Tra gli eventi più importanti che si sono svolti in Basilicata il concerto di Ron a Venosa.
Il cantautore ha portato in scena il repertorio più bello del suo maestro antesignano, Lucio Dalla. Sulle orme di “Lucio”, questo è il titolo dell’ultimo album di Ron.
È un omaggio ad un grande maestro che è riuscito a contaminare e tenere insieme vocalità fluttuanti e repentini cambi di registro.
Dalla solennità lirica di “Caruso”, intrisa di una profusa e nostalgica vena partenopea alla soave e candida dolcezza di “A modo mio”.
L’attenzione e la sensibilità di Lucio Dalla ai temi sociali unita alla sua proverbiale goliardia, lo hanno reso intramontabile
Ron negli arrangiamenti dei brani più significativi di Lucio Dalla ne ha voluto dare una reintepretazione diversa. Pur mantenendo inalterato il senso e la natura eclettica e performativa del musicista bolognese li ha adattati al suo stile.
Stile elegante, sofisticato e dimesso, come era l’animo di Lucio Dalla, dalla cui scuola poetica Ron ha attinto molto.
Ron ha imparato da lui, l’umiltà di saper stare sul palco e fuori dal proscenio, e, al contempo l’accento intimista.
Il tour di Ron sta riscuotendo un enorme successo in tutta Italia da parte del pubblico e della critica
Ron ha voluto con questo omaggiare il suo maestro di musica e di vita, mettere in risalto la profondità del suo animo.
Esecuzione di brani storici, fino alla presentazione di un brando inedito di Lucio Dalla: “Almeno tu pensami”.
Il brano presentato a Sanremo 2018 racconta la nostalgia della lontananza, di sentimenti autentici che oltrepassano la nostalgia del tempo.
Il valore del tempo che non ha età e non conosce limiti, del ricordo e di una malinconia dolce che non sfocia mai nel rimpianto sono le riflessioni cardini del Lucio pensiero.
Nella scelta dei 12 brani più rappresentativi del cantautore bolognese, il suo migliore allievo ha voluto enfatizzare la semplicità trasparente di Lucio, la sua essenziale purezza d’animo.
In “Com’è profondo il mare”, l’artista ha voluto lasciarne l ’impronta di una inconfondibile vocalità
In 4/03/1943, “Tu non mi basti mai”, “Henna” e la storica “Piazza Grande”, si evince in particolare la preferenza nell’utilizzo di una acustica strumentale che pone in risalto la delicatezza di un suono che tocca le corde dell’anima.
Il pubblico di Venosa -come quello di tutta Italia – ha apprezzato la straordinaria performance da cui si evince, oltre alle indiscusse qualità umane e professionali, di un artista come Ron, anche il profondo e sentito amore per i più deboli.
La medesima empatia che aveva Lucio nel rapportarsi con le diverse sfaccettature delle fragilità umane combattendo ogni forma di discriminazione sociale con lo strumento bianco ed innocente della musica.
Federica Dibenedetto