Auguri Renato Zero, sono ben 70 le candeline oggi sulla torta dell’artista romano. E’ arrivato a questo importantissimo traguardo di vita dimostrandosi tutt’ora uno dei volti più popolari, estrosi e di successo della musica e della televisione italiana degli ultimi 50 anni.
Per festeggiare il suo genetliaco il cantautore di Roma
ha scelto anche di pubblicare un nuovo progetto discografico che consiste in ben 3 album d’inediti che usciranno, a partire proprio da oggi 30 settembre, a cadenza di un mese uno dall’altro.
Le radici musicali ed artistiche del discusso personaggio affondano negli anni ’60 e soprattutto ’70.
In quel periodo Renato Zero mosse i suoi primi passi tra la Roma di quegli anni particolarmente viva da un punto di vista creativo e crogiolo di tante diversissime esperienze artistiche che ne riempivano i quartieri, i locali ed i luoghi d’incontro.
Il primo vero successo della sua carriera, dopo una gavetta continuamente in ascesa, si registra nel 1977 con la pubblicazione dell’immortale album ‘Zerofobia’. Album che contiene i brani manifesto ‘Mi vendo’ e ‘Il cielo’.
Aprì la strada, negli anni immediatamente successivi, alla pubblicazione di ‘Triangolo’, al 45 giri ‘Il carrozzone/Baratto’ e ‘Galeotto fu il canotto/Più su’.
La seconda metà degli anni ’80 rappresentarono un periodo di profonda crisi per il cantautore che faticò a farsi comprendere dal pubblico e a trovare brani all’altezza dei suoi primi successi discografici.
A rilanciare il suo percorso fu la partecipazione al Festival di Sanremo del 1991 con ‘Spalle al muro’
che riconsegnò a Renato Zero un grandissimo successo ma non riuscì a portarlo alla vittoria (malgrado le proteste del pubblico al Teatro Ariston) lasciandolo al secondo posto dietro a Riccardo Cocciante.
Al Festival tornò anche nel 1993 con ‘Ave Maria’ che detiene tutt’ora il record di 4 minuti e 8 secondi di interrotti applausi dopo la sua esibizione.
Anche in questo caso, però, la vittoria non venne raggiunta e si classificò soltanto al quinto posto non facendo mai più ritorno alla competizione festivaliera.
Nel corso del tempo Renato ha sempre dimostrato un grande impegno per il sociale, per il racconto della quotidianità e delle sfide del presente non sottraendosi mai alle sfide dell’attualità.
Artista capace di passare dalle piume di struzzo ai testi più impegnativi e duri ha mutato più volte pelle nel corso della sua attività musicale dimostrandosi sempre imprevedibile.
Per questo è follemente amato dai suoi “sorcini” (così si sono denominati fin dagli esordi i suoi affezionatissimi fan) che hanno sempre seguito i concerti di Renato Zero e continuano a seguirlo in ogni sua attività nel corso degli anni.
Nel corso degli anni ha pubblicato ben 33 album d’inediti,
8 dischi registrati dal vivo, 5 raccolte ufficiali e scritto oltre 500 canzoni. E’ riuscito a detenere il record imbattuto di essere l’unico artista italiano a conquistare la posizione numero uno in classifica almeno una volta per decennio negli ultimi 50 anni.
Anche Lapo Elkann fa gli auguri a Renato Zero:
“Quando la mia vita era appesa a un filo, mi svegliai grazie a una tua lettera”.
Così in un post sui social Lapo ha voluto recapitare delle toccanti parole di affetto, oltre che di augurio al longevo artista.
Le dieci canzoni di Renato Zero di maggior successo:
I migliori anni della nostra vita
Triangolo
Mi vendo
Spalle al muro
Cercami
Il cielo
Più su
Il carrozzone
Il cielo
Ave Maria
Tanti Auguri Renato Zero… Buon compleanno
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