al pubblico, raccoglie una selezione di opere di oltre 50 artisti, che cambiano con cadenza regolare. In queste aree riservate è possibile fermarsi per un caffè, per lavorare, per una cena o per visitare le mostre e ricevere informazioni, contribuendo a creare una vita culturale nel primo “hotel d’artista” di Milano.
Con quale criterio vengono selezionati gli artisti?
Dietro le scelte artistiche dell’hotel c’è uno staff di critici e di art-advisors, che seguono e dirigono i diversi progetti secondo due principi-base. La presenza degli artisti all’interno del sistema dell’arte e la rappresentanza di tutte le correnti artistiche e dei linguaggi del contemporaneo: dalla figurazione all’astrazione, all’arte analitica al pop, alle nuove tendenze e sperimentazioni, come la street art, la videoarte, la fotografia e l’installazione. A Mario Schifano, scomparso nel 1998, è stata data una stanza “in memoriam”. Un omaggio all’irrefrenabile vitalità di un artista che ha lasciato un segno indelebile dietro di sé.
Cosa espone la camera 210?
La camera 210 è la nostra Galleria, uno spazio polifunzionale con affaccio, dove ogni mese ha luogo un’attività espositiva che offre nuove mostre. Oggi lo spazio ospita “Women in Pop” di Tomoko Naga, considerata tra le più interessanti esponenti del new pop nipponico. La location può essere prenotata anche per organizzare eventi privati, cene in esclusiva, cocktail aziendali o utilizzata come showroom.
Quante sono le stanze dell’Hotel Galleria Vik e quali sono le loro peculiarità?
Le camere sono 88 e l’ottantanovesima è proprio la nostra Art Gallery, la 210. Ogni stanza è un progetto site-specific studiato appositamente per gli ambienti dell’hotel. Il nome dell’artista, dipinto a mano sulle porte assieme al numero di stanza, ricorda al visitatore che la permanenza alla Galleria Vik Milano è una vera e propria esperienza immersiva per l’ospite. L’art hotel Galleria Vik Milano vuole essere un luogo di ispirazione: emotiva, estetica e intellettiva.
Fra i nomi presenti in galleria ci sono artisti di fama internazionale. Vuole parlarcene?
Pur avendo incentrato il lavoro di ricognizione quasi esclusivamente sull’arte italiana, Galleria Vik ha voluto omaggiare alcuni artisti internazionali per l’eccezionalità e la spettacolarità della loro ricerca. Tra questi, un posto di rilievo lo hanno senz’altro Liu Bolin, artista cinese divenuto celebre per la sua pratica di “mimetizzazione” nel paesaggio circostante. A lui abbiamo riservato una delle suite più importanti e più ampie dell’hotel.
Nina Surel, artista argentina, che nei suoi quadri mescola fotografia, pittura e arte plastica, con un lavoro raffinatissimo e molto originale.
Julian Lennon, musicista (figlio di John Lennon), ma anche artista visivo dal talento onirico e fantastico.
Felipe Cardeña, che mescola stoffe, carte, resine e ricami in un lavoro complesso e coloratissimo di grande effetto.
Szymon Brodziak, uno dei talenti più interessanti della nuova fotografia di moda, e ancora diversi artisti uruguaiani come Eduardo Cardozo, Vicky Barranguet, Rita Fischer, Mike Lee, Eva Claussen.
Quali interventi site-specific di particolare rilievo hanno realizzato gli artisti in Hotel?
Innanzitutto si deve partire dall’immane lavoro creato, in più di sei mesi di interventi. Si tratta di una grande allegoria, ideata dall’artista Alex Folla in collaborazione con la moglie, la pittrice russa Elena Trailina. L’allegoria occupa le pareti e il soffitto della hall e riproduce una gigantomachia contemporanea. Essa è composta da paesaggi misteriosi, giganti che reggono l’universo, solidi platonici, figure femminili che paiono sospese tra mitologia antica e fantascienza, centauri e misteriosi vessilli colorati. Altri interventi di rilievo sono stati quelli di Marta Mez, artista polacca, che si è occupata prevalentemente dei decori della facciata dell’hotel; la giapponese Tomoko Nagao, che ha realizzato un grande murale raffigurante una testa di medusa contemporanea sulla parete di una stanza; alcuni street artist molto conosciuti, come Rendo e Willow, che hanno decorato le pareti delle scale. E l’elenco prosegue, sono tanti, dal valore inestimabile, i contributi artistici che abbiamo ricevuto.
Galleria Vik si può definire un’unica grande opera di inestimabile valore.
Ci ricorda che non si può rinunciare veramente all’arte, sarebbe come rinunciare ai propri sogni… E chi rinuncia ai propri sogni, come diceva Jim Morrison, si sa, è destinato a morire.