Per la preparazione del tè la cultura più antica al mondo è quella cinese.
Una leggenda racconta che il tè fu scoperto dall’imperatore cinese Shen Nung nel 2737. Accidentalmente gli cadde nella ciotola di acqua calda una foglia di tè.
Così, il tè da bere divenne una bevanda molto diffusa ed ebbe la sua evoluzione alla corte imperiale cinese.
Per la preparazione del tè si seguiva un rito molto affascinante: il Gongfu Cha
Per il complesso rituale occorrevano esperti preparatori di corte, ognuno con un compito specifico: la pesatura, la sbriciolatura delle foglie, la bollitura dell’acqua, l’infusione, e così via, fino al versamento del tè nella tazza.
In seguito, in Cina, si diffuse l’usanza di bere tè a foglia non triturata. Con quest’usanza s’incrementò la fabbricazione di nuovi utensili per le cerimonie quali teiere e ricercati gaiwan.
In Cina esistono tantissime varietà di tè. La più diffusa rimane sempre quella a foglia verde.
Il tè verde è considerato quello più naturale. Appena raccolto, viene fatto essiccare al sole e poi fritto lievemente.
Questo processo blocca l’attività degli enzimi presenti nelle foglie che diversamente altererebbero la composizione e le proprietà della foglia di tè.
La preparazione del tè secondo la tradizione millenaria è lunga e precisa.
Un’arte vera e propria. Di solito è versato in tazze piccole, affinché si raffreddi più velocemente. Non appena si finisce una tazza, ne è servita subito un’altra.
Il tè cinese più famoso è il Long Jing. Viene prodotto sulle sponde del Lago dell’Ovest, a Hangzhou.
Giappone
La cerimonia del rito del tè in Giappone si chiama Cha No Yu (acqua calda per il tè).
Come da tradizione millenaria, il tè utilizzato è quello verde Matcha. Viene preparato secondo un rito secolare influenzato dal Buddhismo Zen.
La preparazione tradizionale dura quattro ore e si basa su quattro elementi fondamentali: armonia, rispetto, purezza e tranquillità.
Pakistan
Nella regione del Kashmir, c’è una specialità di tè chiamata Noon Chai.
Nella sua tradizione millenaria, il tè verde del Kashmir è servito in occasioni speciali come i matrimoni. Il tè da bere è preparato con foglie di tè, latte, sale, pistacchi, mandorle e cardamomo, con l’aggiunta di un pizzico di bicarbonato per donare il tipico colore rosa della bevanda.
Kazakistan
Secondo la tradizione il tè in Kazakistan deve essere bevuto bollente poiché c’è la credenza che le bevande fredde fanno ammalare. Nel Kazakistan c’è un consumo di tè tra i più elevati al mondo. Si beve dalle sei alle sette volte al giorno. Al tè da bere viene aggiunto latte, limone e zucchero. Talune volte anche finocchio e cardamomo.
All’ospite è servita mezza tazza di tè. Un gesto di grande educazione e attenzione, in quanto, versando spesso la bevanda, si allunga l’incontro il più a lungo possibile.
La preparazione del tè in Tibet
La tradizione millenaria nelle regioni himalayane di servire il tè al burro di yak risale a 1500 anni fa. Si chiama Po Cha e si compone di una qualità di tè nero (Pemagul), burro di yak, latte e sale.
Ha un alto contenuto di grassi, pertanto, rimane un ottimo rimedio contro il freddo d’alta quota. Il tè si beve lentamente e dopo ogni sorso si riempie nuovamente la tazza dell’ospite fino all’orlo.
Argentina
Il mate argentino consiste in un’infusione di foglie dell’erba mate. Una bevanda molto energetica e dalle diverse proprietà naturali. Si beve molto calda sorseggiata attraverso una cannuccia di metallo con un filtro all’estremità (bombilla).
Il mate è importante nella cultura argentina, poiché rappresenta il simbolo di condivisione. Infatti, se bevuto in compagnia, il porongo viene fatto girare in senso orario tra i presenti.
Regno Unito
Il tè delle cinque del pomeriggio è il rito più diffuso e popolare nella tradizione inglese. Nel XIX secolo, la settima duchessa di Bedford fece diventare il rito del tè e un’istituzione.
L’etichetta impose subito rigide regole per il tè da bere favorendo, così, anche la fabbricazione di accessori per la preparazione del tè, conservazione e consumazione (scatole, infusori, zuccheriere, lattiere, teiere e servizi da tè in porcellana o argento).
Russia
La preparazione tradizionale del tè in Russia prevede l’utilizzo del Samovar, simbolo dell’ospitalità nazionale. Il grande bollitore scalda l’acqua e mantiene calda anche la piccola teiera che racchiude un tè nero molto concentrato.
L’infusione avviene direttamente nella tazza, dove si versano due dita di tè concentrato dalla teiera. Si allunga, poi, con l’acqua calda direttamente dal rubinetto del Samovar.
Marocco
I Tuaregh sono la famosa popolazione berbera che vive nel deserto del Sahara. Nella loro tradizione millenaria le infusioni offerte all’ospite sono tre.
Il primo bicchiere è dolce come la vita, il secondo è forte come l’amore, il terzo è amaro come la morte. In Marocco bere e offrire tè alla menta sono gesti di ospitalità e amicizia.
Per la preparazione del tè marocchino occorrono tè verde, qualche foglia fresca di menta e molto zucchero. La bevanda è versata molto lentamente, seguendo un rituale assai antico.
La preparazione del tè in India
Uno dei rituali preferiti dal popolo indiano consiste proprio nell’iniziare la giornata con la preparazione di un masala chai, il tè speziato indiano per eccellenza.
Il chai è una bevanda molto popolare costituita da tè nero, latte e zucchero. Se arricchito con una miscela di spezie è chiamato masala chai.
Le spezie più usate per questo tè sono il cardamomo, la cannella, lo zenzero, l’anice stellato, il pepe nero o rosa, i chiodi di garofano, la noce moscata e il finocchio.
Per alcune particolari misture utilizzano anche piccole quantità di zafferano, cioccolato, vaniglia, liquirizia e carruba.
Secondo la dottrina Ayurveda, grazie alle proprietà curative delle singole spezie e alla loro combinazione, contribuisce a calmare e rinvigorire lo spirito.
L’India, oggi, è il paese che consuma più tè al mondo.