Quando si pensa alle passarelle dell’alta moda si è ben lontani dall’immaginare uno scenario bellico in cui, al posto di eteree modelle ed abiti da sogno, ci sono solo soldati in uniforme. Eppure le guerre che devastano la società contemporanea, scalfiscono anche il mondo della moda. Ne è un esempio la storia di Eilaf Osman, designer sudanese-statunitense che in questi giorni presenta la sua DOM Basket Bag alla Milano Fashion Week, nonostante una guerra abbia distrutto la sua catena di approvvigionamento. Cresciuta tra Sudan e Stati Uniti, la Osman, sebbene abbia conseguito i suoi studi in Relazioni Internazionali in America, non ha mai smesso di identificarsi con le proprie radici sudanesi.

Storia di una designer sudanese – statunitense

Così durante gli anni in cui frequentava l’Università di Stratford, era solita tornare di tanto in tanto in Africa ed è proprio qui che è nata la passione che l’ha portata ad esibire le sue creazioni sulle passerelle di tutto il mondo. Ad attrarla erano i negozi di pelletteria di Omdurman nelle quali rimaneva affascinata dalla lavorazione della pelle degli artigiani sudanesi.  Desiderosa che anche il resto del mondo potesse conoscere e sperimentare queste tecniche, la giovane designer ha iniziato a ‘tessere’ la sua storia, capitolo dopo capitolo, nel mondo della moda internazionale.

storia designer Eilaf Osman fondatrice brand EILAF | Life&People Magazine

Una storia di grande resilienza, concetto che l’ha accompagnata sin dagli anni universitari in cui la giovane Eilad affiancava, come assistente, la professoressa Jennifer Burns in ricerche finalizzate ad implementare la resilienza alla siccità nella porzione della Gum Arabic Belt del Sudan. Si trovava a Stratford ma il suo cuore la portava a studiare quell’agricoltura innovativa praticata nel corso della storia in Africa per sviluppare soluzioni ai problemi contemporanei di siccità. Sono probabilmente quelli gli anni in cui la Osman ha acquisito quella forza e determinazione che le sarebbero poi tornate utili qualche tempo dopo.

Fonda il brand EILAF

Successivamente ad una breve parentesi italiana a Firenze che, a cavallo tra il 2018 e 2019, l’ha introdotta nel mondo della moda grazie ad uno stage con Emilio Pucci, nel 2020 a New York la stilista fonda il suo brand EILAF. Creare borse in pelle che mettessero in mostra l’eredità sudanese attraverso silhouette minimaliste coinvolgendo comunità di artigiani che condividessero insieme a lei il proprio mestiere era l’ambizioso obiettivo della Osman. Quello a cui ha dato vita, infatti, è un marchio di accessori che utilizza un approccio contemporaneo per mettere in mostra i motivi artigianali dell’Africa orientale. Un brand radicato nel ricco folklore della sua terra natale grazie alla collaborazione con artigiani di diverse comunità di tessitori di Sudan e Uganda.

La DOM Basket Bag e la guerra in Sudan

E i successi non tardano ad arrivare per EILAF. <<Sono entusiasta di annunciare che il mio marchio di borse artigianali sudanesi, EILAF, ha recentemente vinto il prestigioso premio Fashion Trust Arabia, sotto il patrocinio di Sua Altezza Sheikha Moza del Qatar>>. Era il 2022 e la Osman annunciava così sui suoi profili social l’importante traguardo raggiunto, il primo di tanti. Quest’anno, cavallo di battaglia della sua collezione, protagonista indiscussa di EILAF, è certamente la DOM Basket Bag. Esposta al Brooklyn Museum, questa borsa è realizzata secondo una tecnica di tessitura di cesti di conservazione del patrimonio culturale sudanese ed è divenuta emblema di resilienza contro la guerra.

<<In questo momento in cui la comunità dei miei tessitori viene sfollata a causa della guerra in Sudan e la nostra catena di approvvigionamento è interrotta a causa della chiusura del paese, è particolarmente importante elevare le voci della comunità artigianale sudanese>>,

affermava la stilista in un post qualche mese fa.

Stilista esempio di resilienza alle Fashion Week

Una telefonata aveva appena minacciato il sogno di una vita: dall’altra parte della cornetta il suo coordinatore principale le spiegava come il paese era stato travolto da un giorno all’altro dalla lotta per il potere tra una milizia paramilitare e le Forze Armate Sudanesi. Una situazione drammatica che sembrò parzialmente risolversi per il brand quando, dopo cinque mesi di guerra, alcuni dei tessitori di EILAF sono riusciti ad attraversare il paese vicino, il Ciad. E’ lì che la Osman li ha raggiunti per aiutarli a ristabilire la catena di fornitura della DOM Basket Bag.

storia Eilaf Osman, designer sudanese-statunitense | Life&People MagazineUna borsa, dunque, ‘reduce di guerra’, dalla ‘pelle dura’, a dirla con qualche metafora, non poteva che proseguire a testa alta la sua scalata verso il successo. Dopo aver ‘calcato’ la scena della New York Fashion Week, approda ora alla Settimana della Moda di Milano per poi spiccare il volo verso la Francia dove sarà presentata alla Paris Fashion Week. E pensare che quella lanciata da Eilaf Ossman era una tecnica di tessitura di cesti quasi estinta, proveniente dalla Tribù di Brno, nel Darfur meridionale. Una tecnica che oggi, invece,  si potrebbe definire ‘a prova di guerra’.

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