Nemmeno il 2020 farà eccezione. I mesi conclusivi dell’anno, come da tradizione, sono sfruttati dalle case discografiche per raccogliere qualche nuova copia venduta e ottenere prestigiose certificazioni che dimostrino il successo dell’album.
Il Covid-19, che in questi mesi ha messo in ginocchio l’industria discografica e la filiera della distribuzione fisica, non è riuscita a spezzare questo rituale.
Quest’ultimo ha tentato di tamponare una crisi di vendite sempre più acuta, utilizzando spesso “mezzucci” di poco o nullo valore artistico, ma di alta attrazione commerciale per fan ed appassionati.
E così, in queste ultime settimane dell’anno, registreremo le uscite discografiche del “solito” (dato che puntualmente sceglie questo periodo dell’anno per le sue pubblicazioni) Tiziano Ferro.
Il cantautore di Latina ha pubblicato il suo primo album di cover “Accetto miracoli – L’esperienza degli altri”, accostandolo inspiegabilmente ad un disco d’inediti non così brillante.
Anche due big della canzone nostrana come Ligabue e Zucchero hanno fatto la stessa scelta commerciale
Il rocker emiliano ha optato per una raccolta dei 77 singoli, che ha pubblicato in questi 30 anni di carriera a cui, però, non ha potuto privare il privilegio di altri 7 nuovi inediti per formare il “77+7” di prossima uscita.
Il bluesman di ‘Chocabeck’, invece, ristamperà il suo disco “D.O.C.” uscito nel 2019.
Ci sarà, poi, nuova musica sotto l’albero…
Ghali con la ristampa del suo ‘DNA’, i Modà con ‘Testa o croce’, i dischi live di Roberto Casalino con ‘Il fabbricante di ricordi – Live’, Valerio Scanu con il suo ‘Canto di Natale’ e i vecchi successi rimasterizzati come quello di Mina con Italian Songbook e Lucio Dalla con il suo ‘Dalla 40th Legacy Edition’.
Se a questi aggiungiamo gli album nuovi di zecca di Claudio Baglioni, Sfera Ebbasta, Negramaro, Renato Zero e decine di altri artisti, arriviamo alla conclusione che il Natale sarà anche quest’anno il periodo principe per la musica italiana.
Checché ne dica Sanremo…