Terra Madre ogni anno a Torino è la manifestazione enogastronomica di riferimento.
Terra Madre-Salone del Gusto, riconosciuta come punto di riferimento per l’analisi critica,
dei puristi più o meno radicali, sul “mangiar bene” nel mondo.
E a questo molto ha contribuito il patron di Slow Food Carlo Petrini, che si è battuto strenuamente per difendere i prodotti del nostro territorio.
L’evento apre i battenti all’insegna della salvaguardia del Made in Italy che nasce dalle botteghe dei paesi.
La dodicesima edizione di Terra Madre – Salone del Gusto
si pone quindi come uno statement volto a far riconoscere il valore del cibo all’interno della nostra società e della vita di ognuno.
Se infatti ventidue anni fa serpeggiava scetticismo su questi temi e pareva quasi una scommessa solo discuterne, oggi attorno al cibo orbita la stessa attenzione e interesse finanziario del fashion system.
Restituendogli forse la corretta dignità e valorialità.
C’è ancora molto su cui lavorare secondo Petrini, per recuperare piena coscienza del ruolo della filiera. Al momento stiamo assistendo a una sovraesposizione di un anello sicuramente determinante per la catena: gli chef.
Non si può però ridurre tutto il merito del sistema agroalimentare al risultato finale.
Lo possono testimoniare i 7 mila delegati giunti da 150 Paesi del mondo insieme a 350 docenti, accademici, formatori ed esperti che hanno dato vita all’Università Diffusa.
Un progetto di sapere inclusivo e democratico basato sul costante dialogo tra conoscenza accademica e conoscenze tradizionali.
Terra Madre attualmente si pone alla continua ricerca di connessioni tra campi del sapere e dell’agire. Difesa del suolo, di borghi e botteghe le sfide che incideranno sulla politica alimentare.
Il segreto infatti è creare sinergie tra le economie locali e l’accoglienza turistica. Che vale tanto per il fronte montuoso, collinare e pianeggiante come per quello marittimo.
Tutti complessivamente attivi per contrastare la minaccia neanche più tanto invisibile delle microplastiche, e proattivi nella richiesta di una legge per l’abolizione del sistema di packaging monouso.

Terra Madre – Salone del Gusto 2018 Torino
#Foodforchange infatti era l’hashtag con cui si connotava il tema di quest’anno
Se inizialmente la plastica è nata come strumento per la realizzazione di prodotti di lunga durata, ora invece si è trasformata nel mezzo per il consumo immediato.
Innalzando sensibilmente il suo impiego “usa e getta” e drammaticamente il livello di inquinamento causato dai suoi residui non smaltibili.
Al punto tale da essere ora costretti a ripensarne il suo utilizzo. Al momento solo una piccola parte si riesce a riciclare non certo pari al 100%.
Le notizie confortanti non mancano comunque e la presentazione della guida alle Osterie d’Italia 2019 di Slow Food Editore ne è un esempio.
Divenute ormai fulcro protagonista dell’universo gastronomico italiano degli ultimi tempi.
Spiccano per accoglienza, rapporto qualità/prezzo, attenzione alla materia prima e ai prodotti di prossimità che utilizzano, dosando sapientemente modernità senza rinnegare la tradizione.
L’eredità che resta di questa edizione è il senso di ricchezza che si ricava dal consumo sostenibile, e dal fare rete creando un dialogo veicolato dall’educazione alimentare.
Solo attraverso l’azione quotidiana si creano i presupposti per un’accessibilità al cibo più trasversale. Consente di fruire del cibo come risorsa di cultura, occasione di crescita e garanzia di buona salute per tutti.