Difficile restare indifferenti a Lanzarote. La sua è una bellezza ruvida, che solletica la pelle e scuote i sensi con paesaggi aspri che scivolano dolcemente in arenili da sogno.

Lanzarote: la più orientale delle isole Canarie, lambita dall’Atlantico e accarezzata dai venti alisei,

ha conosciuto la potenza devastante della natura, capace di sconvolgere e rimodellare i paesaggi.

Isola vulcanica per eccellenza, il suo territorio è dominato dalle Montagne di Fuoco. Vulcani ora dormienti la cui ultima attività risale al 1730.

Fu in occasione di quest’ultima eruzione, durata ben sei anni, che si formano i terreni neri e rossi caratteristici dell’isola. Aridi e lunari ma sorprendentemente affascinanti.

Sebbene i vulcani siano attualmente in uno stato di quiescenza, l’attività vulcanica nel Timanfaya continua. Costituisce, assieme alle meravigliose spiagge, una delle attrazioni turistiche principali.

Nell’omonimo Parco Naturale, dichiarato Riserva della Biosfera per l’unicità ambientale che custodisce, è possibile percorrere la “Ruta de los Volcanes” (un percorso guidato attraverso le colate laviche).

Assistere alle anomalie geotermiche di questo luogo.

Pareti di rocce calde, paglia che si incendia al contatto con gli strati più profondi del terreno e geyser di vapore, procurati da una residua camera magmatica, sono tra gli eventi più singolari.

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Le opere d’arte forgiate dalla lava si espandono oltre i confini del parco e raggiungono il mare.

Quando il magma incontrò le fredde acque dell’oceano si solidificò in roccia, dando vita ad insenature, gallerie e archi che nei secoli furono scolpiti dall’erosione del mare.

Oggi questo incredibile spettacolo naturale, noto come Los Hervideros,  è una delle meraviglie di Lanzarote.

A poca distanza un’altra sorpresa attende i visitatori.

Il Charco Verde (noto anche come Chardo de los clocos) è una laguna all’interno di un cratere vulcanico aperto verso il mare in prossimità del paese costiero di El Golfo.

L’insolita colorazione verde delle acque è dovuta a infiltrazioni di zolfo e alla presenza di un particolare tipo di alga. In un paesaggio talmente bello da sembrare irreale si riassumono tutti i colori di Lanzarote.

Il nero della lava, il rosso della terra, il blu del mare.

Questa abbondanza cromatica si riflette anche nelle tante spiagge.

Di fine sabbia dorata, bianca, di ciottoli neri e rossi, ampi arenili. Piccole baie nascoste fino a splendide piscine naturali.

Da sud a nord, non c’è che l’imbarazzo della scelta con più di 40 spiagge.

Mentre la costa ovest, sferzata dai venti, è la mecca dei surfisti, quella orientale è il paradiso dei bagnanti, che possono scegliere tra spiagge solitarie e arenili dotati di tutti i comfort.

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Di spiaggia in spiaggia si raggiunge il nord dell’isola, seconda area vulcanica.

Qui si trova la grotta “Cuevas de Los Verdes”, nel cuore del Parco Naturale di Malpais de la Corona.

La galleria, risultato dell’attività eruttiva del vulcano omonimo risalente a circa 5000 anni fa. E’ lunga più di sei chilometri e arriva fino al mare.

Dello stesso tunnel fa parte il “Jameos del Agua”, una frattura della galleria dove si trova un lago sotterraneo, habitat di una rara specie di granchi ciechi di colore bianco.

Oltre che per l’interesse naturalistico, il luogo è anche un centro artistico e culturale.

Secondo la volontà di Cesar Manrique, l’artista locale le cui opere esprimono tutto l’amore per la sua terra.

Le sue realizzazioni, sparse per tutta l’isola, sono un omaggio alla ricchezza dei paesaggi di Lanzarote e al contempo testimoniano una continua ricerca di armonia tra arte e natura.

Il punto più alto, sia geograficamente che idealmente, della bellezza di Lanzarote si raggiunge salendo al Mirador del Rio.

Dal belvedere, anch’esso parte dell’opera di Manrique, a quota 476 metri, si gode di una splendida vista sull’isola della Graciosa.

Le sue lunghe e deserte spiagge dorate, e sul paesaggio vulcanico che si estende alle spalle del Mirador.

Luogo di un fascino singolare, sferzato dai venti che qui soffiano implacabili, è l’emblema di Lanzarote.

Misteriosa, plasmata dagli elementi, perennemente in bilico tra l’anima selvaggia del suo entroterra e la dolcezza dei suoi arenili dalle acque turchesi. Un’isola da amare.

 

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