Nel glamour della 76^ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia vince il fascino del male e del tormento.
A trionfare aggiudicandosi il Leone d’Oro 2019 è “Joker” di Todd Phillips. La rivisitazione del personaggio dei fumetti, con l’interpretazione intensa e realistica di Joaquin Phonix.
E dalla Kermesse del Lido inizia la corsa all’ Oscar 2020. Ad assegnare al film americano il Leone d’Oro la giuria del Festival del Cinema di Venezia. Giuria presieduta da Lucrecia Martel e composta da Stacy Martin, Mary Harron, Piers Handling, Rodrigo Prieto, Shinya Tsukamoto, Paolo Virzì, che ha visionato tutti i ventuno film in concorso.
“Grazie alla Mostra del Cinema di Venezia di averci fatto essere parte di questa festa e averci permesso importanti conversazioni sul cinema e sul mondo. Così è intervenuta Lucrecia Martel, presidente di giuria e regista argentina. Grazie ai registi dei film che ci hanno fatto riflettere sul mondo, il destino di queste opere è che se ne parli, ne abbiamo bisogno”.
Sfavillante, spontanea e sensuale ha condotto la cerimonia di chiusura della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica la madrina Alessandra Mastronardi
“Mi sento come se qualcuno mi avesse preso per mano e portato sulle montagne russe – ha esordito la giovane attrice -. Non pensavo che sarebbe stata un’esperienza così potente. Io auguro a tutti di tenere stretti i ricordi, le poesie, i personaggi e i paesaggi di questa edizione del Festival di Venezia, perchè il cinema è evoluzione, connessione. Ho capito, una volta in più, perché faccio l’attrice: per emozionare. Al di là dei premi i veri vincitori siamo noi, gli spettatori”.
Ancora una volta una Mostra del Cinema “americana” per quanto riguarda l’assegnazione del prestigioso Leone D’Oro a “Joker”
All’Italia, invece, la Coppa Volpi per il migliore interprete maschile, a Luca Marinelli per il film “Martin Eden”, l’adattamento di Jack London di Pietro Marcello. Grandi applausi per l’attore romano che nel discorso di ringraziamento ha mixato ironia e impegno:
“E’ un’emozione gigantesca ricevere questo premio, parlerò veloce prima che vi rendiate conto dell’errore che avete commesso nell’assegnazione. Ho tra le mani questo premio grazie a Jack London che ha creato questo meraviglioso marinaio in cerca di verità. Per questo voglio dedicarlo a tutte le persone splendide che sono in mare a salvare vite umane, che fuggono da situazioni terribili e ci evitano di fare figuracce con noi stessi e con il mondo. Viva l’umanità e viva l’amore”.
L’Italia festeggia anche con “La mafia non è più quella di una volta” di Franco Maresco, che si aggiudica il premio speciale della giuria
La pellicola, grazie ai personaggi antitetici della fotografa Letizia Battaglia e dell’eccentrico organizzatore di eventi in piazza Ciccio Mira, tra realtà e finzione, propone un quadro dell’antimafia a Palermo a venticinque anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio. A ritirare l’importante riconoscimento il produttore Rean Mazzone.

Coppa Volpi -Luca Marinelli
Roman Polanski si è aggiudicato il Leone d’Argento, Gran Premio della giuria, grazie a “J’accuse”. Il riconoscimento è giunto inaspettato viste le polemiche che ne hanno accompagnato la partecipazione. La presidente di giuria argentina il primo giorno della kermesse non aveva nascosto il suo disagio verso il regista e il suo film per le note vicende giudiziarie che lo riguardano. Infatti non partecipò alla cena di gala organizzata in onore di Roman Polanski.
Ma la pellicola, rivisitazione del caso Dreyfus, ha convinto tutti gli spettatori. Il premio, nella cerimonia di chiusura, è stato ritirato dalla moglie di Polanski, Emmanuelle Seigner che si è limitata a ringraziare attori e collaboratori.
Il Leone d’argento per la miglior regia è stata assegnato a Roy Andersson per la pellicola “About Endlessness”
Veterano al Festival del Cinema, Andersson cinque anni fa si era aggiudicato il Leone d’Oro con “Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza“. Quest’anno ha colpito la giuria con una serie di siparietti surreali che fotografano la vita umana tra bellezza e crudeltà.
La Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile è stata conquistata da Ariane Ascaride nel film “Gloria Mundi” del compagno Robert Guédiguian.
Nei suoi ringraziamenti emerge l’impegno sociale e politico: “Sono nipote di migranti italiani che per sfuggire dalla povertà sono giunti a Marsiglia – ha affermato -.
Io ho una ricchezza incredibile: sono figlia di stranieri ma sono francese. E’ importante avere più culture. Questo premio lo dedico a chi dorme per l’eternità nel fondo del Mediterraneo”.

Emmanuelle Seigner
Mentre il premio per la miglior sceneggiatura è andato a Yonfan per il film di animazione “No.7 Cherry Lane”.
“Non potete capire quanto sono contento, in molti si lamentavano che la sceneggiatura non fosse buona e non ci fosse abbastanza pathos”.
E all’abbassarsi delle luci del 76esimo Festival del Cinema, per gli spettatori si apre il sipario nei cinema per le proiezioni dei film in concorso. Non resta che attendere…