Astypalea, in Grecia, è l’isola green del momento, la meta che tutti vorrebbero raggiungere il prima possibile.
Un luogo da sogno, chiamato anche la farfalla dell’Egeo, che ospita appena 1300 abitanti.
Astypalea in Grecia: la meta dove tutti vorremmo essere
Immaginate un’isola piccolina, il mare blu intenso e la natura selvaggia: questa è l’isola di Astypalea.
Chiamata anche Isola farfalla dell’Egeo per la sua forma tipica ad “H”, ha una lunghezza di 18 km, una larghezza massima di 13 e una superficie di 99 km².
Disegnata proprio come l’insetto da cui prende il nome, ha due ali di calcare dalle forti tinte rossastre, strette nel mezzo da un nastro di terra.
Isola green della Grecia, si raggiunge con un solo volo da Atene oppure con un viaggio molto lungo in nave.
Non è ancora diventata meta di turismo ‘selvaggio’, bensì sta diventando famosa in tutto il mondo come modello di sostenibilità.
Il Governo, infatti, ha scelto di stringere un accordo con il Gruppo Volkswagen per far sì che sull’isola ci si sposti solo con veicoli elettrici alimentati con fonti di energia rinnovabile.
Il progetto, inoltre, prevede la trasformazione di auto e scooter in ride sharing.
Tutto qui?
Ovvio che no. Affinché l’isola diventi davvero green, verranno installati 230 punti di ricarica sia privati che pubblici, alimentati da energie pulite.
L’accordo tra Paromitis Konstaratos, sindaco di Astypalea, e il Gruppo Volkswagen arriverà al taglio del nastro tra circa sei anni.
L’Isola, nel frattempo, è già diventata smoke free.
Nonostante qualche malumore iniziale, l’idea è oggi più che apprezzata sia dagli abitanti che dai turisti.
L’Isola farfalla dell’Egeo: tra storia, tradizione e innovazione
L’antica Stampalia – dal nome della famiglia veneziana che l’ha posseduta dal 1207 al 1522 – ha avuto diverse dominazioni.
Invasa dai Dori, che vi trovarono una precedente colonia fenicia, fu poi di Argo e di Megara.
In epoca ellenistica fece parte del regno dei Tolomei d’Egitto, per poi essere conquistata dai Romani.
Nel 1537 fu espugnata dai Turchi ottomani che la dominarono fino al 1912, anno in cui in seguito alla guerra italo-turca passò sotto il comando italiano insieme alle altre isole del Dodecaneso.
I tedeschi la occuparono dal 1943 al 1945. Infine, nel marzo del 1947, per effetto del Trattato di Parigi, entrò a far parte della Grecia.
L’Isola farfalla conta oggi circa 1300 abitanti d’inverno e 7000 d’estate.
Tra le sue stradine ci si sposta prevalentemente in bicicletta e gli autoctoni sono molto cordiali.
Nelle taverne il cibo è a chilometro zero, i profumi sono quelli dell’entroterra e i piatti spaziano tra tradizione e innovazione.
Dall’insalata greca alla radista (a base di lenticchie, pasta e aceto), passando per le pougia (tortini a forma di mezzaluna fritti e salati con formaggio kopanisti e menta) e i dolci con cannella e chlori, (formaggio fresco di capra).
Non ci sono grandi discoteche come nelle vicine Cicladi, ma piccoli locali e gli hotel sono luoghi dove è possibile davvero rigenerarsi.
Negli anni, Astypalea ha accolto numerosi architetti che hanno dato vita ad alberghi contemporanei, raffinati e molto ricercati.
Il Pylaia Hotel, ad esempio, sorge a 200 metri dalla spiaggia di Livadi
ed è un complesso di camere total white con balconcini e piscine che sovrastano la baia e una terrazza ristorante che si affaccia sul villaggio di Chora.
Quest’ultimo offre uno spettacolo da sogno quando le luci della sera fanno brillare le abitazioni che scivolano verso il porticciolo.
Le spiagge di Astypalea sono facilmente raggiungibili, mentre chi va in barca può gettare l’ancora nella baia di Livadi e godersi lo spettacolo.
In alternativa, si può proseguire la navigazione e ammirare scorci di rocce a strapiombo sul mare che lasciano senza fiato.
Questo non è il periodo per viaggiare, impossibile dire il contrario, ma anche solo parlare dell’Isola farfalla fa bene al cuore e alla mente.
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